Capitolo XIX

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Vittoria

Quando aveva raggiunto Jane quella mattina, dopo aver lasciato Jonathan nel loro letto, Vittoria aveva capito subito che qualcosa non andava.

Era stato il suo sesto senso a dirglielo, ma d'altronde, per chiunque avesse vissuto con Jane Laggiù era facile comprendere come qualcosa la turbasse: continuava a muovere il piede destro, battendolo sul pavimento in un gesto quasi inconsapevole, si stavano allenando ma lei continuava a fare ruotare il pugnale sul suo pollice, lo sguardo fisso sul muro.

Sospirò prima di avvicinarsi con cautela, sollevò una mano davanti al suo viso, cercando di farla tornare con i piedi per terra.

-Ehy, tutto bene Jane?- le chiese poi una volta che l'altra si fu ripresa, lei scrollò le braccia decidendo, finalmente, di lanciare il coltello: centrò in pieno il bersaglio.

-Certo, ho solo dormito male stanotte-

-Tu dormi male tutte le notti Jane, gli incubi non ti danno tregua da anni- ribatté Vittoria mentre la guardava tirare ancora -Ma non per questo la mattina sei così nervosa, quindi che cosa é successo davvero?-

Lei sospirò pesantemente, ma evitò di rispondere alla domanda.

-É Matthew non é vero?- chiese quindi sapendo di aver ragione -Che cosa ha fatto questa volta?-

-Semplicemente é qui Vi, ed io non riesco ancora a dimenticarlo, credevo che i sensi di colpa per ciò che ho fatto sarebbero spariti dopo un po'-

-Ma non é successo-

-Mi sembra più che evidente, ogni volta che incrocio il suo sguardo non faccio altro che pensare a quello che gli ho causato, ne é uscito distrutto-

-Non é stato semplice nemmeno per te Jane, tu hai bloccato un legame, hai fatto ciò che ritenevo giusto per tornare da noi, magari non era la via migliore ma non importa- Vittoria le mise una mano sulla spalla, stringendo lievemente il tessuto sintetico della maglia -So che lo ami, e so che anche lui ti ama ancora nonostante tutto-

-Non lo farà più quando scoprirà che cosa ho fatto, non mi perdonerà mai per questi mesi di sofferenza Vi, lui é cambiato ed é solo colpa mia-

Vittoria aprì la bocca, pronta a cercare di consolare ancora la ragazza, ma la porta della palestra si aprì in un cigolio e la figura atletica di Katherine fece la sua comparsa.

Accennò un breve sorriso prima di girarsi e tornare ad allenarsi con Jane; sebbene le cose con Jonathan fossero tornate come prima, se non addirittura migliorate, né Katherine, né Tristan erano riusciti a perdonarla per aver mentito così tanto sul suo passato.

-Non pensare che la conversazione sia finita qui- le disse poi a bassa voce - Credo davvero quello che ho detto-

-E io credo davvero che mi odierà quando scoprirà che sono stata io a dirigere i giochi-

-Posso unirmi a voi o devo tornare più tardi?-
Katherine comparve alle loro spalle con uno sguardo incerto.

-Tranquilla non c'è problema, più donne siamo meglio é- rispose Jane continuando a lanciare, le sue lame appuntite si conficcarono nella parete l'una dopo l'altra.

La nuova arrivata mosse appena il capo, spostandosi affianco a loro per poi  cominciare a tirare pugni contro il sacco da boxe -Se non é un problema vorrei chiedervi una cosa- disse poco dopo.

Jane lanciò il suo ultimo coltello e mentre avanzò per recuperarli la incitò a parlare -Io stavo solo pensando che voi conoscete Josh meglio di qualsiasi altra persona in questo mondo- disse bloccando il suo allenamento per qualche istante -Cosa devo fare con lui?-

Vittoria stirò le labbra in un sorriso, lanciò un'occhiata sopra la sua spalla, incrociando lo sguardo dell'amica, che come lei stava accennando un sorriso; annuì appena, gettando a terra le sue fruste, Jane fece lo stesso, riposizionando i suoi pugnali nella fidata cintura nera che indossava sempre.

-Che cosa vuoi sapere?-

Katherine sospirò, passandosi una mano sulla fronte come se stesse pensando ad un qualcosa -è solo che non riesco a capirlo, a volte è presente, altre volte non lo è; non riesco a capire che cosa lui prova davvero per me, un giorno sembra disposto a darmi il mondo, la mattina dopo è già scomparso-

-Josh è una persona complicata- cominciò Jane, appoggiando le spalle sulla parete -Dopo quello che ha passato è difficile che lasci entrare qualcuno nella sua vita, questo non riguarda te, sei la sua compagna, ci tiene a te, senza alcun dubbio.

Ma la sua molteplice natura a volte ha il sopravvento sulla sua razionalità umana, se a volte a non si comporta come tu ti aspetti, lascia perdere, lui...ha bisogno dei suoi spazi, se scompare la mattina dopo non è perchè non vuole stare con te-

Katherine la fissò per qualche istante, soppesando quelle parole, annuì appena prima di ringraziarle e uscire dalla palestra; Vittoria, che aveva fissato la scena, si girò verso Jane con aria confusa -Che cosa sai che io ignoro?-

La bionda sorrise, staccandosi dal muro -Ieri sera erano assieme, credo che stamattina Josh se ne sia andato senza dirle niente-

-Tipico di lui- rispose scrollando le spalle -Ma tu perchè eri andata a cercarlo?-

-Lo sai perchè-

Vittoria sospirò, appoggiando una mano sul fianco -Hai di nuovo sognato Sebastian che ci minacciava non è vero?- la mancata risposta di lei le fece capire che aveva ragione -Perchè non sei venuta subito da me?-

-Non volevo interrompere la tua nottata con Jonathan, pensavo che Josh sarebbe stato libero, come sempre, ma ho sentito l'aura di Katherine poco dopo e ho preferito evitare-

Lei annuì prima di sospirare appena, fece qualche passo in avanti, appoggiando la mano sulla sua spalla -La prossima volta che hai di nuovo un incubo del genere, vieni a svegliarmi va bene? Non voglio che tu riviva tutto quello da sola.

Jonathan è il mio compagno, ma tu sei mia sorella, e la famiglia viene prima di tutto, ricordi?-

Angolo Autrice

Oggi capitolo un po' corto, di collegamento per far comprendere meglio ciò che succederà in seguito; spero che vi sia piaciuto.

Se riesco oggi dovrei pubblicare un altro capitolo.

Mony



𝑺𝒂𝒏𝒈𝒖𝒆 𝒅𝒊 𝒈𝒉𝒊𝒂𝒄𝒄𝒊𝒐 ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora