2. New Orleans

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Oggi è il giorno della partenza per New Orleans, noi ci troviamo a Boston capoluogo della contea di Suffolk e capitale del Commonwealth del Massachusetts.

Sono... non triste ma abbattuta più che altro, cioè ci sono cresciuta qua e come lasciare un pezzo della mia vita qui,  ma sono felice che finalmente dopo tanto tempo si riunisca la famiglia.

Non ho mai frequentato la scuola, non so nemmeno come è fatta, l'ho vista un paio di volte in tv o su internet, anche per questo che non abbiamo amici da salutare.
Rebekah e Elijah hanno preso questa decisione e non ne ho idea del perché, mi fanno prendere lezioni private sia me che Hope, io però al contrario di lei ho voluto fare qualche corso in più, musica, suono il violino, pianoforte, chitarra e in più canto, è un qualcosa di straordinario lasciar fuori uscire le tue emozioni attraverso le parole non avrei mai detto, così le scrivo su un foglio e le libero nell'aria senza avere un destinatario.

Quando suono mi sento leggera e spensierata come un palloncino, tutto intorno a me si ferma chiudo gli occhi e l'unica cosa in cui  mi focalizzo è me stessa lasciando il mondo fuori, è una sensazione magnifica.

Metto le ultime cose nella valigia, e scendo al piano di sotto dove ci sono tutti che mi aspettano, a quanto pare sono l'ultima.

"c'è ne hai messo di tempo"dice Hope.

" non voglio dimenticare niente".

Oggi indosso una gonna di jeans bianca con delle righe nere ai lati, una canotta nera aderente, e le convers bianche, i capelli sciolti e un leggero strato di trucco.

Portiamo ognuno le proprie valigie in macchina, apro lo sportello mi rigiro verso casa, sorrido debolmente, "addio, è stato bello stare con te", si sono la ragazza che sussurra alle case, non lo sapevate.

Infilo gli occhiali da sole, montando in macchina nei sedili posteriori.

"Allora siete pronte?" parla Rebekah.

"Sono nata pronta" rispondo allegra.

Metto le cuffiette alle orecchie sparando rock a tutto volume.
............................

Sento squotermi da un braccio, mi cadono le cuffie,"Stephanie! Stephanie! Sveglia siamo arrivati" sento dire da Rebekah.
Apro gli occhi ed siamo davanti ad un cancello nero, Elijah prende in telecomandino dalla sua giacca, lo punta verso il cancello e questo si apre, Con la macchina ci soffermiamo in una villa bianca con delle collone ai lati della porta è pieno di finestre c'è un giardino meraviglioso.

Dalla porta escono la famiglia Mikaelson.
Hope corre incontro ad un uomo, " papà, mamma", abbraccia l'uomo e la donna, credo che siano Klaus ed Hayley.

Io sono ancora in macchina, con ancora gli occhiali da sole, Rebekah mi fa cenno di scendere, così faccio,"ragazzi" dice, io sono dietro di lei che le tengo la mano, mi sento leggermente in imbarazzo.

Si voltano verso di lei, "Sorella", dice una ragazza con i capelli biondi fino alle spalle, anche lei è molto elegante.
"Lei è Stephanie, la ragazza dai mille guai"mi presenta alla sua famiglia.

" Oh, ciao! Io sono Freya".

"La sorella di Beky e Elia",finisco la sua frase,"Piacere Stephanie!" porgendogli la mano che non tarda a stringere.

"vedo che l'ho sapevi già" dice la bionda, "mi tengono informata, cose del tipo che tu sei una strega originale, lui -indico Klaus- è un ibrido e il resto vampiri originali".

"Io tesoro, sono uno sciamano" dice un ragazzo moro con aria arrogante, "Kol Mikaelson" si presenta baciandomi il dorso della mano con con un ghigno, ritraggo la mano velocemente, come se scottasse.
Questa cosa lo infastidisce forse perché con le altre funzione e cadono ai suoi piedi, ma con me non funzionano le sue tecniche da rimorchio, ne ho conosciuti ragazzi come lui e sono tutti con l'ego smisurato.
L'ho vedo diventare più serio, ma poi torna con il suo solito ghigno che vorrei togliere con un bel pugno in faccia, lì propri in mezzo al naso.

Tolgo gli occhiali da sole per vederlo meglio e devo dire che è molto bello.

Metto gli occhiali sopra la testa, e li guardo in faccia, e devo dire che sono uno più bello dell'altro.

Una ragazza mora mi si avvicina "ciao io sono Hayley, e lui è il mio ragazzo Jackson!"
Vedo Elijah irrigidirsi al nome Jackson, c'è qualcosa che puzza e io voglio scoprirlo.

"Stephanie" dico semplicemente, il suo ragazzo si avvicina "Ehi, mi hanno parlato di te, piacere Jackson!" dice lui e mi porge la mano, io la guardo con indifferenza, senza stringere la mano, si è capito che non mi piace, la ritrae imbarazzato, con la cosa dell'occhio noto Elijah sorridere compiaciuto.

"Ciao" rispondo. "Devo dire molto simpatica" dice una voce e mi accorgo essere quella di Klaus.

"Nicklaus Mikaelson" baciandomi il dorso della mano, proprio come suo fratello qualche minuto prima, ma non la ritraggo, anzi gli sorrido.

"Immagino sai già il mio nome" dico, certo a quante volte l'ho detto, deve essere chiaro e tondo, no?

Il mio carattere è chiatto, non ho peli sulla lingua, sono una combina guai, estroversa, leggermente arrogante, faccio quello che voglio, ma sono anche timida e a volte impacciata.

Ridacchiamo" l'ho in mente" risponde, "allora Elia entriamo, o restiamo tutto il giorno a guardacci in faccia" dico.

"Elia, sul serio, non credevo ti facessi mettere i piedi in testa da una ragazzina, fratello!" dico Kol, "beh, questa ragazzina può farti il culo" dico a denti stretti e gli occhi in due fessure.

"Non vedo l'ora" dice con sguardo malizioso.

"Calma fratellino, lei è zona privata" dice Elijah entrando in casa, imitato a ruota da tutti noi, sapete chi è l'ultima ad entrare? Ovviamente io chi se no'?.

La casa è molto spaziosa, all'entrata c'è un tavolino di vetro accerchiato da divani e poltrone bianche, poi su un lato della stanza c'è un tavolo enorme con un vaso di fiori al centro, di fronte ai divani, c'è un camino, con dei soprammobili e un quadro sopra di esso, in realtà è pieno di dipinti fatti la maggior parte da Klaus, al soffitto ci sta in lampadario fatto da tanti cristallini luminosi, che danno sembrare il tutto molto altezzoso.

"Wow", è l'unica cosa che riesco a dire, c'è anche un pianoforte, e li i miei occhi si illuminano, "vieni ti mostro la casa", dice freya, segue il mio sguardo "so che sai suonare, vuoi..." lasciando la frase in sospeso, così mi catapulto su di esso con una velocità che pure un vampiri invidierebbe.

Prima accarezzo i piccoli tasti, poi incomincio a suonare sulle note di mozart(rondo alla turca)

Tutti mi accerchiano, quando finisco applaudono "sei stata fantastica", Hope e i suoi complimenti.

Finiamo di visitare la casa, ed entro nella mia stanza, se dico che è stupenda è un eufemismo.

Le pareti sono di un rosa cipria chiaro, al vetro della stanza si trova un letto a baldacchino, a entrambi i lati ci sono dei comodini con delle lampade, di un lato della stanza c'è una finestra che occupa tutta una parete con delle tende bianche che fa sembrare la camera molto luminosa, con dei pouf sotto rossi, dell'altro lato della camera si trova in enorme armadio bianco con un anta di solo specchio, di fronte al letto c'è una scrivania color cipria che si intona alle pareti, e infine un tappeto color salmone con effetto pelliccia.

È la camere dei sogni, non segliatemi mai più, mi butto sul letto, oh, dio è così morbido.

Penso alla mia vita, a quanto sono fortunata ad essere in questa famiglia.

Spazio autrice, so che questi capitoli sono un'po noiosi, ma piano piano prenderà forma.

Lasciate qualche commento, una stellina, e fate girare la storia ci tengo.

Grazie🌹

||•𝑯𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒏𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒍𝒂𝒃𝒃𝒓𝒂•|| Kol MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora