Finte scommesse in sospeso

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"Guarda quel mantello! Si abbinerebbe perfettamente con le mie scarpe blu!" Disse la ragazza indicando la millesima vetrina, mentre strattonava la sua amica per un braccio.
"Daphne è identico al mantello che mi hai fatto vedere nella vetrina precedente!" Rispose scocciata.
"Non è affatto vero. Quello era blu scuro, con le rifiniture nere, questo invece è blu scuro con le rifiniture grigie scuro!"
"Se lo dici tu." Rispose la ragazza alzando gli occhi al cielo.

"Dai andiamo dentro, voglio vedere come mi sta addosso. E in più ti serve un vestito nuovo." disse mentre tirava per un braccio la sua amica dentro al negozio.

"A che mi serve un vestito nuovo?" Chiese Annabel mentre seguiva l'amica.
"Ti serve per la festa di stasera. E prima che dici qualcosa mi hai promesso una giornata fra ragazze, e la giornata finisce a mezzanotte!"
"Daphne" protestò disperata la ragazza, sapendo che qualsiasi cosa avrebbe detto non sarebbe servita a farle cambiare idea.

Sbuffó sonoramente, facendosi sentire dalla sua migliore amica, che rideva vittoriosa mentre prendeva tre mantelli tutti uguali, e si dirigeva verso i camerini.

Annabel si guardò intorno, cercando qualcosa di non troppo appariscente. Cosa impossibile dentro a quel negozio, in cui la cosa meno appariscente era piena di lustrini luccicanti.

Tra una minigonna leopardata e un corpetto verde menta, vi era un vestito che attirò l'attenzione della ragazza.

Era un vestito aderente nero, con dei serpenti e delle rose color oro, ricamate su tutto il tessuto.
Arrivava a poco più di metà coscia e fasciava perfettamente le curve della ragazza.
Aveva delle spalline sottili e un scollo a cuore che esaltava il suo seno.

"Wow" esultò Daphne, guardando la sua amica specchiarsi con quel vestito addosso.
"Ma perché tieni coperto quel corpo sotto alla divisa?"
"Perché siamo obbligare a tenerla?" Rispose in tono ovvio la ragazza.
"Beh se avessi le tue tette, le metterei in continuazione in mostra. Non abbottonerei nemmeno un bottone della camicia!" Rispose ridendo.
"Non credo che Zabini ne sarebbe felice!" Puntualizzò Annabel.

Daphne lanciò uno sguardo severo alla sua amica, ma non riuscì a nascondere un leggero sorriso, che si formò sulle sue labbra all'idea di una possibile reazione di gelosia di Blaise.

"Stasera proverò a parlarci. Non possiamo andare avanti così" disse abbassando lo sguardo, "Io non riesco ad andare avanti così." Rialzò gli occhi verso l'amica, che la guardava sorridente, "Provo qualcosa per lui. Probabilmente ho sempre provato qualcosa per lui."
"Sono così felice per te Daphne" disse Annabel avvicinandosi a lei e abbracciandola forte.

Il resto del pomeriggio lo passarono a provare gli abiti più strani ed eccentrici del negozio, guadagnandosi così molte maledizioni dalla commessa, che dovette mettere a posto il loro casino appena uscirono.

Nel frattempo nel castello Zabini camminava avanti e indietro nella sua stanza, facendo irritare così il biondo che era intento a leggere un libro, preso dal settore proibito della biblioteca, che illustrava i poteri della collana di Opali.

"La vuoi smettere di fare avanti e indietro?!" Chiese sbuffando e chiudendo nervoso il suo libro. Non riusciva a concentrarsi e questo lo fece innervosire ancora di più di quanto non fosse già nervoso.

"Mi spieghi perché sei tanto nervoso?" Chiese il biondo guardando il suo amico.
"Ho deciso!" rispose il moro, sedendosi finalmente sul bordo del letto.
"Di ucciderti? Ottima idea, posso anche aiutarti se vuoi." Rispose il ragazzo ghignando.
"Molto spiritoso Draco." Rispose in tono ironico il moro, "Ho deciso che stasera alla festa faró la mia mossa con Daphne!"
"Hai proprio deciso di voler condannare la tua umile esistenza ad una vita di monotonia?" Chiese il biondo alzando gli occhi al cielo.

Lui proprio non concepiva come un uomo potesse decidere di passare la sua intera esistenza con un'unica donna.
Anche lui si era fidanzato due volte, ma solo per compiacere sua madre, e in ogni caso non si era risparmiato nel mentre, parecchie scappatelle con altre ragazze.

"Preferisco una vita monotona con Daphne, che una donna diversa ogni sera. Il sesso non mi appaga più come un tempo, da quando ho lei nella testa. E anche se con lei non mi sono nemmeno mai baciato, so di per certo che sarà mille volte meglio, che una sveltina con una qualsiasi altra ragazza."
"Credo che andrò a vomitare!" Rispose il biondo in modo teatrale facendo ridere il suo amico.

"Capirai quando troverai la donna della tua vita." Disse guardando l'amico mentre decideva che vestiti avrebbe indossato per la festa di quella sera.
"Cosa che non succederà mai!" Ribattè Malfoy, "Non potrei mai fare questo torto al genere femminile. Se mi tolgo dal mercato io cosa rimarrà a quelle povere fanciulle? Theodore Nott? No non posso proprio farlo. Lo faccio per loro!" Disse con fare teatrale guadagnandosi un fischio da Zabini che lo guardava divertito.

"A proposito di Nott. Lo sapevi che ha drogato Annabel per due lunghi anni?"
"Cosa?" Chiese Malfoy, girandosi di colpo e guardando perplesso il suo amico.
"Si, l'ha drogata. Le ha fatto assumere dell'amortentia di nascosto, per tutti i due anni di fidanzamento. È per quello che lei era caduta ai suoi piedi."

"Io lo ammazzo!" Bisbigliò il ragazzo fra se e se prima d'uscire dalla stanza senza dare spiegazioni al moro, il quale lo seguì non capendo cosa stesse succedendo.

"Draco dove stai andando?" Gli chiese cercando di fermarlo, tirandolo per una manica.
"Ti ricordi la scommessa persa da Nott, che ho accennato sul treno per Hogwarts?" Chiese il ragazzo voltandosi velocemente verso Zabini.
"Si" rispose con tono incerto.
"Ecco. Nott non ha ancora finito di pagare per quella scommessa. Vado a comunicargli che questa sera riceverà il resto. Tu va a prepararti, hai una donna da conquistare sta sera, io ti raggiungerò dopo alla festa."

Senza che il moro potesse aggiungere niente, Draco si voltó di scatto e con passo svelto uscì dalla sala comune dei serpeverde, alla ricerca di testa di cazzo Nott.

Doveva una volta per tutte pagare per quello che aveva fatto a quella ragazza.
Se fosse stata una qualsiasi altra ragazza, probabilmente non si sarebbe disturbato a fargliela pagare, ma aveva preso di mira la purosangue sbagliata.
Soprattutto ora che Draco Malfoy, il purosangue temuto anche dal barone Sanguinario, non riusciva a smettere di pensare a lei.

Non si pose la domanda sul perchè quella ragazza dagli occhi neri avesse preso il controllo della sua mente.
Nemmeno il sesso con la biondina di corvonero lo aveva distratto da lei, anzi per tutto l'atto, se solo chiudeva gli occhi, vedeva lei al posto di quella ragazza.
Per un momento ci aveva anche provato, a chiudere gli occhi per tutto il tempo, pensando che se avesse sfogato il suo desiderio, magari avrebbe smesso di pensarla in continuazione, e si sarebbe potuto concentrare sui compiti affidatigli dal Signore Oscuro.
Ma gli bastava baciare la pelle della ragazza di corvonero per accorgersi che non era lei.
La ragazza dagli occhi neri avrebbe avuto una pelle molto più morbida al tatto, e il suo profumo delicato di rosa avrebbe pervaso le sue narici per tutto il tempo, facendolo arrivare al massimo del piacere molto più velocemente.

Sapeva che aveva un problema. Desiderava quella ragazza più di ogni altra donna, e il sesso fatto con altre non lo avrebbe più appagato, finchè non fosse andato a letto con lei.

Per il momento si limitò a sfidare Nott, a un duello clandestino, quella stessa sera, mentre tutti erano alla festa.

Dopo averlo schiantato avrebbe deciso il da farsi, o per meglio dire, il piano per riuscire a portarsi a letto la ragazza dagli occhi neri, e concludere quella storia una volta per tutte.

Con gli occhi facevano l'amore|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora