Mi sveglio a causa della luce che entra dalla finestra, proprio dritta in faccia, bel mattino no?
Mi stiracchio un po' e mi metto seduta sul letto, mi guardo un po' in giro assorta dai miei pensieri, scosto la coperta e metto i piedi perterra, vado nel bagno della mia camera, mi fisso allo specchio, che orrore!
Il mascara stropicciato su tutti gli occhi, le ciglia attaccate l'una con l'altra, le guance appiccicose e rosee a causa delle lacrime, le labbra secce e i capelli tutti arruffati e spettinati.
Faccio una doccia veloce mi sistemo alla meglio, mi guardo un'ultima volta allo specchio prendo una lunga boccata d'aria e la caccio via, apro la porta lentamente e la prima cosa che vedo è una marea di gente che allestisce la sala, e vero oggi c'è il ballo come ho potuto dimenticarlo!
Ho fatto anche la rima!
Chiudo la porta alle mie spalle e mi diriggo al piano di sotto dove vedo una Rebekah/sergente che comanda a bacchetta a tutti come dei soldati
"più a sinistra....più giù....più a destra...ancora un po' a sinistra...ancora giù....sai che ti dico...mettiamolo dall'altra parte della sala", un ragazzo di qualche anno in più di me è in cima ad una scala, un passo falso e si ritroverà con il culo sul pavimento e in mano un quadro della citta'
"Sisignora, signora Mikaelson!"
"Signorina!" lo corregge
Scende dalla scala in cui era arrampicato, ha i capelli castani abbastanza arruffati, gli occhi verdi cristallini, è alto di qualche centimetro rispetto a me, ha il corpo non troppo muscoloso ne troppo secco, indossa una canottiera nera aderente dei jeans neri un po' calanti, dei anfibi neri opachi e un cappello di lana sulla testa, e davvero carino.
Un sorriso mi increspa le labbra per la scena che ho davanti, Rebekah con la fronte corrugata per capire dove mettere quel benedetto quadro, e il ragazzo ubbidisce con aria seccata.
Sbuffando mi passa accanto sfiorandomi la mano con la sua, per un secondo i nostri occhi si incrociano, i suoi trasmettono tranquillità, li guardo e non ho paura, c'è una foresta in mezzo ai suoi occhi.
"Dove devo metterlo signorina Mikaelson?", il ragazzo scuote il quadro guardandosi intorno soffermano il suo sguardo su di me, non so perché mi mette in soggezione, abbasso la testa non reggendo.
"mettilo la sopra Kevin!", Rebekah indica il camino
"Che cosa? Mi hai fatto fare tutto il giro della stanza solo per metterlo dove era prima", sbotta il ragaz-Kevin, ha un'aria irritata sul volto angelico
"Cosa hai detto scusa? Credo di non aver capito!", si sta irritano anche lei
"Io invece credo ch-.....",gli tappo la bocca con la mia mano prima che si ritrovi senza gli organi interni, fa una faccia confusa a tutto ciò
"Rebekah credo che lui voglia dire che va a prendersi una boccata d'aria fuori!", mi volto verso di lui, "giusto?", alzo le sopracciglia e lo guardo di storto, mi sta leccando il palmo della mano lentamente, ma con me non funziona, se togliessi la mia mano, la sua bocca direbbe una cavolata e li si che si potrebbe ritenere morto.
Alla fine ci rinuncia alzando gli occhi e annuisce
"Vedi? Anche io ho bisogno di un po' d'aria! Vieni!", Rebekah ci guarda perplessi, io l'ho trascino fuori per un braccio, usciamo in giardino
"Regola numero uno: non fare innervosire mai un Mikaelson,ti ucciderebbero ancor prima che tu te ne accorga", mi asciugo il palmo della mano della saliva sulla sua maglietta, lungo tutto il petto dal torace fino alla pancia, ok l'ho faccio anche per parparlo un po', e che tartaruga!
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||•𝑯𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒏𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒍𝒂𝒃𝒃𝒓𝒂•|| Kol Mikaelson
Фанфик{in corso} Stephanie, una semplice umana vive una tranquilla vita, ma con la partenza per New Orleans le cose incominceranno a cambiare, rivelazioni, amici, bugie, amore. Scoprirà il suo passato, la sua vita cambierà radicalmente, diventerà ciò che...