Con gli occhi facevano l'amore|| Draco Malfoy

Hai mai volato sopra la foresta proibita?

La lezione per i due ragazzi passo molto, molto lentamente.

Dovettero interrompere il loro contatto visivo per non destare sospetti, ma fu molto difficile.

Appena il professor Lumacorno decretò la fine delle lezioni i due ragazzi furono i primi ad alzarsi per uscire dalla classe, ma Annabel fu trattenuta dal professore, insieme ad altri studenti.

Guardò dispiaciuta il biondo, mentre usciva di corsa dalla stanza.

Sospirò affranta e si voltò verso il professore che mostrava un sorriso a trentadue denti.

"Ho il piacere di comunicarvi che siete i migliori studenti di quest'anno nella mia materia e per questo motivo voglio premiarvi con una cena di Natale per pochi intimi. Verrà tenuta nelle mie stanze e saranno presenti solo gli studenti che io ritengo meritevoli, o i miei preferiti, se vogliamo chiamarli così" disse porgendo un sorriso soddisfatto ai suoi alunni.
"Si terrà una sera, dell'ultima settimana di lezione, prima delle vacanze di natale e ovviamente ci sarà un dress code. Vestitevi eleganti e siate orgogliosi. Non è da tutti poter vantare di aver fatto parte al Lumaclub. Vi farò sapere giorno e ora e potete portare un accompagnatore o accompagnatrice."

Il gruppo di ragazzi uscì dall'aula bisbigliando fra di loro, l'unico che sembrava felice di tutto ciò era Harry Potter.

Aveva sempre fatto schifo in pozioni, ma quell'anno era riuscito inspiegabilmente a diventare un prodigio in quella materia.

"Harry non puoi prenderti il merito e fargli credere che sei un genio nelle pozioni, solamente perchè segui i consigli, scritti da chissà chi, su quel libro. È ingiusto. Devi andare da Lumacorno e dirgli la verità!" Protestò Hermione Granger, mentre guardava indignata con le braccia incrociate al petto il suo migliore amico.
"Non lo farò. Devo partecipare a quella cena. Lo sai."

Hermione Granger andò via indignata, mentre il bambino sopravvissuto si rigirava nelle mani quel fatidico libro di pozioni.
Ad Annabel sembrava un libro normalissimo, era come il suo solo più vecchio e malandato.

Mentre scrutava curiosa Potter e quel normalissimo libro di testo, un braccio la tirò e si trovò in un'aula vuota.

Malfoy chiuse con un incantesimo non verbale la porta e si voltò a guardare la ragazza.

I loro sguardi pieni di desiderio si scrutarono per infiniti minuti, aspettando che uno dei due facesse il primo passo.

Si erano promessi di non cadere più nella trappola. Di concludere una volta per tutte quella strana relazione, ma non riuscivano a starsi lontani.

Non si può dire chi dei due fece il primo passo.
Lui giurò che era stata lei a muoversi per prima e lei sosteneva categoricamente che fosse stato lui ad avvicinarsi.
Non si sarebbe mai saputo di chi fosse stata l'iniziativa, l'unica cosa importante in quel momento era ridurre la distanza fra i loro corpi.

Iniziarono a baciarsi e a spogliarsi.
Per ogni centimetro di pelle che veniva scoperto un brivido di piacere percorreva il corpo di Annabel facendola ansimare di piacere.
Il biondo se ne accorse, ed iniziò a baciarle ogni centimetro di pelle scoperto, aumentando il piacere della ragazza.

Si amarono per ore, senza mai lasciarsi. Stringendosi e lasciando lividi sulla loro pelle pallida.
Si amarono come se fosse l'ultima volta, ma infondo sapevano anche loro, che non sarebbe stata l'ultima.

Il destino doveva essere a loro favore, perché per tutta la loro permanenza nell'aula, nessuno venne a disturbarli.

Era ormai finito il pranzo quando decisero di rivestirsi, e decretare la fine di quella dolce sinfonia che creavano ogni volta che stavano insieme.

"Hai mai volato sopra la foresta proibita?" Chiese il biondo mentre si stavano rivestendo.
La ragazza sorrise e scosse la testa.

"Alle 10 sulla torre di astronomia. Non fare tardi Avery, non mi piace aspettare." Disse prima di uscire dalla stanza.

Annabel sorrise, mente si sistemava il nodo alla cravatta.

Nemmeno Daphne che le chiedeva arrabbiata dove fosse stata tutto il giorno le fece perdere quel sorriso.

Lui voleva rivederla e questo le bastava per sorridere come una bambina, il giorno di Natale.