||•𝑯𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒏𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒍𝒂𝒃𝒃𝒓𝒂•|| Kol Mikaelson

28. Kidnapped

Nell'episodio precedente,
Stephanie va a vivere nella casa del suo ragazzo Benjiamin di cui aspettano un figlio, dopo una settimana Elijah, Rebekah ed Hope  vanno ad trovarla ed appoggiarla in tutte le sue scelte, ma senza che i due vampiri originali se ne accorgano Stephanie viene rapita da due uomini, gli originali una volta scoperto della sua scomparsa cercano ogni angolo di New Orleans ma con scarsi risultati.
Kol venendo a saperlo costringe il fratello maggiore Elijah a sputare il rospo a rivelare la verità di secoli fa'. Ovvero che Elijah stava per sposarsi con una donna nel decimo secolo Ivette Glanville, ma scoprendo che questa donna era qualcosa di malvagio, così la lascio qualche giorno prima del matrimonio, ma non sapeva che dopo secoli e secoli avrebbe rivisto quel volto e che era anche il  tutore di questa donna ovvero la doppelganger di Ivette nonché, Stephanie Salvatore 

Stephanie's pov

È buio pesto.

C'è una donna dai lunghi capelli castani ed un bellissimo vestito rosso che scende da una carrozza bianca con rifiniture dorate, si guarda intorno per vedere che non ci siano occhi indiscreti, ammicca un sorriso e continua per la sua strada, si adentra in un villaggio isolato, ma va' solo in una capanna in particolare.

"Voi aspettate qui, quando vi darò il segnale sapete cosa dovete fare", dice la donna ai suoi uomini dall'armatura nera scintillante.

"Ai suoi ordini signora", la donna con arroganza entra dentro la piccola capanna in legno malconcia.

Appena la donna entra, intercetta la sua preda, non è altro che una donna che imbocca un bambino steso su un lettino fatto di paglia.
Il bambino è molto magro, ha gli occhi socchiusi, le labbra secche ed ha qualche fascia sulle braccia magre, la sua ossatura è ben visibile.

"Sapphira", dice con tono alto e falsamente amichevole la donna appena entrata, l'altra donna si gira di scatto spaventata allarga le braccia come proteggere il bambino sicuramente suo figlio, ha una bandana bianca attaccata alla testa, un vestito grigio e un grembiule rosa sporco di fango,"tesoro, come stai?", Dice la donna sempre con un tono falso.

"C-che c-ci f-ate.....che ci fate qui?",la donna spaventata indietreggia di un passo andando a sbattere al letto del figlio.

"Come non ricordi? Io ho pagato le cure per tuo figlio e adesso rivoglio indietro il mio denaro"

"M-ma era p-er la s-settima pros-sima", piagnucola la donna con i vestiti squalciti.

"Lo so.....ma aimé io lo rivoglio adesso", usa adesso un tono minaccioso la donna più ricca.

La donna spaventata diede un'occhiata al piccolo disteso, e dopo di ché si avvicinò ad un baule di colore scuro e né estraí un pezzo di stoffa ripiegato su sé stesso e lo diede alla donna ricca con le mani tremolanti.

"Questa è solo la metà di quello che mi devi", alzò di un tono la voce.

"È t-tutto ciò c-che ho", una lacrima rigò la guancia della donna del villaggio, l'altra si precipitò su di lei e le mise una mano sul volto raccogliendo le lacrime con il pollice.

"No, non piangere", disse fintamente dispiaciuta," ma Sapphira, non mi dai altra scelta", disse infine la donna con il vestito colore sangue, prima di estrarre dalla manica dell'abito un pugnale con il manico argentato con qualche zaffiro, e piantarlo nella schiena dell'altra, la donna in questione colta di sorpresa lancia un gridolino soffocato dal dolore, sorreggendosi alle braccia della ricca.

La donna con gli abiti sporchi scivola per terra con del sangue alla bocca, butta via l'ultimo sospiro prima di chiudere gli occhi morta.

L'elegante donna si avvicina al ragazzino completamente privo di forze e né accarezza il viso, fa'scorrere la mano giù fino ad arrivare all'addome secco, mette la mano nelle costole del piccolo e inzia a stringere, il bambino di all'incirca dieci anni strizza gli occhi, la donna stringe ancora le costole del poveretto finché non si sente un 'track', il piccolo bambino inizia a piangere ma incapace di muoversi, ma porta la sua piccola e delicata mano all'altezza del punto dolorante.