Brutte notizie.

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Quella mattina- l'ultimo giorno di esami- a colazione, arrivò ad Alexandra la risposta di Fred. Appena vide arrivare Leo, spostò il suo bicchiere di succo per evitare che lo rovesciasse come ogni volta. Come previsto, infatti, il gufo atterrò in modo brusco proprio lì dove pochi attimi prima c'era il suo bicchiere. Alex prese la lettera dalla sua zampa e lesse.

Ciao Lex,
mi ritengo offeso dalle tue insinuazioni. Sappi che il mio cervello lavora alla perfezione e la mia intelligenza potrebbe sorprenderti.
Anche se stavolta, devo ammetterlo, sei stata tu a sorprendermi. Un pugno in faccia a Malfoy? Quanto avrei voluto assistere! Mi rendi fiero così, davvero. Ma dovevo aspettarmelo. Fin dal primo momento che ti ho vista ho capito che avevi un bel caratterino, e io non mi sbaglio mai.
Comunque va bene, aspetto tue notizie di quando vorrai venire a trovarmi. Spero che Felpato non ti faccia dimenticare di me.
Baci,
Fred.


Alexandra, quando ebbe finito di leggere la lettera, si ritrovò per l'ennesima volta a sorridere. Era questo l'effetto che gli faceva Fred Weasley, sia che fosse accanto a lei, sia che le mandasse una semplice lettera. Arrivati a quel punto, dove mancava ormai pochissimo alla fine della scuola, fremeva dalla voglia di tornare da lui.


"Signorina Stone, si svegli." Alexandra fu risvegliata da una voce femminile. Aprì gli occhi e li richiuse subito, accecata dalla luce di una lanterna.
"Signorina Stone."
Alexandra si tirò a sedere e riaprì gli occhi, abituandosi a quella luce che squarciava il buio notturno. Era notte fonda e Alex stava dormendo, almeno fino a qualche istante prima che Madama Chips, l'infermiera, la svegliasse.
"che succede?" Mormorò, passandosi una mano sul volto.
"Mi dispiace svegliarla, ma il professor Silente ha chiesto a me, dal momento che non c'è la professoressa McGranitt, di portarla fuori dalla torre di Grifondoro. Sembrava piuttosto importante." Parlò la donna a bassa voce.
"Il professor Silente? non era.." ma sospirò, decidendo di lasciar perdere. Annuì, infilò i piedi nelle ciabatte e si alzò. Vide Geordie dormire profondamente sul suo comodino e si voltò, seguendo l'infermiera fuori dalla camera, e poi fuori dalla sala comune. Lì, trovò il professor Piton, accompagnato da un Sebastian particolarmente assonnato.
"Professore" esclamò sorpresa, mentre il ritratto della Signora Grassa si richiudeva alle sue spalle. "Signore, è successo qualcosa?"
Piton, però, non sembrava particolarmente propenso a dare spiegazioni. Si voltò e iniziò a camminare. Sebastian e Alexandra si scambiarono un'occhiata confusa e lo seguirono, mentre Madama Chips prendeva un'altra strada.

Poco dopo, arrivarono nei sotterranei, fuori l'ufficio di Piton. Erano forse nei guai? Eppure Alex aveva degli ottimi voti in Pozioni, così come Sebastian. E anche se fosse stato un problema di condotta scolastica, perché mai dovevano discuterne a quell'ora? Il professore aprì la porta del suo ufficio, tuttavia non entrò. Sempre senza proferir parola, fece loro un cenno con la testa, intimandoli ad entrare. I due gemelli entrarono, ma Piton non li seguì. Chiuse la porta alle loro spalle.
"Lunastorta!" Esclamò Sebastian. Infatti, seduto dietro la scrivania di Piton, c'era Remus Lupin. Aveva l'aria stanca, più del solito. Era particolarmente provato. Sembrava che fosse reduce da un duello.
"Remus, stai bene?"
L'uomo non parlò. Si alzò e li guardò. Il suo sguardo era indecifrabile. C'era, al suo interno, un dolore che Alexandra non aveva mai visto prima.
"Purtroppo questa non è una visita di cortesia.." mormorò Lupin con voce spezzata. "Si tratta di Sirius."
"Non... non dirmi che l'hanno preso"
"è di nuovo ad Azkaban?"
I due fratelli iniziarono a fare domande, ma Lupin li interruppe, parlando con un tono di voce basso e grave. "è morto."
Silenzio. Nell'ufficio era piombato un silenzio immediato.
"no.. Non può essere" ridacchiò Alexandra nervosa. Non poteva assolutamente essere vero. Sirius era a Grimmauld Place. Al sicuro. Nessuno poteva trovarlo.

Ma Lupin non stava scherzando. Raccontò loro tutto quello che era successo quella notte. Sirius, Lupin, Moody, Tonks e Kingsley Shacklebolt-membro dell'Ordine- erano andati ad aiutare Harry, Ron, Hermione, Ginny, Neville e Luna al Ministero della Magia. Nell'Ufficio Misteri, in una stanza con un arco e un velo-Alexandra aveva capito più o meno questo. Ascoltava, senza realmente assorbire le informazioni-, i sei ragazzi stavano combattendo contro dei Mangiamorte. I più accaniti erano Lucius Malfoy e Bellatrix Lestrange. Le cose non erano andate bene. Tonks era ferita gravemente-qui Alexandra ebbe un altro tuffo al cuore-, e i ragazzi non stavano meglio. Poi, con voce rotta, spiegò loro di come Bellatrix avesse ucciso Sirius, e di quanto ne andasse fiera.
"Ancora rideva, quando ha attraversato il velo." Concluse Lupin, una lacrima che gli scorreva lungo la guancia.

"Non può essere morto" mormorò dopo un po' Alexandra. Sebastian piangeva silenziosamente al suo fianco, ma lei non ne aveva le forze.
"Alex.."
"Lui non può essere morto!" ruggì Alex.
"Vorrei che fosse vero"
Alexandra sentì il suo battito accelerare. Il cuore le esplodeva nel petto. Aveva il fiato corto e sentiva una morsa attorno alla gola. Le lacrime minacciavano di uscire. Prese a camminare su e giù per l'ufficio, portandosi le mani fra i capelli; cercava di assimilare tutte le informazioni e cercava di capire dove potesse esserci una spia del fatto che tutto quello era sbagliato.
"Non è stata Bellatrix" disse infine, fermandosi.
"Alex, io c'ero e.."
"Non è stata Bellatrix." ripeté, ferma. Guardò Lupin e si avvicinò alla scrivania. "Odio quella donna ma non è stata lei. è stato Harry. Harry ha ucciso Sirius. Così come lo scorso anno ha ucciso Cedric. Se Sirius è morto è solo colpa di Harry." Scandì ogni parola lentamente, sputandole fuori con veleno.
"No, Alexandra, ti sbagli. Sirius è solo corso in aiuto.."
"Del suo protetto! Il suo troppo amore per lui l'ha ucciso!" urlò lei, in preda alla rabbia. "è solo colpa sua se è morto!"
"Harry non ha mai chiesto questo."
"Nemmeno Sirius ha chiesto di morire per lui!"
"Sapeva a cosa andava incontro e si è preso le sue responsabilità, come tutti noi."
"E Cedric sapeva a cosa andava incontro?"

Lupin non rispose. La guardava. Manteneva al sua aria apparentemente calma, ma stava soffrendo. D'altronde, aveva appena perso il suo migliore amico. Doveva essere a pezzi, ma Alex non voleva capirlo. Era accecata dalla sua rabbia, dal suo dolore. Li sentiva crescere dentro di sè ad una velocità spaventosa.
"Ho capito" affermò infine, annuendo. Fece un passo indietro, tenendo lo sguardo fisso in quello di Lupin. "Va bene. Sirius è morto. Ma devi capire, che perché è stata Bellatrix a scagliare l'incantesimo, non significa che l'abbia ucciso lei."
"Harry sta già soffrendo abbastanza per conto suo, senza che tu.."
"Oh, sta tranquillo, Remus." lo interruppe Alexandra. "Non dirò proprio niente al vostro caro e amato Harry Potter. Perché lui non c'entra niente, giusto? Lui non ha mai chiesto tutto questo, non è vero? Lui è solo una vittima, no?"
"Alex, ti prego"
"Zitto, Sebastian." Lo sguardo di Alex non lasciava trapelare alcuna emozione. Il suo tono era gelido. Le sue parole, erano veleno. Perché era così che si sentiva: avvelenata. La sua anima, ammesso e concesso che l'avesse, era avvelenata. "Harry Potter, a conti fatti, non è così diverso da Voldemort. Forza, Remus, dimostrami che mi sbaglio."
Lupin, però, non rispose. La guardava con un misto di sofferenza e rassegnazione.
"Va bene così." annuì lei. "Sirius ha scelto di morire per il figlio del suo migliore amico, piuttosto che vivere per i suoi nipoti. L'ho capito. Adesso, se permettete, me ne torno a letto." e senza aspettare una risposta se ne andò.

The dark side.	//Fred Weasley [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora