Dopo un po' di tentativi troviamo la presidenza, bussiamo, sentiamo un leggero "avanti", entriamo e ad attenderci c'è una donna di una sessantina d'anni, ha i capelli rossi raccolti in un chignon ordinato, occhi castano, snella, alta, porta un tubino blu elettrico che arriva sotto il ginocchio, e tacchi neri lucidi, è davvero una bellissima donna.
"Salve io sono la preside Dowson, accomodatevi" dice stringendoci la mano, ognuno risponde con il proprio nome, dopo che si siede davanti a noi dietro la sua scrivania incomincia a parlare:
"Benvenute alla New Orleans college prep, spero che vi troviate bene e che gli alunni saranno accoglienti, qui - porgendoci un foglio ciascuno- ci sono gli orari delle vostre lezioni che seguirete d'oggi in poi, alcuni dei vostri orari sono diversi, ciò vuol dire che non starete in classe insieme, è un problema per voi?"dice guardandoci negli occhi, certo che è un problema, testa di..." No. Nessun problema no si preoccupi "risponde Hope al posto mio.
"perfetto, allora andiamo, vi faccio vedere la scuola, i vostri armadietti con le combinazioni e le vostre nuove classi" dice alzandosi dirigendosi fuori la porta, noi la seguiamo a ruota.
Ci fa vedere tutto, il cortile, i corridoi, gli armadietti, la palestra e i campo e infine le classi "Stephanie questa è la tua!" la preside mi indica una porta con sopra scritto matematica, Hope è due classi avanti la mia.
La preside vede che non rispondo così apre la porta entrando, "mi dispiace interromperla professor. Smith, ma volevo presentarle la nuova alunna, fatti avanti non essere timida", mi esorta con la mano ad entrare, così faccio, poi rivolta alla classe dice:
"Ragazzi lei è Stephanie Mikaelson, la vostra nuova compagna, spero che la tratterete bene e che la farete sentire al proprio agio, detto questo vado nel mio ufficio, se c'è qualche problema mi troverete lì, buon proseguimento" detto questo va via, vedo alcuni ragazzi irrigidirsi e guardarmi in cagnesco.
"Allora signorina Mikaelson.." lo interrompo "va benissimo Stephanie"
"ok allora stephanie benvenuta alla New Orleans college prep, puoi sederti davanti a Benjamin" indica un banco e dietro c'è il ragazzo che oggi mi fissava
"grazie" sussurro e vado a sedermi, per il breve tragitto cattedra-banco ha gli occhi fissi su di me.
La lezione passa in fretta, il professore smith è molto simpatico, sembra babbo natale in estate, magari al mare sotto l'ombrellone e una granita in mano, per la immagine buffa nella mia testa istintivamente sorrido
"Signorina Mikaelson, vuol far sapere alla classe cosa ci sia di divertente, perché non mi sembra tanto divertente la matematica... Almeno per la classe" dice il prof
"I-io... b-bhe... niente" balbetto abbassando la testa
"andiamo strappati una risata anche a noi" continua e incrocia le braccia al petto
"Prof." lo richiama il ragazzo dietro di me
"Si Ben?"
"cosa fa il burro dopo aver fatto una rapina?"
"cosa fa?" dice il professore annoiato
"se la squaglia!" e scoppia a ridere da solo, strappa un sorriso anche a me, il prof cerca di replicare ma la campanella lo procede "ok potete andare"
Raccolgo le mie cose alzandomi, il ragazzo mi si piazza davanti
"Ciao, piacere Benjamin per gli amici Ben" dice porgendomi la mano
"Si l'ho so come ti chiami, comunque Stephanie piacere mio" dico stringendogli la mano, "E grazie per prima, mi hai salvato da un momento di imbarazzo"
"Di niente, scommetto che stavi pensando qualcosa su Smith!"
"Si, ma come fai?..."
"Come faccio a saperlo? In questa classe tutti fanno pensieri contorti su di lui, e scommetto che l'ho hai fatto anche tu!"
"tu scommetti sempre, eh?"
"mi piacciono le sfide" scrolla le spalle guardandomi negli occhi... Ci fissiamo per alcuni secondi
"ti va se andiamo a fare un giro?" chiede indicando la porta
"certo, perché no?", e fa un sorriso raggiante, è super sexy.
Stiamo camminando lungo il corridoio
"Prima ho sentito cosa ha detto la tua amica" dice cogliendomi alla sprovvista "quindi sai di tutte le cose sovrannaturali che esistono in questa città? Licantropi, streghe,... Vampiri... È tu abiti con quest'ultimi.... Se te lo stai chiedendo tutti a New Orleans conoscono i Mikaelson i vampiri originali"
"Già" c'è un momento di silenzio poi riprende a parlare
"Non sapevo che Klaus avesse avuto un'altra figlia" dice alludendo a me
"Oh, NO. Klaus non è mio padre, è soltanto il mio tutore da quando sono nata, i miei veri genitori non li conosco" dico un po' triste, lui vede la mia faccia e si blocca, facendo fermare anche me
"Mi dispiace io... I-io non volevo!"
"Non ti preoccupare, non fa niente, ci sono abituata!" faccio un sorriso per rassicurarlo
"Il lato positivo è che posso provarci con te senza che lui usi la mia spina dorsale come collana", a appena detto che vuole provarci con me!
Un ragazzo che passava di lì con lo skateboard, fa per cadere su Ben che a sua volta cade su di me, vado a sbattere la schiena sugli armadietti e lui per non schiacciarmi si tiene con le mani su di esse ai lati della mia testa, nel fare questa azione il ciuffo gli ricade sugli occhi, è ad un palmo del mio viso ci guardiamo per interminabili secondi, a risvegliarci, sfortunatamente, sono i suoi amici credo che siano un branco.
"Ei Ben andiamo?", dice un ragazzo con i capelli e gli occhi scuri
"Si, arrivo!" dice senza staccare il contatto visivo con me
"ci vediamo" sussurra
"certo"
Si ricompone, riporta i capelli all'indietro con una mano, e vanno via.
L'ho dico o non l'ho dico, l'ho faccio, o la va o la spacca.
Quando ormai sono infondo al corridoio, "Ben" urlo per farmi sentire, anche se non c'è bisogno, lui si volta, lo raggiungo correndo
"Dimmi!"
"Dai Ben o facciamo tardi!" parla un'altro ragazzo, non devo stare molto simpatica a loro, forse per il mio cognome, ma non mi importa.
"Si un'attimo... Allora?"
"Emm... Si... Emm... mi stavo chiedendo... siccome diamo una specie di ballo a casa nostra... mi s-stavo... c-chiedendo... no-n so magari... ti piacerebbe... ecco... Venire?", non mi accorgo che siamo fuori.
Il suo sorriso va da orecchio a orecchio
"Certo, mi piacerebbe molto"
"Ok, perfetto. ... Allora ci vediamo domani"
Sto quasi per cadere dalle scale ma lui mi acchiappa per la vita, o mio dio, è il paradiso!
"A domani"
Sento un clacson e mi giro verso il suono, è Rebekah
"Io devo andare" e indico le sue braccia ancora avvolte alla mia vita
"certo,... Scusa!", e mi lascia solo dopo pochi secondi
"Allora ciao" mi saluta
"Ciao" lo saluto a mia volta con una mano in aria, e mi incammino verso l'auto, salto dentro, la prima a parlare è Rebekah :
"Neache un giorno ed è già cotto eh?"
"Sta zitta, ti prego", durante tutto il tragitto ho avuto un sorriso da ebete in faccia.
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||•𝑯𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒏𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒍𝒂𝒃𝒃𝒓𝒂•|| Kol Mikaelson
Fanfiction{in corso} Stephanie, una semplice umana vive una tranquilla vita, ma con la partenza per New Orleans le cose incominceranno a cambiare, rivelazioni, amici, bugie, amore. Scoprirà il suo passato, la sua vita cambierà radicalmente, diventerà ciò che...