14.

10.4K 193 2
                                    

30 settembre 2018

<<Di nuovo Paulo?>> mi chiede papà mentre infilo le scarpe con il tacco seduta sul mio letto e gli sorrido guardandolo <<Si papà, visto che la cena di lunedì è saltata in un certo senso, te l'ho spiegato>>
<<Non è che c'è qualcosa sotto?>> mi chiede e mi alzo prendendo il cappotto <<Ma che dici pa, no, siamo solo amici>> gli dico e lui annuisce anche se non troppo convinto.
Quando Paulo mi scrive che è giù prendo la borsa ed esco di casa, stamattina mi ha scritto un messaggio dove mi mandava le emoji del sushi con dei punti interrogativi scrivendo poi un altro messaggio dove mi chiedeva se mi andava di rimediare al disastro di lunedì. Anche se io non definirei quella serata un disastro ma so che lui fa riferimento al fatto che è saltata la cena fuori.
<<Niente Maserati?>> gli chiedo scherzando appena salgo in macchina visto che è venuto con la jeep e sorride <<No oggi no>> ride e mette in moto. Quando arriviamo al ristorante di Roberta ci fanno entrare non dall'entrata principale e il cameriere ci porta in una zona più privata. <<Sei pronta ad assaggiare il tuo primo sushi buonissimo?>> mi chiede e annuisco <<Se non mi piace sappi che dopo mi porti al McDonalds>> lui ride <<Ci sto>> sorrido e lascio scegliere a lui cosa ordinare visto che sicuramente se ne intende più di me.
<<Se lo mangio con la forchetta credi che venga tutto il Giappone a picchiarmi?>> chiedo e ride <<Devo proprio insegnarti tutto>> si avvicina a me visto che non siamo seduti nelle sedie una di fronte all'altro ma in un divanetto che sta attaccato al muro lui a destra e io alla sua sinistra anche se a separarci c'è un po' di spazio dove c'è l'angolo della stanza. Prende le bacchette e mi mostra la sua mano e cerco di imitarlo ma con scarsi risultati e ride per poi mettere un braccio attorno alle mie spalle e avvicinarsi di più e posiziona le mie dita sulle bacchette, non do neanche attenzione a ciò che sta facendo quindi sicuramente non saprò usarle, la mia mente resta fissa ai nostri corpi così vicini e un'altra volta i nostri visi sono distanti un soffio ma non ho il coraggio di voltare lo sguardo per accertarmi di quanto sia realmente la distanza così guardo le sue mani sulle mie che tengono le bacchette correttamente.
<<Capito?>> mi chiede facendomi ritornare alla realtà e annuisco anche se non è così <<Riprova>> le riposa sul tavolo e così le prendo ma in modo sbagliato <<Mi arrendo, usa la forchetta>> ride e il suo petto sussulta sulla mia schiena e quando ritorna al suo posto lo guardo negli occhi mentre sorrido anche io.
Quando iniziano ad arrivare le ordinazioni che ha fatto Paulo mi chiedo dove metteremo tutte quelle cose, ha ordinato un sacco di roba e la sua scusa è stata che dovevo assaggiare un po' di tutto visto che era la prima volta che lo mangiavo.
<<É così buono?>> gli chiedo mentre lo vedo chiudere gli occhi dopo aver messo in bocca un pezzo di sushi e li riapre annuendo <<Devi provarlo>> mi dice una volta che ha ingoiato e lo prende con le sue bacchette per avvicinarlo alla mia bocca, faccio per prendere le bacchette ma le scosta e quindi apro la bocca ma il pezzo di sushi è enorme, come fanno a mangiare tutto in un solo boccone? Paulo scoppia a ridere <<Sembri un empanada>> mastico a fatica l'enorme pezzo di sushi però è veramente buono, riesco a percepire il sapore del mango che prima al pensiero di salmone e mango ho un po' storto il naso ma mi devo ricredere, è buonissimo.
<<Una che?>> gli chiedo una volta bevuto un sorso d'acqua <<Un empanada è un piatto tipico argentino, pasta ricoperta di carne o verdura e sembravi una di loro visto come hai gonfiato le guance, tipo un sofficino>> sorrido <<Dovrei portarti in Argentina per farti mangiare le tipiche ma quando verrà mamma ti inviterò>>
<<Vuoi farmi cultura culinaria? Prima sushi ora Argentina..>> ride e annuisce <<Ehi mi piace mangiare>>
<<Si? Non lo avevo notato>> indico tutto ciò che è rimasto ancora del suo ordine e sorride.
Dopo aver mangiato non so quanti pezzi di sushi posso ritenermi soddisfatta e contenta di averlo provato, ho constatato che non vado matta per il tonno ma amo il salmone e qualsiasi combinazione ad esso. Quelli al mango sono diventati i miei preferiti e a quanto pare li ama anche Paulo e ne é rimasto solo uno e entrambi lo stiamo fissando e poi ci guardiamo negli occhi, sembriamo due bambini anche perché se Paulo ne chiede un'altro penso ce lo portino subito ma come l'altro giorno con la palla siamo in "guerra".
<<Penso ci sia un fotografo dietro>> dico indicando a vuoto dietro di lui e si gira e così ne approfitto per infilzare con la forchetta il pezzo di sushi, si con la forchetta perché ho abbandonato le bacchette già dal primo istante visto che non ho capito un cavolo dalla sua spiegazione. Quando riporta lo sguardo su di me spalanca la bocca e rido <<Non è giusto, mi hai ingannato>> alzo le spalle sorridendo <<Sono troppo forte>> mi do un leggero colpetto con la mano destra sulla spalla sinistra come per dire "sono fiera di me" e ride, in realtà lo morsico dividendolo a metà e allungo l'altra parte a lui che non esita e lo mangia e sorrido. <<Potere della condivisione>> mi dice <<Tranne con la palla>>
<<Oh ammettilo, era una scusa perché volevi fare un tuffo con me>> mi prende in giro e sorrido <<Si avevo proprio voglia di un po' d'acqua>> ride.
Alla fine nonostante io stia scoppiando e lui non è da meno abbiamo preso comunque il dolce perché c'è sempre un piccolo spazio per lui, però lo dividiamo <<Ho una cosa per te>> mi dice prendendo una bustina da lettere dalla tasca del cappotto e me la porge e la prendo guardandolo corrugando la fronte <<Cos'é?>> chiedo
<<Apri>> annuisco e apro la bustina e c'è un biglietto per la partita di Champions di martedì <<Ma..>> mi interrompe <<L'altro giorno hai detto che era fortuna il mio goal quindi sei ufficialmente invitata a vedere la mia bravura>> dice scherzando e sorrido <<Paulo...so che sei bravo scherzavo>>
<<Si si, ora dici così>> so che sta scherzando e che mi sta prendendo in giro parlando così ma il biglietto che ho tra le mani è vero, non è la prima volta che vado allo stadio anche perché Mira mi ha invitata parecchie volte ma ho sempre preferito sedermi in un posto qualunque e non nella zona ospiti proprio per non dare nell'occhio, infondo non sono nessuno e non voglio attirare troppo l'attenzione anche se ormai questo mio intento è svanito nel nulla visto che ormai molti mi hanno etichettata come l'amica dei quattro calciatori.
<<Quindi vieni?>> mi chiede <<Però..posso cambiarlo?>> gli chiedo e mi guarda non capendo <<In che senso?>>
<<Puoi..puoi cambiarlo con un posto normale? Sai sedere nella zona ospiti, non voglio che la gente lo noti>>
<<Oh, sì certo scusa non ci avevo pensato, credevo ti andasse bene visto che ci saranno anche Roberta e Edin probabilmente e magari restavi con loro e non tutta sola>> sorrido, ha ragione, sarebbe meglio stare in compagnia e non da soli a una partita di calcio, ma se mi siedo li cosa uscirà fuori? Chi penseranno che mi abbia invitata? Lo so mi faccio troppi complessi <<No scusa tu, forse hai ragione non ci avevo pensato>> sorride <<Se vuoi lo cambio basta che vieni>>
<<Per vedere la tua bravura?>> gli chiedo scherzando e sorride <<Perchè ti voglio li.>> alza leggermente le spalle e sono quasi sicura di vederlo leggermente arrossire.
Quando usciamo dal locale sono ormai le dieci di sera e saliamo in macchina e per fortuna nessuno ci ha notati, visto che domani ha gli allenamenti pre partita mi riaccompagna a casa anche se voleva restare ancora in giro <<Paulo, se martedì devo vedere la tua bravura domani devi allenarti sodo>> lo prendo in giro e sorride tenendo lo sguardo fisso sulla strada <<Vedrai, ti stupirò>> mi fa l occhiolino girandosi un secondo verso la mia parte e cerco di nascondere il rossore che invade le mie guance girandomi verso il finestrino.
Appena metto piede dentro casa c'è silenzio, papà sicuramente sta già dormendo così tolgo i tacco e salgo in camera e videochiamo Filippo sperando sia sveglio ma quando accetta vedo solo buio e il suo viso leggermente illuminato dal telefono e rido <<Ma stai già dormendo? Sei un vecchietto>> lo prendo in giro e sorride e poi sbadiglia <<In realtà avevo appena preso sonno, ero stanco>> sorrido <<Ti chiamo domani allora>> lo vedo alzarsi e accendere la lucetta che ha sul comodino al suo fianco <<Eh no mia cara, ora mi racconti>> rido piano per non svegliare papà, lo sapevo.
Mi cambio velocemente e mi metto sotto le coperte anche io dopo essermi struccata <<Okay signorina ora è pronta per raccontarmi tutto>> gli racconto più o meno tutto quello che è successo questa sera e anche lui come Mira l'altro giorno resta sorpreso dal fatto che non mi ha baciata, ma perché dovrebbe? Siamo amici, era un'uscita da amici non penso sia interessato a me in quel senso e sinceramente non lo so neanche io e non voglio in questo momento.
<<Sei stronza però, io ti guarderò da casa in tv>> mi dice e sorrido <<Se mi inquadrano ti saluto>>
<<Se ti inquadrano ti sotterri amica, ti conosco bene altro che>> ride e rido anche io, mi conosce troppo bene. Dopo altri venti minuti ci diamo la buonanotte anche perché siamo entrambi stanchi e domani devo lavorare.

—-
Ecco a voi il capitolo, commenti?😍
-Chiara😻

Mi número diez - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora