18. Sisters John

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Tre settimane dopo

Sono passate tre settimane dal batti bevo tra me e Jackson, io l'ho evitato il più possibile, così come Kol l'ho visto in giro per casa si e no pochissime volte, e quelle uniche volte era sporco di sangue o sempre in compagnia di qualche ragazza.

Adesso sono davanti allo specchio alla ricerca dell'outfit per andare a scuola, scelgo un top e un paio di pantaloncini bianchi e un giacchetto di jeans nero, e poi delle sneaker anch'esse bianche, poi faccio una coda alta con un elastico rosso tutto decorato, prendo il mio zaino e scendo giù per fare colazione.

Ho sempre tenuto la collana con me, per paura di fare di nuovo un disastro come l'ultima volta con Hope, non credo userò mai più i miei poteri.

Nel salone ci sono tutti e come sempre io sono l'ultima, "Giorno", biascico a bassa voce, subito tutti mi rispondono a voce alta, inizio a magiare tutto ciò che ho davanti molto velocemente, adentto mezza brioche al cioccolato, delle fette biscottate con marmellata metto tutto in bocca, mi sento come uno di quei scogliatoli che nascondono le noccioline ai lati della bocca, ecco io sono lo stesso non riesco nemmeno a masticare giusta da quanto è piena, prendo un bel sorso di succo d'arancia.

"Stephy piano o ti strozzerai con tutto quel cibo non riesci nemmeno a respirare", mi avverte Rebekah

"Ho fame", dico appena inghitto, è da un po' che ho questa fame assurda, mangio tutto ciò che è commestibile se continuo così diventerò obesa, sto per prendere un'altro morso alla brioche ma mi fermo subito sbarrando gli occhi.

"oh dio no", mi lamento mettendo una mano alla bocca e una sullo stomaco, corro verso il bagno più vicino, apro la porta e mi accascio subito al water rimettendo tutto il cibo che ho ingerito, sento qualcuno dietro di me a tenermi i capelli all'indietro, continuo così per minimo due secondi.

"Ti avevo detto di non mangiare così tanto", mi rimprovera Rebekah, mi alzo sfinita e tiro lo sciacquone, mi lavo i denti mi guardo allo specchio, e ho le guance arrossate.

"E che ho questa fame insaziabile non ne posso fare a meno", dico andando di nuovo dove sono tutti, racolgo il mio zaino e saluto gli altri.

"Ci vediamo più tardi, noi invece ci vediamo a scuola", mi riferisco ad Hope e lei in risposta annuisce.

"Come vai a scuola? Vi accompagno io", Rebekah viene verso di me.

"No mi viene a prendere Ben", prendo il bicchiere con del succo e lo porto alla bocca.

"Dovresti farcelo conoscere.....magari con la sua famiglia", mi strozzo con il succo e incomincio a tossire, Rebekah mi da dei colpi alla schiena.

"Non credo sia una buona idea, sono molto impegnati", mento.

Non posso far venire la famiglia di Ben qui perché non sanno che la mia di famiglia sono i Mikaelson, sanno che mi chiamo Salvatore sarebbe un grosso guaio.

"Ok allora magari quando saranno liberi"

"Certo....come no", a passo svelto esco dal portone, appena sono fuori tiro un sospiro di sollievo, un clacson mi fa alzare la testa e spuntare un sorriso, Ben è dentro la sua auto decappottabile rossa, corro verso l'auto e salto dentro, lui indossa una t-shirt e dei jeans neri e una giacca della squadra di football della scuola verde e blu, i capelli tirati all'indietro con un po' di gel.

"Mi stai facendo la radiografia", mi fa un sorrisetto

"Non è vero", mi difendo subito

"Farò finta di crederti", mette in moto, in circa dieci minuti siamo al parcheggio della scuola, sto per scendere ma lui mi ferma per il polso

||•𝑯𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒏𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒍𝒂𝒃𝒃𝒓𝒂•|| Kol MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora