29. Memories

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"Kevin?", Lo guardo guardo confusa ma poi una gioia immensa si propaganda in tutto il petto,"Kevin grazie al cielo che tu sia qui! aiutami a togliere questo così, Rebekah e Elijah sono con te?...", la sua risata mi interrompe.

"Oh Dio, sei così ingenua", si avvicina a me con un sorriso malefico.

"Cosa?", Il sorriso sulle labbra mi muore man mano che si avvicina.

"Come preferisci essere chiamata? Ivette? O Stephenie? Ivette ti si addice di più ma anche Stephanie non è male", mi guarda con circospezione.

"I-io non capisco"

"Ho scelto proprio io questo posto...spero che non sia sgradevole per il tuo lato da principessa", mi indica.

"Ti prego d-dimmi che è u-uno scherzo", delle piccole goccioline di acqua salata mi si formano all'angolo degli occhi.

"Oh nessuno scherzo, proprio due minuti fa sono entrato nella tua testa,la donna ricca, la donna povera, il bambino malato, il villaggio, bla, bla, bla"

"Il sogno.....sei un mago?", sussurro riflettendo al sono di pochi minuti fà.

"Chiamalo come vuoi....e si, sono uno stregone", si mette dietro di me e stringe le catene intorno ai miei polsi, un mugolio di disapprovazione esce dalla mia bocca," non ti lamentare troppo, perché ci starai a lungo", si inginocchia davanti a me guardando la mia tempia dove scorre del sangue.

"Perché l'ho fai?", Sussurro con lo stomaco che si contorce, dalle sue labbra esce una risata divertita priva di emozioni per poi afferarmi la gola e stringere.

"Perché tu brutta stonza hai rovinato la mia vita e la vita di mia madre secoli fa, che c'è? Hai già dimenticato cosa ti ho fatto vedere minuti fa?", Mi molla spingendomi.

"Vuoi dire che quello che mi hai fatto vedere è stato reale?", Domando accarezzandomi la gola con una mano.

"Bingo!!", si alza e va verso la sedia degli orrori tracciandola con l'indice.

"Quando ero ancora un poppante per quindici anni sono stato su questa sedia ricevendo le peggior torture", fa un sorriso triste," tutto per colpa tua e la tua mente da psicopatica", mi guarda furente.

"Io non so di cosa stai parlando!!", Urlo fuori di senno.

"Oh sì che lo sai, mi hanno spedito in questo posto di merda dopo che tu mi hai rotto due costole e ucciso mia madre".

Era lui il bambino che ho visto.

"Io non sono quella persona che tu credi io sia", scuoto la testa animamente.

"E si invece che sei tu, il tuo viso, il viso che ha ucciso mia madre, il viso che ha distrutto la mia vita è impresso nella mia mente", dice picchiettandosi due dita nella testa come un pazzo.

"Te lo giuro io non sono quella persona", piagnucolo con la gola secca.

"E chi me lo garantisce che tu non stia mentendo per salvarti la pelle?", Non vedo più nei suoi occhi quel verde cristallino che mi trasmetteva sicurezza, ma adesso vedo dei fuochi ardenti e tanta rabbia, rabbia repressa.

Cerco di replicare ma la serratura della porta scatta e vi entra una donna, cerco di focalizzarmi sul suo viso prima di aver capito chi è.

È la donna del mio 'sogno' o per meglio dire incubo, è la donna che cercava di proteggere suo figlio ovvero il ragazzo difronte a me, e che poi è stato uccisa, ma se è morta come fa ad essere qui?

"Adesso ci divertiamo", afferma guardandomi con lo stesso sorriso del figlio, apparte che mi guarda come sei io fossi la cosa che odia di più su questo mondo.

||•𝑯𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒏𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒍𝒂𝒃𝒃𝒓𝒂•|| Kol MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora