25. Giuseppe Salvatore

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Stephanie's pov

Vedo Kol uscire dalla mia stanza chiaramente irritato, irritato per qualcosa che non so, lo seguo fuori entrando nella sua stanza senza bussare, lo vedo davanti la finestra con le braccia incrociate al petto con lo sguardo rivolto fuori, il suo viso è cupo.

"Non capisco quale sia il tuo problema, ma qui l'unica irritata dalla situazione dovrei essere io non tu, quindi smettila di fare il bambino.....e guardami quando ti parlo", ma lui continua ad ignorarmi.

"Kol", lo richiamo sbigottita non si muove di un millimetro, vado a passo spedito verso di lui metto una mano alla sua spalla e lo faccio voltare nella mia direzione, in un millesimo di secondo le cose cambiano;

Con la velocità da vampiro mi afferra per la gola e mi sbatte al muro sollevandomi di qualche centimetro da terra, i suoi occhi diventano di un rosso sangue, la pupille si mescolano con le iridi nere, spuntano delle vene violacee sotto gli occhi, le narici si dilatano e i canini guizzano fuori, la sua mano stringe il mio collo tanto forte da togliermi il fiato, conficco le unghie nella sua mano e batto i pugni nel suo braccio.

"Kol n-non re-espiro", e come se si fosse risvegliato da uno stato di trance mi lascia andare, cado con le ginocchia a terra e inizio a tossire e prendendo lunghi respiri, metto le mani sul collo e lo massaggio.

"Stephanie i-io", mette una mano sulla mia spalla ma mi scosto di scatto finendo con il sedere a terra.

"Non azzardarti a toccarmi", continuo a massaggiare il collo dolorante, si inginocchia davanti a me e cerca di toccarmi il viso.

"Ho detto non toccarmi", lo guardo seria, e nei suoi occhi vedo paura e senso di colpa, mi alzo di scatto e gli punto un dito contro;

"E memorizza per bene il mio volto perché è l'ultima volta che lo rivedrai", dopo di che me ne vado nella mia stanza, lasciandolo inginocchio nel pavimento.

Entro in camera e prendo la valigia bianca da sopra l'armadio, la butto sul letto e la apro, vado di nuovo verso l'armadio e prendo i vestiti appesi e li metto sopra il letto disfatto, levo la gruccia ad ogni vestito e magliette vari e li sistemo dentro la valigia, una volta messo tutti i vestiti dentro vado in bagno e prendo ogni cosa di mio, profumi, trucchi, creme, candele profumate e cose varie e le infilo in un borsoncino piccolo nero.

Una volta finito di preparare tutto metto le valige e il borsone davanti la porta, metto dei jeans chiari, delle scarpe da tennis bianche e la felpa viola che già avevo addosso.

Mi butto a peso morto sopra il letto in pancia in giù e la mia faccia schiaccia il cuscino in cui a dormito Kol, il suo profumo entra dentro le mie narici con prepotenza, emetto un grugnito animalesco e lancio il cuscino per terra, non capisco il suo comportamento ormai ho smesso di capirlo, ma quello che ha fatto poco fa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, sono un'accumolo di stress ho bisogno di qualcosa di rilassante, la mia attenzione viene catturata dal mio zaino a tracolla posta sopra la sedia girevole, mi alzo e prendo lo zaino in mano e lo apro grazie alla zip e noto subito il libriccino marrone con la 'S' scritta sopra poso lo zaino non curante, mi siedo sul bordo del letto a gambe incrociate, non so perché questo libro mi attiri così tanto e una cosa che non mi è mai successa, né sono attratta come quando si mettono due pezzi di calamita vicina è inevitabile attrarsi.

Lo apro e alla prima pagina c'è un nome, e che nome... 'Giuseppe Salvatore', il cognome mi fa venire un groppo in gola e la bocca diviene secca, leggo e rileggo quel nome come se dovessi trovare una soluzione, cos'è un mio parente per caso?

"Giuseppe Salvatore...", nella mia testa si accende una lampadina scatto in piedi e vado verso la scrivania mi siedo sulla sedia girevole bianca, alzo il display del portatile vado su 'google', e digito il nome e cognome 'Giuseppe Salvatore'.

||•𝑯𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒏𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒍𝒂𝒃𝒃𝒓𝒂•|| Kol MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora