Luce nelle tenebre

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Si guardarono per un tempo indefinito, in completo silenzio.
Un silenzio che voleva dire tanto, ma allo stesso tempo niente.

Come loro due, che si volevano amare, ma allo stesso tempo volevano scappare.

La guardava con timore, con la paura che potesse perire sotto il suo sguardo e la guardava con desiderio, lui che era abbituato ad avere tutto, ma che in quel momento non poteva avere l'unica cosa che voleva veramente.

"Grazie per il vestito." Fù l'unica cosa che Annabel riuscì a dire. Lo disse con un filo di voce, spaventata dall'idea che lui potesse scomparire. Come quando si guarda un animale selvatico da lontano, per paura che questo si spaventi e scappi via.

Non ricevette risposta, se non un flebile sorriso, in un volto che probabilmente non sorrideva da tempo.

Le si avvicinò piano e lei sentì il cuore aumentare i battiti ad ogni passo fatto, ad ogni centimetro tolto fra di loro.

Una volta davanti a lei, continuò a guardarla senza dire una parola, senza mostrare un'emozione, impassibile.

Le diede un casto bacio sulla fronte e inspirò a pieni polmoni il suo dolce profumo di rosa.

"Ti prego, quando arriverà il momento... prova a perdonarmi. Non ho scelta, voglio solo salvarti."
Fù l'ultima cosa che le disse prima di voltarsi di spalle e scomparire nel buio.

Annabel voleva fermarlo, voleva corrergli in contro e dirgli di fermarsi, che non voleva essere salvata se significava rinunciare a lui, voleva gridargli che lo amava e che sapeva che anche lui provava quel sentimento, ma non fece niente di tutto ciò.

Rimase ferma immobile, mentre lo guardava andare via e scomparire nelle tenebre.

Arrivò alla cena di Lumacorno insieme a Ginevra Weasley e ringraziò ogni mago deceduto, per il tempismo.

La ragazza era uno straccio, si vedeva che aveva pianto molto, e mentalmente la ringraziò, perchè aveva attirato tutte le attenzioni su di lei e Potter, così che nessuno notasse come anche Annabel stesse male.

Non ascoltò nemmeno per un secondo i discorsi dei suoi compagni e non tocco nemmeno il cibo.

Fissò il vuoto per tutto il tempo, senza interessarsi delle persone accanto a lei. Persa nei suoi pensieri, persa nel volto stanco di Draco, che continuava a riproporsi nella sua testa.

Venne riscossa dai suoi pensieri solo quando Zabini le mosse il braccio avvisandola che la cena era finita.

Decise sul momento, che sarebbe andata per un po' sulla torre d'astronomia.

"Vuoi che venga con te?" Aveva azzardato Daphne, ma come pensava ricevette un no, con un delicato sorriso.

Si accese una sigaretta mentre guardava il cielo.

Sapeva che non era da sola, percepiva una delle auree magiche più potenti al mondo che si avvicinava.

Lei, che non usava mai quel suo potere, se non per sentire l'avvicinarsi di suo padre e prepararsi mentalmente ad una tortura.

"Signorina Avery, che piacevole sorpresa trovarla qui."
"Vorrei dire lo stesso signor preside, ma la sua aura magica, l'ha preceduta."

Sentì il preside sorridere, mentre si avvicinava a lei.
"Lei è molto simile a sua madre. Anche lei percepiva la magia, un talento spento da suo padre."
"Come... come fa a sapere di mia madre?"
"So molte cose, ma non si preoccupi non dirò nulla e porterò il suo segreto nella tomba."

Annabel sorrise gentilmente, mentre continuava a guardare un punto fisso nel cielo, senza realmente guardarlo.

"Le stelle, sono così brillanti e incantate. Stanno ferme e osservano tutto. Così sagge e in fondo così intelligenti da unirsi e formare delle figure. Le cosiddette costellazioni. C'è chi prende spunto da esse per dare il nome ai propri figli, come per esempio-"
"Draco. Draco Malfoy."
"Esatto e immagino che sia quel ragazzo a riempire i suoi pensieri."

Con gli occhi facevano l'amore|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora