7. away from home

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Io, Marcel e i suoi uomini stiamo camminando per le strade di New Orleans.

"Questo è il quartiere francese", dice indicando un palazzo, entriamo dentro il cancello, c'è uno spazio enorme con dei tavolini e delle sediee delle scale che portano al piano superiore ci sono un mucchio di gente che canta, che balla, chi suona e chi beve, devono essere la maggior parte vampiri.

"Ti piace?", allungando un braccio verso quello che abbiamo d'avanti.

"Si... Mi piace molto!", mi guardo intorno, noto un paio di vampiri guardarmi, sentono il l'odore del mio sangue.

Marcel se ne accorge, mi mette un braccio intorno le spalle, i suoi occhi diventano rosso sangue e delle piccole vene violace compaiono sotto di essi, gli spuntano i canini dalle labbra e ringhia verso i due vampiri, quest'ultimi chinano il capo verso il basso.

Camminiamo verso un tavolino, sempre stretta a lui.

"Joshua, porta un bicchiere d'acqua e qualcosa di commestibile che non sia sangue",il ragazzo annuisce e va via a prendere ciò che gli ha ordinato Marcel

"Allora?che cosa mi racconti?", dice rivolto verso di me

"Non c'è molto da raccontare, ci siamo nuovamente trasferiti qui e spero che sia una cosa definitiva, mi hanno iscritto in una scuola, ma devo dire che non è affatto male come immaginavo!"

"Quindi avete trovato qualcuno che possa aiutarvi con quella maledizione, giusto?"

"Essatto!", gira la testa pensieroso, il ragazzo di prima, che ho capito si chiama Joshua mi porta una bottiglietta d'acqua e una barretta di cioccolato

"Grazie", prendo la barretta tolgo l'involucro di carta e ne addento un pezzetto

"Beh, sono gli ordini... Piacere Joshua", dice allungandomi la mano la stringo

"Stephanie! Piacere mio", dico con la bocca piena

Ridacchia un po'.

"lasciaci soli, e da tanto che non parliamo" parla Marcel

"Si, certo" mi fa un saluto con il capo e va via, lasciandoci da soli

"sai per caso come si chiama la strega?" mi domanda, perché vuole saperlo?

"non ne ho la più pallida idea, fanno quasi tutto in segreto come se non si fidino di me",annuisce prendo un sorso di acqua.

"È stai bene con loro?"

"A volte non mi sento parte della famiglia... È vero che non sono loro figlia e che non abbiamo nessun legame di sangue ma... Bho non lo so mi sento fuori luogo, mi sento un pesce fuor d'acqua....ma sto bene, sono la famiglia che non ho,.... Perché questa domanda Marcel?"

"Semplicemente curiosità", ci sono minuti di silenzio, e a romperlo sono io dicendo:

"Marcel -si volta verso di me aspettando che finsca- perché non mi sei più venuto a trovarmi a Boston?"

Mi fissa negli occhi cercando la risposta giusta da darmi

"Stephanie sono cambiate un paio di cose negli ultimi tempi, io e i Mikaelson non abbiamo più un rapporto di una volta..." su alza in piedi allarga le braccia

"Io ho costruito un impero con le mie mani da quando Klaus se ne andato, ho fatto di tutto per New Orleans e lui vuole portarmelo via dalle mani come se io non avessi fatto niente per guadagnarmi la fiducia di questa gente, dice di essere il re, ma il vero re qui sono sempre stato io! L'ho sono sempre stato, adesso lui dopo tanto tempo pretende ciò che io ho costruito, e sinceramente non mi va giù!"

"Meglio il pianto di una sconfitta che la vergogna di non aver lottato, quindi ti do ragione Marcel! Lotta per ciò che hai fatto! Klaus non può venire qui a prendersi ciò che non gli spetta, se vuole qualcosa deve guadagnarsela non rubarla", mi guarda catturato dalle mie parole

"Ma che ci fai con loro Stephanie? Che ci fai qui?", lo guardo confusa

"Tu non appartieni a questo mondo di cose marcie, di infami e crudele gente, tu hai un modo di parlare di esprimere tutto tuo non te ne frega nulla di quello che pensano gli altri, non te ne frega delle conseguenze... È ti ammiro per questo... Vorrei fregarmene anche io come fai tu! ", alcuni uomini di Marcel sono vicini a noi che ascoltano la nostra conversazione

"Mi frega solo le cose che mi stanno al cuore e a cui voglio bene, e tu sei una di queste.... Io invece ammiro te... Forse non te l'ho mai detto ma sei sempre stato il mio eroe, il mio punto di riferimento, sei forte, determinato.... Sei un grande esempio per me Marcel", lui in tutta risposta mi abbraccia, mi sono mancati i suoi abbracci è un abbraccio che ti fa sentire protetta, a casa, inalo il suo profumo

"Che ne dici se vai a fare un giro del quartiere francese con Joshua, devo fare una cosa, ok?" annuisco, e il ragazzo mi prende sotto braccio e saliamo le scale

REBEKAH's pov.

E da quasi un'ora che Stephanie e uscita da quella porta e io sono preuccupatissima, sto facendo avanti e indietro per il salotto

" Sorella mi stai facendo venire il mal di testa e un più stai consumando il purque'! Per una stupida ragazzina", kol sa essere più odioso di Nik

"Uno:lei per me è mia FIGLIA ed è normale che io mi preoccupi, due: chiamala di nuovo in quel modo e non mi farò scrupoli a staccarti il tuo malato cuore dal petto, ci siamo capiti?", kol in tutta risposta mi fulmina con lo sguardo

"Smettetela di litigare come due bambini, che così non concludete niente" interviene Hayley

"ha ragione Hayley, così non arriviamo da nessuna parte!" perla Freya

"tu che dici Elijah?" dico rivolta a mio fratello

"Cosa vuoi che ti dica Rebekah? La fuori è pieno di vampiri, streghe e licantropi! Sono preoccupato tanto quanto te!", si vede che anche lui è preoccupato glielo si legge in faccia

Per un paio di minuti nessuno di noi parla, ma la quiete viene spezzata da Klaus

"se solo un lurido vampiro osa torcele solo un capello giuro che lo troverò, e lo uccidero con le mie stesse mani!", anche lui ci tiene molto

"io vado a cercarla, non posso assolutamente sopportare che sia la fuori sola e indifesa per colpa mia"dico raggiungendo la porta

" vengo anche io... La colpa è anche mia, e non ne lo perdonerei mai se le succedesse qualcosa!", esclama Elijah

"voi non muoverete nemmeno un muscolo senza di me!", tuona Nik

Stiamo per uscire ma il mio telefono squilla e senza vedere il mittente rispondo

"Pronto? Stephanie! Sei tu? Stai bene? Dove sei?", ma la voce dell'altro capo del telefono mi fa irrigidire

"Stephanie è qui con me, non sa che ti ho chiamato, non voleva venire a casa vostra"

"M-marcel sei hai solo fatto qualcosa giuro che...",

"io gli voglio bene", e questa affermazione mi tranqullizza

"sto arrivando", e gli attacco il telefono in faccia, senza avere una risposta, mi volto verso gli altri avranno sentito la chiamata, infatti vedo Klaus ed Elijah fiondarsi fuori la porta, verso il quartiere francese.

Sento gli occhi pizzicare per le lacrime, sia per aver ascoltato di nuovo la voce di chi ho amato perdutamente, e per quello che sarebbe successo tra poche ore

||•𝑯𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒏𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒍𝒂𝒃𝒃𝒓𝒂•|| Kol MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora