Osservo Marcel che si guarda intorno, osserva la gente intorno a lui, scorgo più in là, la figura di Joshua che sentendosi chiamato in causa punta il suo sguardo su di me, mi fa un piccolo sorriso che ricambio.
Marcel afferra un cristallino contenente dello champagne, non mi ha ancora vista in mezzo a questa a tutta questa confusione.
Mi stacco da Klaus, che era intento ballare, ma anche lui sta guardando nella direzione di quello che una volta è stato amico suo.
"Klaus mi scuseresti un'attimo?"
"Ma certo my lady", mi fa un inchino teatrale.
Vado verso Marcel e lo trascino fuori per un braccio, i suoi uomini lo seguono a ruota, prima che potesse dire qualcosa lo blocco.
"Che diavolo ci fai qui?"
"Ciao Marcel! Oh ciao Stephanie, ma quanto sei bella! Ooh Marcel anche tu stai molto bene! Grazie dell'interessamento!", finge una conversazione tra noi due scimmiotando la mia voce.
"Vuoi farti uccidere per caso?", agito le mani
"Sta tranquilla ok? È stato lui in persona a farmi venire qui", dice con calma.
"E se fosse una trappola? Sai com'è fatto Klaus più di me"
"Ho tutto sotto controllo!....ma aspetta, ti stai preoccupando per me combina guai?", incrocia le braccia al petto
"Certo che mi preoccupo per te....e poi io non sono una combina guai!"
"Ah no?", scuoto la testa
"Quando avevi sette anni siamo andati a prendere un gelato, e soltanto perché un'alta ragazzina lo aveva leggermente più grande, glielo hai spiacicato tutto in faccia e al barista gli hai rovesciato il caramelle per terra quando era girato di spalle, e hai dato la colpa alla bambina che non aveva fatto nulla, poi quando siamo usciti ti ho sentito dire all'orecchio della bambina" si schiarisce la voce" Nessuno si mette contro un Mikaelson!", imita la voce di una bambina
" E aveva ragione", ci giriamo verso la voce di Klaus, "ti ho fatto venire qui per parlare, non ricordare storie di gelati!"
"E allora parla!" Marcel fa un passo verso di lui
"Non qui fuori", Il ragazzo mulatto di fianco a me annui, stavo per varcare la porta, ma una presa al mio polso mi fa ritornare sui miei passi, e mi ritrovo faccia a faccia con Ben.
"Ciao", si gratta la tempia con l'indice
"C'è un motivo in particolare perché mi hai tirato qui fuori? No, perché volevo proprio andarmi a cercare un'altro ragazzo, visto che mi sono già stufata di Joshua il mio amico vampiro gay!", incrocio le braccia al petto e alzo un sopracciglio
"si, io volevo scusarmi, per le parole che ti ho detto, e che mi piaci così tanto che tu non puoi neanche immaginare, così quando ti ho visto con quello la'", indica la casa
"Joshua!", lo correggo
"Sisi, Joshua o come diavolo si chiama! Il punto è che non ho mai provato una senzazzione così con nessuna ragazza in vita mia, e così quando eravamo al bar è scattato qualcosa, non so forse.....gelosia?", ridacchio per la sua espressione, le guance piene di aria come dei palloncini, le labbra formano una linea sottile, e la fronte corrugata, i capelli scompigliati, e la camicia con i primi bottoni non attaccati.
Metto il mio indice sulla sua guancia facendo fuori uscire dalla sua bocca l'aria che aveva all'interno, mi avvicino ancora di un passo verso di lui, e senza che se ne accorga, in un secondo, la mia mano destra si schianta sulla sua guancia, facendogli voltare la testa di lato.
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||•𝑯𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒏𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒍𝒂𝒃𝒃𝒓𝒂•|| Kol Mikaelson
Fanfic{in corso} Stephanie, una semplice umana vive una tranquilla vita, ma con la partenza per New Orleans le cose incominceranno a cambiare, rivelazioni, amici, bugie, amore. Scoprirà il suo passato, la sua vita cambierà radicalmente, diventerà ciò che...