Sapevo che prima o poi avremmo litigato ma mi aspettavo più poi che prima e soprattutto sapevo che fosse cocciuto ma non mi aspettavo così tanto. E' già mezz'ora che si è parato di fronte la portiera del guidatore della mia auto evitandomi di entrare perché il signorino ancora non è d'accordo che io vada a lavorare in quel bar totalmente innocuo.
"Jimin adesso o ti sposti o ti giuro che ci vado a piedi." sbuffo incrociando le braccia al petto.
"No. Avevi detto che dovevamo prendere insieme alcune decisioni ma non mi pare che tu mi abbia chiesto qualcosa!" risponde guardandomi male.
"Ma c'è qualcosa che ti entra in testa del 'devo lavorare per forza perché altrimenti la mia famiglia finisce a vivere sotto un ponte'?" urlo allargando le braccia al cielo.
"E a te ti entra in testa qualcosa del 'posso aiutarti io'?"
"Non possiamo litigare per una cazzata del genere!" mi lamento "Ti ho detto che non succede nulla li dentro! Ci sono altre persone che lavorano lì da molto prima di me e sanno come comportarsi e poi non è così terribile!"
"Si invece!"
"Ma ti rendi conto che stiamo litigando solamente per la tua gelosia? Ma di che cazzo hai paura che invece di servirli me li bevo i drink? E che poi da ubriaca me ne vado con qualcuno?" chiedo ridacchiando "Sei un coglione."
"Non ho paura semplicemente non voglio che lavori lì, potresti anche accontentarmi e così eviti che ti rompa no?" chiede convinto di averla vinta.
"Jimin sarai anche cocciuto ma io sono più cocciuta di te e se dico di no è no." affermo "E non ho voglia di litigare con te per questa cosa perché non ha letteralmente senso." cerco di calmare il tono "Ieri hai detto che non voi fidarti di me perché io non mi sono fidata di te quando la prima volta sei andato a provare ma nonostante continuo a provare fastidio quando tu vai a provare quella dannata coreografia non mi presento più perché mi fido tu invece anche dopo che hai visto e che hai sentito praticamente tutto quello che è successo durante la serata perché ti sei fatto raccontare tutto nei minimi dettagli continui a non fidarti. Quindi quello che non si fida sei tu non io."
"No, non mi fido perché quel bar non mi piace e poi già non ci vediamo mai poi tu la sera vai anche a lavorare e addio." sbuffo corrucciando le sopracciglia.
"Sono convintissima che il tuo problema non è quello." affermo "Adesso per cortesia ti sposti così vado a lavoro? Altrimenti arrivo in ritardo."
"Non ti rivolgo più la parola se vai." mi ricatta.
"Non faccio quello che mi dici tu, ho una mia testa e sono in grado di pensare da sola." sbuffando lo scanso di lato entrando in macchina e accendendo il motore mentre lui scote il capo passandosi una mano tra i capelli "Mandami un messaggio quando torni." dice per poi darmi le spalle e dirigersi verso il campus mentre io faccio retromarcia e prendendo la strada per arrivare al bar.
"Mi farà dannare se continua così." sussurro spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre osservo la strada affollata.
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"Eunwoo!" lo richiamo indicandogli il vassoio e annuendo si avvicina a me prendendo il vassoio servendo poi i drink al tavolo. Afferro una pezza passandola sul bancone per pulirlo dagli schizzi di alcool caduto dai bicchieri e nonostante la musica abbastanza alta sento il rumore della porta d'ingresso, vicino al bancone, essere aperta e alzando lo sguardo roteo gli occhio al cielo notando una due testa brune venendo verso di me "Hey che ci fai tu qui?" chiede Seokjin facendo il finto tonto.
"Già! Io non sapevo tu lavorassi qui!" esclama Hoseok con voce un po' troppo alta.
"Ragazzi." sospiro "Non fate finta so già perché siete qui."
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𝕚𝕥 𝕨𝕒𝕤 𝕒𝕝𝕝 𝕒 𝕔𝕠𝕚𝕟𝕔𝕚𝕕𝕖𝕟𝕔𝕖•𝑝𝑗𝑚
Fanfiction[COMPLETA] Due ragazzi, si odiano l'una con l'altro ma arriveranno a fingere di stare insieme... Jo ha sempre odiato Park Jimin per il suo stupido modo di comportarsi con le ragazze mentre Jimin ha sempre odiato lei per il modo in cui si rivolgeva a...