Capitolo IV

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Jonathan

Accettò con qualche riluttanza il bicchiere, pieno di un liquido ambrato, che Alpha Kyle gli aveva appoggiato davanti, al termine dell'ennesima riunione, riuscire a far collaborare tutti e tre i branchi si stava rivelando un'impresa più ardua di quanto avevano previsto.

Si slacciò i polsini della camicia, arrotolando le maniche fino a sopra i gomiti, prendendo poi il bicchiere, bevendo il suo contenuto tutto di un fiato e lasciando che la vodka scendesse lungo la sua gola, sospirando non appena percepì la gola bruciare al suo passaggio; Alpha Matthew fissò per ungo tempo il suo bicchiere, studiando per qualche istante il vetro del bicchiere prima di prendere qualche sorso della bevanda.

Si trovavano nell'ufficio di Alpha Kyle, in piedi dietro alla scrivania, osservando il bosco che proseguiva fino all'orizzonte attraverso il vetro della grande finestra, perdendosi nella contemplazione del loro ambiente originale; quella visuale gli ricordava molto quella del suo studio in Australia, un senso di nostalgia lo colse facendogli chiedere quando e se avrebbe rivisto le sue terre natali e la sua gente, quella che era rimasta a casa, aspettando pazientemente il ritorno a casa del loro alpha e dei loro compagni.

Un sospiro gli fuoriuscì spontaneo dalle labbra senza che lui potesse impedirselo, loro almeno sapevano dove si trovava la loro metà; il distacco da Vittoria si faceva sentire ogni giorno sempre di più, lasciandolo con un senso di vuoto che gli gravava sul petto e che tentava di sopprimere buttandosi a capofitto nel lavoro, anche se invano.

Aveva perso ormai il conto di tutti i tentativi con cui aveva tentato di parlarle attraverso quel legame che lei pareva aver accettato, o che forse aveva solo finto di fare, ma tutto ciò che trovava era uno spesso muro su cui le sue parole, spesso piene di rabbia, si infrangevano con violenza, con la volontà di fare del male, di ferire la persona dall'altra parte, che lui era sicuro potesse sentirlo, poi le parole diventavano più strozzate, simili a preghiere, questa volta nel tentativo di smuovere qualcosa dentro di lei.
Tutto questo però non l'aveva minimamente toccata, era come aver parlato per settimane intere con un muro, desiderosi di ottenere una risposta, che tuttavia sapeva benissimo non avrebbe mai avuto.

Alzò lo sguardo, osservando il viso scarno di Alpha Matthew, che sembrava essere specchio del suo: le occhiaie scure gli contornavano gli occhi, provocate con ogni probabilità da più notti insonni, le guance erano scavate e pallide, poté notare come fossero presenti dei segni leggermente più chiari sulla tenera pelle della fronte, passando a qualche centimetro dall'occhio.

Era ancora giovane ma dalle rughe che si formavano sulla sua fronte ogni volta che contraeva la fronte sembrava aver vissuto cent'anni in più.
Jonathan lo vedeva spesso in palestra, ad allenarsi da solo, mentre tutti gli altri erano a pranzo o a cena, a volte, quando si soffermava a guardarlo, immaginava che non sarebbe tornato in camera per dormire ma che anzi si sarebbe allenato tutta notte, nel tentativo di scacciare quei pensieri che sembravano infestare anche lui.

-Spero che la situazione migliori ora- Jonathan si voltò verso Kyle, che aveva appena parlato, mettendo fine a quel silenzio tombale che era stato interrotto soltanto dal rumore dei bicchieri che venivano appoggiati sul legno, per poi essere riempiti e portati nuovamente alla bocca, in un circolo vizioso che si era concluso soltanto quando la bottiglia risultò essere vuota.

-Dovrebbe in teoria, i nostri strateghi si sono già messi all'opera, ancora qualche giorno e riusciremo a essere pronti a un loro attacco-

-Sempre se non saremo noi ad attaccare per primi- voltó la testa verso Matthew che aveva parlato, piacevolmente stupito da quanto aveva appena detto.

-Hai perfettamente ragione giovane Alpha- rispose allora Alpha Kyle, prima di alzarsi in piedi -Se ora non vi dispiace dovrebbe arrivare un membro del mio branco, non potendo controllare personalmente la mia compagna ho dovuto affidare il compito a qualcuno-

Jonathan scosse la testa, aggiustandosi il colletto della camicia -Nessun problema vecchio amico dovrebbe arrivare anche Tristan a momenti per portarmi delle informazioni-

Non appena lui ebbe finito di parlare qualcuno bussó alla porta, per poi aprirla quando Kyle mormorò un avanti a bassa voce, lasciando entrare un ragazzo particolarmente magro dai capelli scuri.

-Theo prego accomodati, non ho ancora avuto l'occasione di presentarti Alpha Matthew e Alpha Jonathan, lui é Theo, il nostro bibliotecario, oltre che un grande amico di Ella-

Il ragazzo sembrò particolarmente spaventato di trovarsi davanti a tutti quegli Alpha, aprì la bocca per cominciare a parlare quando i suoi occhi si sgranarono all'improvviso facendolo voltare di scatto verso la porta, dove Tristan stava facendo il suo ingresso, senza bussare, come era solito fare.

J

onathan seguì con rinnovato interesse il modo in cui le labbra del suo beta si dischiusero prima sorprese prendendo poi una piega felice, che lo portò ad avvicinarsi velocemente al ragazzo.

All'Alpha sembrò di rivedere se stesso quando aveva visto Vittoria per la prima volta.

Prese un altro sorso di vodka sussurando un -Ci sarà da divertirsi- che fu sentito da tutti.

Angolo Autrice
Rieccomi qua come ogni giovedì, con un nuovo capitolo.
Dopo diverso tempo ritroviamo il nostro alpha Jonathan che sembra soffrire molto la mancanza di Vittoria.
Abbiamo avuto anche una panorama su Alpha Matthew, che tra un po' avrà il proprio capitolo e dunque potrà meglio esternare le proprie emozioni.
E, come é giusto che sia, alla fine abbiamo avuto una sorta di lieto fine, tra Tristan e Theo, come molti di voi avevate già capito.
Che dire, spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemelo sapere nei commenti.
Acgiovedì prossimo.

Baci 💋💋
Mony

𝑺𝒂𝒏𝒈𝒖𝒆 𝒅𝒊 𝒈𝒉𝒊𝒂𝒄𝒄𝒊𝒐 ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora