Prologo

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A Martycorba02 che mi sopporta e supporta sempre

Grida.
Urla di dolore riempivano la sala da pranzo nonostante la cella si trovasse due piani sotto e i soffitti attutissero i lamenti.

Lilith alzò un angolo della bocca, in una smorfia divertita, recuperò il suo calice placcato in oro e bevve un sorso di vino rosso, bagnandosi leggermente le labbra.

Adorava quando i suoi prigionieri urlavano, la faceva sentire potente percepire i loro lamenti disperati, sapere che era lei a farli soffrire così tanto.
Le piaceva sapere che il loro destino dipendeva solamente da lei, che la loro vita poteva esaurirsi con un semplice scocchio delle sue dita.

Un altro grido di dolore fece tremare il pavimento, mandò giù un altro sorso prima di alzarsi, sistemando la lunga gonna per evitare di inciamparci, aprì la porta a doppio battente con entrambi le mani camminando a passo spedito per il corridoio.

Il soffitti erano alti, in pieno stile gotico, volte a crociera si alternavano, in un perfetto gioco simmetrico; i vari spicchi erano decorati da affreschi geometri, anneriti dal fumo e dagli anni.
Le varie volte erano impostate su dei capitelli ionici, le colonne scendevano linearmente dividendo gli ampi corridoi in diversi campate.

Il ticchettio dei suoi passi era l'unica cosa che si riusciva a percepire in quei grandi ambulacri, mentre raggiungeva in tutta fretta le scale.

Si fermò solo per un istante, guardando il proprio riflesso nella grande vetrata che dava sul bosco dove in quel momento stava tramontando il sole.
Chiunque in quel momento avrebbe definito quella visione fantastica, forse romantica, ma Lilith preferí prestare attenzione a qualcosa che, a suo parere,era ancora più bello: lei stessa.

L'immagine che le dava il vetro era quella di una donna sicura, determinata, regale, fasciata in quell'abito colore bronzo che le arrivava fino ai piedi, struscicando a terra ad ogni suo minimo passo.
Ma soprattutto si vedeva potente, e avida di quel potere che avrebbe sottratto a sua figlia, alla sua unica figlia, e che l'avrebbe resa davvero la donna più forte del mondo.

Un altro grido, questa volta più flebile, le arrivò alle orecchie, facendole distogliere lo sguardo, chiuse gli occhi lasciandosi andare nuovamente ad un ghigno prima di riprendere la sua camminata.

Solitamente non scendeva mai nelle segrete, preferiva sporcarsi le mani solo con i pezzi grossi, lasciando tutti i suoi altri prigionieri alle cure dei suoi soldati.

Quando mise piede nelle carceri fece una smorfia schifata, il fetore di morte le giunse subito all'olfatto mentre i suoi occhi vagavano con stizza sul pavimento lurido e sui corpi ormai in fase di decomposizione, lasciati in alcune celle.

Tiró su il vestito con le mani, evitando che l'orlo potesse incontrare tutto quel lerciume e avanzò incerta, ben attenta a dove metteva i piedi.

Il prigioniero che le interessava era stato rinchiuso nella cella più lontana dalla porta, non sarebbe comunque riuscito a scappare, ma era meglio non fidarsi troppo.

Aprí la porta della cella, guardando con aria vittoriosa quell'essere, che una volta era un uomo, sputare sangue sul pavimento ruvido.

Le sue mani pendevano stanche dalle grosse manette che portava ai polsi, le quali erano attaccate al soffitto attraverso delle pesanti e grosse catene, era in ginocchio, il viso inclinato verso il basso, la sua maglia grigia si era sporcata di sangue, la ferita all'addome inflitta dal suo pugnale era ancora aperta.

-Sei vermante in uno stato pietoso-

Lui alzò leggermente la testa, per quanto il dolore glielo consentisse -Dici? Eppure mi era sembrato di aver prenotato un trattamento alla spa-

-Il tuo sarcasmo non ti tirerà fuori di qui- disse mentre si avvicinava lentamente a lui.

-Hai ragione sarà mia figlia a farlo-

Lilith rise, una risata malvagia e piena d'odio prima di rispondergli -Nostra figlia non sa neanche come stare in piedi a momenti, pensi davvero che sarà capace di salvarti?-

-Impara in fretta lo sai, d'altronde ha avuto un eccellente maestro-

Ridacchiò prima di chinarsi leggermente per arrivare alla sua altezza.

-E saresti tu? Tu che non sei riuscito a impedire ai miei cacciatori di rapirla? O tu che non sei stato in grado di difenderti?
Potrai farti quel che vuoi sai?- alzò la mano, accarezzando con le unghie una vena del collo -potrei torturati molto più forte e più a lungo di quanto non stia già facendo adesso, mi pregeresti di smettere, mi supplicheresti, finché non arriverai a sperare che la morte ti prenda tra le tue braccia e ti porti via da questa vita triste. E quando sarai morto staccherò la testa dal tuo corpo e la farò rotolare fino ai piedi di nostra figlia, sarà così presa dal dolore che riuscirò ad ucciderla senza che lei si opponga-

-Tu sei malata-

Lilith sorrise, allontanando la mano e rialzandosi in piedi.

-Tutto quel potere é sprecato in Ella, lei non sa come usarlo, io si.
É giunto il momento che questo mondo scopra la nostra esistenza, é giunto il momento che tutti si inginocchino davanti a me.
E se per ottenere ciò devo uccidere mia figlia lo farò-

Si allontanò diretta verso la porta, quando un suo sussurro pieno di rabbia e odio le giunse alle orecchie.

-Sei un mostro-

-Oh tesoro- si girò a guardarlo, un angolo della bocca leggermente alzato in un ghigno -Non puoi immaginare quanto-

L'ultima cosa che sentí prima di chiudere la porta alle sue spalle furono delle grida di rabbia.

Angolo Autrice
Sono tornata! Avete sentito un po' la mia mancanza?
Nuovo anno, nuova vita ma anche nuovo libro, siamo giunti all'ultimo libro della saga, non avrei mai pensato di poter giungere fino a qui e tutto questo é opera vostra, grazie di cuore.
Grazie a tutti voi per i commenti e per i voti allo scorso libro, sto cercando di rispondere a tutti!
Che ne pensate del prologo? Abbiamo cominciato con un excursus sul nostro cattivo, il demone Lilith, cosa ne pensate?
P

assiamo adesso a parlare di cose serie, gli aggiornamenti.
Quando pubblicherai? Giovedì.
Ogni giovedì uscirà un nuovo capitolo così da potervi tenere compagnia almeno una volta a settimana.
A prestissimo

Baci 💋💋
Mony

𝑺𝒂𝒏𝒈𝒖𝒆 𝒅𝒊 𝒈𝒉𝒊𝒂𝒄𝒄𝒊𝒐 ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora