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"Jimin!" poggia le mani sul mio viso allontanandomi dalle sue labbra e la guardo confuso non capendo perché quel tono improvvisamente preoccupato.

"Che c'è?"

"Dobbiamo fare il regalo a Taehyung." esclama facendomi ridere leggermente e tirare, internamente, un sospiro di sollievo.

"Mi hai fatto preoccupare." ridacchio "Dove vorresti andare a fargli il regalo?" chiedo.

"C' un negozietto carino non molto lontano da qui, mi ci accompagni?" chiede facendo gli occhi dolci e inclinando dolcemente il capo verso destra.

"D'accordo." annuisco "Ma sono le tre del pomeriggio perché non andiamo tra un-"

"No." mi blocca "Dobbiamo andare adesso altrimenti potrebbero tornare e io non gli ho fatto il regalo e sarei la peggior migliore amica presente sulla faccia della terra." dice mettendo su un adorabile broncio che sto vedendo spesso in questi ultimi giorni.

"Ma stavamo tanto bene qui." mi lamento poggiando il viso nell'incavo del suo collo.

"So che non riesce a resistere senza di me fiorellino ma devi almeno provarci." imita il mio tono di voce e le pizzico un fianco "Non parlo così."

"Dai Jimin, andiamo." dice poggiando le mani sulle mie spalle cercando di farmi spostare ed io mi tolgo da sopra di lei per poi alzarmi e mettere velocemente una felpa e le scarpe "Forza sbrigati."

Stranamente non ci mette molto a prepararsi e usciamo di casa per andare in questo negozio che dovrebbe essere appositamente per abiti maschili.

"Chissà che staranno facendo." sussurra tra se e se guardando il finestrino.

"Magari staranno scopando." ipotizzo scrollando le spalle e mi schiaffeggia la mano destra che era poggiata sul cambio dell'auto "Che volgare."

"E' la verità!" mi difendo "E' il suo compleanno che vuoi che facciano?"

"Non per forza quello." si lamenta " Possibile che tu pensi sempre e solo al sesso?" chiede poi con una nota di divertimento nella voce.

"Non tocco un corpo femminile da mesi, inizio a sentire i sensi di rimorso."

"Pff, che donnaiolo." sbuffa.

"Ti ho sentita!" esclamo spingendole dolcemente la spalla.

"Dentro casa c'è sempre la tua ex per quanto è troia non si tirerebbe indietro." dice con un piccolo ghigno.

"Non ho bisogno di Yeri e poi a dirla tutta non è tutta questa forza a letto." dico più a me stesso che a lei.

"Non mi interessa Jimin, non ci tengo a saperlo." fa un'espressione schifata "Gira a destra."

Faccio come dice fermandomi poi in un piccolo parcheggio e scendendo dall'auto seguito dalla ragazza che mi affianca afferrandomi la mano "Vieni, magari trovi anche qualcosa che piace a te." ipotizza mentre mi tira verso il negozio.

"Non ho voglia di provare nulla." sentenzio e lei rotea gli occhi entrando poi nella struttura e iniziando ad osservare diverse cose finché non si sofferma su un maglione color cappuccino abbastanza carino "Ti piace? Questo è nello stile di Tae." si rivolge a me.

"Si, se vuoi gli prendiamo questo." dico e lei annuisce dirigendosi alla cassa per pagare ma la precedo dando alla commessa la mia carta di credito ricevendo uno sguardo omicida da parte di Jo "Dovevamo farlo insieme, non solo tu."

Dopo aver afferrato la busta mi dirigo fuori il negozio con lei alle calcagna "L'abbiamo fatto insieme, tu hai scelto e io ho pagato." scrollo le spalle poggiando il regalo nei sedili posteriori dell'auto.

"Jiminie." mi chiama con una vocina dolce e chiudo gli occhi sapendo che sta per chiedermi qualcosa, mi giro verso di lei con un'espressione implorante come a chiederle di tornare direttamente a casa ma si avvicina mettendo le mani nelle tasche del mio cappotto e facendo entrare in contatto i nostri corpi "Andiamo in centro?"

"Jo perché non torniamo direttamente a casa?"

"Perché sono solo le quattro e trenta del pomeriggio! Andiamo a fare un giro e a prendere un caffelatte! Ti prometto che poi torneremo a casa." esclama ancora una volta utilizzando la sua vocina dolce.

"Solo il caffelatte e poi a casa." dice serio e lei annuisce baciandomi una guancia e saltellando fino alla portiera del passeggiero e salire in auto.

"Oh Gesù mio." mi passo una mano tra i capelli prendendo il mio posto da guidatore.

Dopo dieci minuti siamo ancora una volta giù dall'autovettura e stiamo percorrendo le strade di quella piccola cittadina di montagna mentre Jo sorseggia il suo caffelatte a portar via tenendo la mano destra nella tasca del mio giubbotto per stare al caldo e tenere la mia ma non ci mette molto a lasciarla e ad allontanarsi "Dove vai?"

"C'è un parco qui vicino!" esclama svoltando in una traversa e sono costretto a correre per raggiungerla e trovarla poco dopo seduta su un'altalena, in un parco totalmente deserto, mentre con un piccolo sorriso continuava a sorseggiare la sua bevanda calda. Mi avvicino a lei fermandomi proprio davanti l'altalena "Quanti anni hai?"

"Oh andiamo, non posso essere l'unica ad amare ancora i parchi giochi." sbuffa "Giusto?" chiede poi inclinando il capo e ridacchio afferrando il contenitore del caffelatte ormai vuoto e buttarlo nel secchio lì vicino "Magari non sarai l'unica ma io non mi metterò come un bambino piccolo sull'altalena."

"Fai come vuoi." scrolla le spalle iniziando a dondolare e sono costretto a spostarmi per evitare di essere preso in pieno. Guardo il suo sorriso spensierato e i lunghi capelli che si muovevano al vento, ad un certo punto però si ferma venendomi incontro "Che vuoi fare tu?"

"Nulla, non mi piacciono questi giochi."

"Uffa." sbuffa incrociando le braccia al petto per poi ghignare dolcemente e circondare le braccia attorno il mio collo e avvicinando il volto al mio come per baciarlo ma si allontana velocemente lasciando sul mio viso un'espressione confusa e imbronciata "Prendimi se vuoi un bacio."

"Jo" sospiro.

"Ok allora non ti ba- ODDIO!" esclama iniziando a correre tra le varie giostre cercando di non farsi prendere da me ma non ci metto poco ad afferrarla per la vita a bloccarla "Presa."

"Sei più veloce, non vale!"

"Oh si che vale." ghigno avvicinando il volto al suo.

"Sei un bastardo."

"Lo so." sorride spingendo il mio volto verso il suo donandomi un dolce bacio sulle labbra ed è qui che i miei dubbi crescono ancor di più: non abbiamo bisogno di fingere perché non c'è nessuno con noi quindi perché si sta comportando così con me? Anche lei prova lo stesso che provo io?

𝕚𝕥 𝕨𝕒𝕤 𝕒𝕝𝕝 𝕒 𝕔𝕠𝕚𝕟𝕔𝕚𝕕𝕖𝕟𝕔𝕖•𝑝𝑗𝑚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora