Fin dentro l'anima.

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Sirius era sempre meno allegro ora che il Natale era passato. Via via che si avvicinava la data del loro ritorno a Hogwarts, Egli tendeva a cadere in quelli che la signora Weasley chiamava 'attacchi di broncio', durante i quali diventava taciturno e accigliato, ritirandosi spesso nella stanza di Fierobecco per ore intere. Il suo malumore finì per contagiare tutti. Harry non voleva lasciare di nuovo Sirius da solo con Kreacher come unica compagnia; non aveva alcuna voglia di tornare a Hogwarts. Andare a scuola voleva dire sottostare di nuovo alla tirannia di Dolores Umbridge, che senza dubbio era riuscita a imporre un'altra dozzina di decreti in loro assenza; non c'era il Quidditch, ora che era stato squalificato; con ogni probabilità il carico di compiti si sarebbe aggravato con l'avvicinarsi degli esami. L'unica cosa che lo spingeva a tornare a Hogwarts era l'ES. 

Alexandra, invece, non voleva tornare a Hogwarts nemmeno per l'ES. Non aveva alcuna voglia di tornare lì dove c'era la dittatura della Umbridge. Le risultava difficile tenersi lontano dai guai quando c'era quella donna nei dintorni: Alexandra era decisamente troppo impulsiva e sarebbe finita sicuramente di nuovo in punizione. Non aveva voglia di tornare a scuola perché sapeva che i suoi compagni di Grifondoro sarebbero tornati a guardarla male quando si sarebbe avvicinata a Draco. Non voleva separarsi da Sebastian, visto che essendo in Case diverse potevano vedersi solo durante i pasti o in biblioteca: l'unica volta che Alex aveva passato la notte nella sala comune dei Serpeverde con il fratello, la Umbridge l'aveva torturata. Ma, più di tutti, non voleva lasciare Sirius. Era cresciuta lontano da lui e ora che l'aveva ritrovato non voleva perderlo. Sapeva che Sirius aveva un modo tutto suo per dimostrare l'affetto, come arrabbiarsi per le punizioni della Umbridge o criticando Sebastian perché non faceva quello che gli veniva detto, ma Alex sapeva che questo era solo per la vita che aveva vissuto. La famiglia lo aveva rinnegato quando aveva solo 16 anni e la persona che lo aveva accolto a braccia aperte-James Potter non era un amico per lui, era un fratello- era morto, tradito da colui che credevano essere loro amico. E sempre per mano di Codaliscia, aveva passato 12 anni ad Azkaban, e ora era costretto a vivere rinchiuso a Grimmauld Place, nella casa della famiglia che lo aveva sempre odiato. Gli era rimasto solo Remus. Aveva Harry, Alexandra e Sebastian, sì, ma loro vivevano a Hogwarts e Sirius si sentiva più solo che mai. Solo Remus poteva capirlo e dargli conforto. Ora che tutti sapevano che era un lupo mannaro, per lui trovare lavoro era impossibile, così passava gran parte del suo tempo a Grimmauld Place per far compagnia al suo migliore amico.

Questo Alexandra lo sapeva senza nemmeno bisogno che qualcuno glielo dicesse. Non voleva lasciare Sirius, e fu sopraffatta dal malumore proprio come lui. Le uniche volte in cui vedeva gli altri era a pranzo. Sebastian aveva detto a tutti che stava poco bene e provvedeva a lasciarle ogni mattina e ogni sera vicino al letto qualcosa per colazione e per cena. Anche se maggior parte di quel cibo finiva col lasciarlo. Scendeva a pranzo solo per non far preoccupare più del dovuto i membri dell'Ordine, in particolare la signora Weasley che insisteva per visitarla o farle prendere dei rimedi per farla riprendere. Ogni volta che glielo proponeva, Alexandra rispondeva semplicemente che le capitava ogni anno, in inverno, e che sarebbe passato da sè in pochi giorni. Ogni sera, quando salivano in camera Ginny e Hermione, lei fingeva di dormire per evitare qualsiasi domanda, e lo stesso faceva la mattina. Passava la giornata stesa sul letto, e ogni volta che qualcuno-Harry, Hermione o la signora Weasley- bussava alla porta per chiedere se avesse bisogno di qualcosa, lei rispondeva di no, e che stava bene. 

Era il terzo giorno ormai che Alexandra andava avanti così, era pomeriggio inoltrato e la neve cadeva fitta fuori dalle finestre. Era distesa sul letto, giocando con la bacchetta a far apparire e sparire piccole fiamme dalla punta di essa. A Ilvermorny le bacchette andavano lasciate a scuola durante le vacanze e solo al compimento del diciassettesimo anno di età era permesso utilizzarle fuori dalla scuola. Non era abituata a poter fare magie fuori dalla scuola. 
Qualcuno bussò alla porta, e prima che Alex potesse rispondere, le parlò una voce che fino a quel momento non aveva sentito se non a pranzo. "Alex, posso entrare?" 
Lei si tirò su con il busto contro i cuscini e con un gesto della bacchetta aprì la porta. 
George Weasley entrò. Chiuse di nuovo la porta e si sedette ai piedi del letto. Inizialmente non parlò. Osservò Alexandra abbassare la bacchetta. Aveva i capelli ricci in disordine e sembrava più pallida del solito. 
"che succede?"
"non sto bene, Sebastian ve l'ha detto"
"Dai Alex, puoi fidarti di noi. Cosa c'è che non va?"
C'era qualcosa, nei gemelli Weasley, che spingeva Alex a essere sincera con loro riguardo qualsiasi cosa. Anche se in apparenza potevano sembrare superficiali, occupati solo a fare scherzi, in realtà si preoccupavano per tutti. Alex sapeva che avevano regalato a Ron molti vestiti nuovi, che era abituato a mettere quelli dismessi dei fratelli più grandi o alcuni di seconda mano. Amavano la loro famiglia, e lo dimostravano con tutti i gesti più piccoli. E Fred, e anche George, si erano preoccupati e si erano presi cura di lei quando la Umbridge le aveva dato filo da torcere.
"non voglio tornare a Hogwarts" ammise infine, la testa china a guardare la bacchetta fra le proprie mani
"per la Umbridge?"
"anche" annuì. Non poteva dirgli che non voleva lasciare Sirius. Per George, lei conosceva Sirius da pochi mesi ed era solo uno dei tanti membri dell'Ordine.
"Lo capisco. Questo è l'anno peggiore che Hogwarts abbia mai visto, con quella vipera al comando." Alexandra rise lievemente e alzò lo sguardo verso George, che adesso sorrideva "ma presto l'anno finirà. E non sei sola. Hai tanti amici che ti sostengono e ti vogliono bene. E c'è l'Esercito di Silente. Presto la dittatura della Umbridge finirà. E fino a quel momento, quello che possiamo fare è affrontare tutto a testa alta, impegnarci a imparare gli incantesimi di Difesa e tenerci stretti gli amici."
Alexandra si sentì più sollevata a quelle parole. Sentirgli dire che loro erano suoi amici, le aveva scaldato il cuore. Lo guardò, sorridendo e lo ringraziò.
George sorrise e la tirò a sé in un caloroso abbraccio.  Alex non si aspettava quel gesto, ma lo apprezzò tanto. In tutta la sua vita era stata abbracciata solo da suo fratello e, negli ultimi mesi, da Sirius. George la stringeva in un abbraccio con un calore che le entrò fin dentro le ossa, fin dentro l'anima.
Una cosa che non le era mai successa prima. 

The dark side.	//Fred Weasley [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora