Dissapori.

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Alexandra decise di andare in biblioteca per scrivere la sua lettera a Fred: la sala comune di Grifondoro era occupata a festeggiare per la vittoria del torneo di Quidditch. 
Andò a sedersi a un tavolo e aprì la borsa. Ne prese una pergamena, la piuma e l'inchiostro. Poi si ritrovò a fissare il foglio. Non aveva mai scritto una lettera a- cos'era Fred? un amico? il suo ragazzo? non lo avevano mai specificato, in realtà- insomma, ad una persona con cui aveva un rapporto di quel tipo. Non aveva mai avuto degli amici con cui scambiarsi lettere, in realtà. I suoi amici cambiavano spesso e non rimanevano mai per tanto tempo. Aveva scritto lettere solo ad Amos e Andromeda, e negli ultimi anni a Sirius e Lupin. Sebastian era sempre con lei, non c'era bisogno di scrivergli. E invece i Malfoy non ne volevano sapere niente. Fu Narcissa a scrivere loro ogni tanto durante gli anni; Sebastian e Alexandra pensavano che Lucius non ne fosse al corrente. Se lo avesse saputo non le avrebbe mai permesso di farlo, e Narcissa aveva specificatamente detto loro, nella prima lettera che spedì loro, di non rispondere mai. Lucius, invece, scrisse loro solo due volte in tutta la loro vita. La prima fu quando loro andarono a vivere con i Tonks: si augurava di non vederli mai più. La seconda, invece, era stata spedita quando venne a sapere che i due erano ad Hogwarts: scrisse a Sebastian che era fiero che fosse finito a Serpeverde, e scrisse ad Alex che era stupito che fosse ancora viva. 

Le lettere di Sirius, invece, erano più affettuose. A modo loro, perché comunque Sirius non era un uomo che tendeva particolarmente ad esprimere apertamente le sue emozioni. Ma c'era comunque affetto lì dentro. E le lettere di Lupin, invece, erano ricche di raccomandazioni e domande per assicurarsi che stessero bene. Quelle più affettuose, erano sicuramente quelle di Andromeda. Alexandra ricordava tutte le sue lettere, ma ne aveva conservate solo due. Invece aveva conservato tutte quelle di Narcissa, di Lucius e di Sirius. E ne aveva una di Cedric. Era felice di aver conservato quella lettera. 
Le teneva tutte chiuse in un piccolo scrigno in fondo al baule. Erano lettere che non aveva mai riletto, ma che avere con sè la facevano sentire meglio. Aveva riletto solo la lettera di Cedric quando era morto. Leggere dalla sua calligrafia "Mi manchi tanto, spero di rivederti. Fai la brava e non rispondere male a Seba" le ricordava che lui, nonostante tutto, c'era sempre stato, e avrebbe continuato ad esserci anche ora che, fisicamente, non c'era più. 

Alexandra si distolse dai suoi pensieri e iniziò finalmente a scrivere.

Caro Freddie,
sarai felice di sapere che la Umbridge non è ancora riuscita a liberarsi della Palude, e Gazza adesso è costretto a traghettarci tra le aule. Pix ha preso molto sul serio le tue parole: si sta impegnando  molto più del solito, ma invece di tormentare noi studenti, tormenta la Preside. E grazie alle vostre Merendine Marinare adesso è routine vedere studenti che vomitano o hanno la febbre durante le ore di Difesa. Presto inizieranno i G.U.F.O., ma credo che Ron avrà altro per la testa per un po'. Oggi si è tenuta l'ultima partita di Quidditch: Grifondoro contro Corvonero. Abbiamo vinto. Abbiamo vinto il torneo, e Ron è stato davvero fenomenale, a te e George sarebbe piaciuto. 
A proposito, perché non sapevo niente dei Tiri Vispi Weasley? 
Spero che stiate bene.
Mi manchi.
Tua,
Lex.


Quando finì di scrivere si rese conto che era rimasta lì per almeno un paio d'ore. Aveva rimuginato parecchio su cosa scrivere, per paura di esagerare. Rilesse la lettera e decise che andava bene. La chiuse, mise le sue cose a posto e uscì dalla biblioteca per andare alla guferia. Ma a metà strada si scontrò con un Malfoy particolarmente nervoso. La urtò con violenza, facendo finta di non vederla, e le fece cadere la borsa. 
"Credevo che tuo padre ti avesse cresciuto meglio di così." Gli disse con sfida, raccogliendo la propria borsa.
"Zitta." sibilò lui, voltandosi a guardarla. "Tu non sai niente di mio padre."
"Oh, mi sembra più che logico. Ma a quanto pare anche tu non sapevi poi così tanto, no?"
"Ti ho detto di stare zitta, Stone." si avvicinò pericolosamente a lei, ma Alex non gli diede la soddisfazione di indietreggiare. 
"Perché non mi chiami con il cognome che merito? Forse perché non sai bene quale sia tra Black, Lestrange e Malfoy? è una domanda che mi sono sempre fatta, in effetti" assunse un'aria di riflessione, ma Malfoy la spinse violentemente contro il muro. Le prese il volto con una mano, un gesto che in passato aveva fatto con dolcezza, adesso invece lo stava facendo con pura violenza e brutalità. 
"Ti ho detto di stare zitta." scandì lentamente ogni parola, guardandola negli occhi con rabbia e, forse, con odio. "Non hai alcun diritto di parlare della mia famiglia."
"Invece ce l'ho. è anche la mia famiglia." ribattè lei testarda, senza distogliere lo sguardo dal suo.
"Tu non sei nessuno. L'hai solo rovinata, la mia famiglia. Ti sei intromessa senza alcun diritto di farlo. Dovevi restare in America oppure" ma si bloccò. Guardò Alexandra e per un momento il suo sguardo assunse una sfumatura di quella che sembrava compassione, ma poi tornò la rabbia. Serrò la mascella e la lasciò con un gesto brusco.
"Oppure cosa? dovevo morire, come dice Lucius?" chiese Alexandra, sentendo la rabbia crescere dentro di sè.
Draco non rispose. 
"Ho capito." Fece per allontanarsi, poi ci pensò su.
"ah, Malfoy." si voltò verso di lui e gli tirò un pugno in pieno volto. "Non toccarmi mai più." disse con freddezza, prima di andarsene e lasciare dietro di sè un Draco Malfoy col naso sanguinante e l'orgoglio ferito. 

Arrivata alla guferia, Alexandra lasciò perdere la rabbia che provava nei confronti di Draco e si rese conto che non sapeva l'indirizzo di Fred. Si guardò attorno, cercando di non calpestare gli escrementi dei gufi, e riconobbe il piccolo gufo che aveva utilizzato a Natale per spedire la lettera a Draco: Leo, il gufo di Ron. Lui doveva per forza saper trovare la casa dei Weasley. Lo chiamò a sé e questo planò verso di lei, eccitato di avere una lettera da consegnare. Alex gli legò la lettera alla zampa e gli disse di portare la lettera a Fred Weasley. Il piccolo gufo parve capire, perché batté le ali entusiasta e volò subito via.

The dark side.	//Fred Weasley [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora