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27 dicembre 2006

Kageyama pov

Quella mattina mi svegliai  con fascio di luce che penetrava dalla fessura di quella persiana, strizzai gli occhi e mi stiracchiai con fatica, dato che uno Shoyo ancora dormiente cingeva il mio bacino. Sorrisi e iniziai ad accarezzare quella sua pelle candida, anch'essa illuminata dal raggi del sole, con delicatezza.

Mi sei mancato, non sai quanto

Il piccolo, ai miei occhi, era impotente, docile...sembrava un bambino, il suo respiro era pesante e regolare, le labbra sottili e screpolate dal freddo accennavano un piccolo sorriso, poi si strinse più a me cercando di afferrare la maglietta che non avevo. Eravamo ancora nudi sotto quelle coperte d'inverno, speravo solo che nessuno avrebbe spezzato quell'armonia, quella pace che c'era in quella stanza. Al piano di sotto ci stava Natsu a guardare uno dei suoi programmi prefefiti, credo, era quello che le mie orecchie mi suggerivano;  la madre, invece, stava ai fornelli a preparare un dolce. Come lo so? Beh, l'odore del cioccolato è inconfondibile!

Udivo anche qualche parola, la sorellina voleva vedere il fratello, anche se non lo mostrava era ancora preoccupata per il maggiore...non lo avrebbe mai ammesso, non di fronte ad Hinata almeno. 

"Posso andare dal fratellone?" 

"No, sta dormendo e poi c'è Kageyama con lui" disse la madre "Che ne dici di aiutarmi con questo impasto?" 

"OKAY!" rispose poi la rossa andandosi a lavare le mani.

Ti invidio Shoyo, non sai quanto

Sorrisi. Adesso due occhi ambrati mi guardavano fissi, increduli.

"Perchè stai piangendo Tobio?" disse con un fil di voce per poi asciugare una lacrima che stava nascendo con il pollice. Non me ne ero accorto.

"mmmh?" toccai le guance e le sentì umide "Non lo so...sarà la polvere." Sparai la prima cazzata che mi passò per la testa.

"Non mentire Tobio..." Si avvicinò e mi leccò una lacrima trasparente che si era fermata sulla mascella "Allora?" 

Arrossì di colpo, era così tenero ma non sapevo perchè il mio corpo avesse reagito in quel modo, di solito avevo il pieno controllo delle mie azioni. Ma allora perchè? Perchè stavolta no? Cosa mi stava accadendo? Lo guardai fisso e poi sorrisi avvicinandomi sempre di più al suo volto tanto piccolo e paffuto, fino a che le nostre labbra non si congiunsero in un bacio privo di ogni forma di passione, privo di ogni secondo fine. Incrociò le sue gambe con le mie facendo una lieve pressione al mio pacco, e me lo ritrovai, di punto in bianco, sopra appoggiato al mio torace.

"S-shoyo?" chiesi titubante per ciò che avesse in mente.

"Lasciami dormire così Tobio" Poi sbadigliò e chiuse gli occhi

"Quindi...fammi capire, lui ti ha fatto eccitare e poi si è addormentato?"

"Esatto."

"Certo che sei proprio un demone!"

Gli passai le dita fra i capelli arruffati e chiusi anche io le palpebre per qualche secondo facendomi cullare dal suo profumo, dal suo odore.

"Posso entrare fratellone?" Chiese una voce acuta  da fuori dalla porta.

"Altri 5 minuti..." Mugugnò.

"Shoyo-San, non  va bene ti devi alzare, è mezzogiorno e mezzo!" Non osava entrare, mi sa che quella volta l'avevamo traumatizzata. Il maggiore non rispose. 

semplicemente noi [Kagehina + Altre Ship]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora