Kol's pov
"Sta zitta", e affondo i miei canini nel suo candido collo succhiando con forza il sangue arrivando dentro la mia bocca.
"Vacci piano piccolo Mikaelson lei è il mio miglior pasto", il mio amico Marco enta dentro la camera del suo appartamento tenendo stretta dalla vita una ragazza mora.
"Chi questa, non è male ma c'è di meglio", già nessuna è come lei.
"Gira voce che nella tua famiglia si sia unita un'altra Mikaelson", con aria innocente Marco si avvicina a me sempre con quella ragazza appiccicata, mi stacco dal collo tossendo.
"Non ti devono importare le cose della mia famiglia", dico in tono duro.
"L'ho vista poco fa con un tizio, è davvero un bel bocconcino", ignora il mio commento.
"Un bocconcino che tu non toccherai", mi stacco dalla ragazza rompendogli il collo e alzandoni dal divanetto stiracchiandomi.
"Non credo sai, quella bella ragazza stuzzica il mio palato, ma anche il mio amichetto laggiù", si lecca le labbra guardandomi maliziosamente, in uno scatto felino li prendo per il colletto della camicia e lo sbatto al muro.
"Prova soltanto non dico a toccarla perché è troppo banale, ma prova soltanto a guardarla e giuro su di cosa ho più caro che ti strappo il tuo viscido cuore e l'ho sottero nella tomba di tua madre, credi che gradira' mio il regalino dell'aldila'? ", il suo viso si incupisce di botto, proprio perché ho ucciso io sua madre.
L'ho lascio andare, vado verso la porta dell'appartamento.
" Ci vediamo domani, e salutami tua madre", dico girato di spalle, l'ho sento rompere qualcosa e urlare, un sorriso soddisfatto si forma sul mio viso andando verso casa.
Nessuno deve toccarla, guardarla o pensarla.....apparte io ovviamente.
Stephanie's pov
"Ho fame", mi lamento, io sono sopra la isola in marmo con le braccia e la testa sopra di essa, invece Hope è con la testa dentro il frigo alla ricerca di qualcosa per il mio povero stomaco che non la smette di contocersi.
"Tieni questo è sta zitta", mi infila un panino in bocca quando stavo per aprire bocca.
"Che finezza mi sa che hai preso da tuo padre", scoppio a ridere mi fermo di botto appena vedo Klaus guardarmi serio dallo stipite della porta.
Mi maledico mentalmente per la figura del cavolo.
"Vuoi che provi la mia grande finezza con te", chiede ironico Nik
"Mi sa che ne farò a meno, ma puoi comunque usarla su qualcun'altro", adento un'altro pezzo di panino a testa bassa.
"Questo è poco ma sicuro", mette le braccia dietro la schiena, sempre con quel sorrisetto sghembo.
"Se è possibile vorrei intromettermi", Elijah entra avvicinandosi a me con le mani nelle tasche dei pantaloni eleganti," la daga è pronta".
Perdo un battito e trattengo il respiro.
"Oggi hanno trovato altre dieci ragazze morte in un appartamento abbandonato con la gola squarciata, dobbiamo risolvere la questione il prima possibile se non vogliamo altre vittime",annuisco semplicemente.
Dalla giacca estrae un pugnale molto affilato con il manico nero credo sia la daga, me la porge e con mani tremanti, improvvisamente ho la bocca secca, la guardo un'ultima volta per poi sollevare lo sguardo su Elijah che mi guarda curioso la pancia.
"Cosa c'è?", domando visto che non smette di guardarmi la pancia.
"Niente, stai bene?", domanda di rimando.
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||•𝑯𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒏𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒍𝒂𝒃𝒃𝒓𝒂•|| Kol Mikaelson
Fanfiction{in corso} Stephanie, una semplice umana vive una tranquilla vita, ma con la partenza per New Orleans le cose incominceranno a cambiare, rivelazioni, amici, bugie, amore. Scoprirà il suo passato, la sua vita cambierà radicalmente, diventerà ciò che...