Capitolo XVIII

1K 61 11
                                    

Matthew&Jane

-Forse è solo preoccupato per te- rispose invece una voce dalla soglia della cucina.

Le due donne si voltarono a fissare il nuovo arrivato, Ella salutò appena con un cenno della testa e un lieve sorriso mentre Jane guardava come paralizzata Matthew che, lentamente avanzava dentro la stanza.

-Alpha Matthew anche lei è ancora sveglio vedo-

Lui alzò semplicemente le spalle mentre recuperava un bicchiere -Già, troppi pensieri per la testa- disse scuotendo appena la mano come per scacciare una mosca, si girò poi verso di loro, appoggiando la schiena al ripiano di marmo così da poter essere di fronte a loro- e mi sembra di non essere l'unico- aggiunse poi guardandola per qualche istante prima di concentrare la sua attenzione sulla ragazza bionda seduta affianco lei.

Ella annuì, nascondendo un sorriso dietro alla tazza, mandò giù un altro sorso, sentendo la bevanda riscaldare il suo animo tormentato mentre assisteva curiosa a quello strano gioco di sguardi tra Matthew e Jane, che aveva cominciato a fissare il suo caffè amaro con grande interesse.

-Incubi?- chiese dopo qualche secondo, cercando di spezzare quel silenzio imbarazzante che era sceso nella stanza.

-Ricordi- rispose lui guardandola con occhi quasi nostalgici, le sue iridi ambrate sembravano spente -Bei ricordi, quindi i più dolorosi- sussurrò a bassa voce riportando lo sguardo su Jane che faceva di tutto per ignorarlo.

Quel giorno era ancora più bella, si ritrovò a pensare mentre osservava i suoi capelli raccolti in una treccia disordinata, indossava una maglia oversize verde di almeno due taglie in più, questa le lasciava scoperta un'abbondante porzione di spalla dove precise righe nere si intrecciavano a formare un tatuaggio, vestita in quel modo, non potè fare a meno di pensare, sembrava piccola, fragile, quasi innocente, una compagna da difendere e da proteggere.

Peccato che lei non aveva bisogno di essere difesa, e sicuramente non voleva che fosse lui a difenderla.

Matthew sospirò scuotendo la testa come per scacciare quei pensieri e tornò a sorseggiare la sua bevanda.

-Non ho potuto fare a meno di ascoltare la vostra conversazione- disse poco dopo, Ella sollevò di scatto gli occhi guardandolo per qualche istante prima di arrossire, probabilmente per il ricordo delle parole piene di rabbia che aveva rivolto nei confronti del suo compagno, Jane invece si irrigidì per qualche secondo, Matthew non lo avrebbe notato se solo le sue mani non avessero tremato mentre appoggiava la tazza.

La ragazza si morse la lingua per non imprecare, Matthew ora sapeva tutto del suo passato, di quella parte marcia di lei che aveva tentato per anni e anni di estirpare, di reprimere, sapeva tutto quello che aveva fatto, tutto ciò che le avevano fatto.

Era venuto a conoscenza del mostro che era.

E una volta saputa la verità su quanto successo quella notte, la notte in cui l'aveva tradita, sicuramente non l'avrebbe mai perdonata.

-L'avevo immaginato in realtà- rispose ridacchiando imbarazzata Ella -Perdonami per le parole che hai sentito su Kyle, non le penso davvero, ma lui sa essere così tanto.....esasperante quando vuole. Non vuole capire che questa non è la sua battaglia, è la mia, si tratta di mia madre, di salvare mio padre e capisco che lui sia il mio compagno e voglia proteggermi, ma io devo combattere questa guerra, io devo essere in prima fila, devo essere io ad ucciderla-

𝑺𝒂𝒏𝒈𝒖𝒆 𝒅𝒊 𝒈𝒉𝒊𝒂𝒄𝒄𝒊𝒐 ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora