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Dopo aver tirato per le orecchie mio fratello è dopo aver preso una bella strigliata da mia madre ho mostrato a Jimin la sua camera, che sarebbe stata quella di Hyunjin mentre lui dormirà sul divano.

"Ti chiedo scusa se per te è scomodo stare nella stanza di qualcun'altro ma altrimenti avresti dovuto dormire sul divano e non volevo." dico guardando la punta dei miei piedi "Jo stai tranquilla." dice poggiando la valigia accanto al letto per poi passarmi delicatamente le mani sulle braccia "Però se è un problema per tuo fratello posso dormire io sul divano."

"Non ci penso neanche, se fosse successo ti avrei fatto dormire con me." dico senza pensare arrossendo velocemente ma Jimin mi sorride dolcemente "Non avrei certo rifiutato."

"Avrai l'onore di dormire con questa divinità greca tra tre giorni, resisti Park." gli lancio un occhiolino per poi iniziare ad andare nella mia stanza non molto lontana dalla sua. Mi raggiunge e mentre io inizio a mettere a posto alcuni vestiti lui si sdraia sul mio letto guardando il soffitto "Che facciamo oggi?" chiede.

"Tra poco sarà pronto il pranzo quindi prima mangiamo e poi ti porto un po' in giro." dico poggiando una maglia nell'armadio.

"E dove mi porti?" chiede lanciando un peluche in aria per poi riprenderlo.

"Sulla luna Jimin." gli rispondo ironica "Non lo so, poi camminando mi verranno in mente i posti dove portarti."

"D'accordo." annuisce e poi mi guarda pensieroso "Sai, tu e tuo fratello vi assomigliate." dice osservandomi bene "In realtà somigli ad entrambi."

"Siamo comunque fratelli." scrollò le spalle sedendomi accanto a lui.

"Quindi per tua madre sono solo un amico giusto?" chiede giocando con un mio anello ed io annuisco "Si, le ho detto così per evitare che iniziasse a fare domande stupide e poi anche perchè è la verità." dico aspettando una sua reazione che però non arriva "Giusto, hai ragione."

Sospiro e mi giro a guardarlo quando qualcuno bussa alla porta "Deficiente è pronto!"

"HYUNJIN TI STACCO LE PALLE!" urlo girandomi verso la porta.

"LE PAROLE SIGNORINA!" urla mia madre dalla cucina.

"SCUSA!" urlo di rimando alzandomi mentre Jimin rideva tenendosi la pancia "Passerò tre giorni così?"

"Già..."

"Almeno mi diverto." continua a ridere scendendo poi insieme a me al piano di sotto.

Arriviamo in cucina e io mi siedo accanto a mio fratello Jaebum e mia madre mentre Jimin è seduto difronte a me e vicino a Hyunjin. Dopo esserci augurati il buon appetito iniziamo a mangiare ma ovviamente mio fratello non riesce a mantenere il silenzio "Da quanto ci conoscete? Jo non ci ha mai parlato di te." dice Hyunjin.

"Dall'anno scorso." risponde Jimin bevendo un sorso d'acqua.

"E da quanto state insieme?" chiede facendogli andare l'acqua di traverso mentre io lo guardo male "Hyunjin ti ho detto che non stiamo insieme."

"Si ma tu sei bugiarda." dice lui facendomi la linguaccia.

"Non è vero!" mi lamento guardando mia mamma per chiedere aiuto e subito riprende mio fratello mentre io sorrido soddisfatta.

"Comunque finito di mangiare andremo un po' in giro." lo informo.

"Uh vengo anch'io." dice prontamente Hyunjin.

"No." lo ammonisco mentre Jaebum ride.

"Jaebum smettila di ridere!" dico dandogli un pugno sulla spalla.

"Quanto anni hai Jimin?" gli chiede mia madre.

"Ventuno."

"Hai la stessa età di Jo allora." osserva ed io annuisco.

Arrivati alla seconda pietanza iniziamo a parlare tutti in modo più sciolto ma siccome mia madre si scorda che io metto un chilo di sale all'insalata non ce lo mette mai e così noto che è tra mio fratello e Jimin e chiedo a Jaebum se gentilmente può passarmelo "Oppa puoi passarmi il sale?"

Le mani di Jimin arrivano più rapidamente di quelle di mio fratello e me lo passa con aria totalmente indifferente, solo dopo si rende conto "O-Oh, scusa. Pensavo stesse dicendo a me." si rivolge a mio fratello che gli regala un piccolo sorriso.

"Tranquillo."

Afferro il sale rossa in viso e lo metto sulla mia dannata insalata.

Appena il pranzo finisce aiuto mia madre a sparecchiare e pulire e poi insieme a Jimin esco di casa per andare in giro "Allora dove andiamo?" chiede una volta usciti di casa e prendendo le chiavi dell'auto.

"Per prima cosa andremo a piedi." dico afferrando le chiavi " Seconda cosa : ti porto in centro, troveremo qualcosa da fare." dico afferrandogli la mano e iniziando ad incamminarmi verso il centro della città che non dista moltissimo da casa mia. Sorrido tra me e me quando noto che non oppone resistenza alla mia stretta anzi fa incrociare le nostre dita per stare più comodo.

"Ci sono alcune tue amiche qui?" chiede camminando.

"Diciamo che non ho avuto molte amiche e le poche che ho avuto non sono state tanto gentili con me." dico abbassando lo sguardo.

"Oh...perchè?" chiede ma io scuoto la testa svariando il discorso "Vieni di qua c'è una scorciatoia per arrivare prima." attraversiamo il parco della città passando per alcuni vicoli abitati e sfociando nel centro che brulica di persone ed è pieno di vita.

Respiro a pieni polmoni per poi sospirare "Questa è la mia città." sorrido.

"Hai tanti ricordi qui eh?" chiede accarezzando con il pollice il dorso della mia mano.

"Si. Pensa che non è stato facile stare qui per 20 lunghi anni e non vedevo l'ora di andarmene ma è pure sempre casa mia." dico camminando mentre mi guardò intorno "Tutti gli amici che avevo erano amici di mio fratello. La maggior parte delle persone ci conosceva come i combina guai." rido leggermente.

"Perchè?"

"Io è mio fratello conoscevamo tutti ma non eravamo amici di nessuno, più che altro io. Non ho mai trovato una vera amica o un vero amico. Le persone non erano gentili con me, soprattuto le ragazze ma con l'aiuto di mio fratello mi lasciavano stare...comunque ci chiamavano i combina guai perchè facevamo sempre casini, in senso buono però. Tante volte entravano nei negozi e facevamo piccoli scherzi ma ci conoscevano tutti quindi lasciavamo correre, ogni tanto siamo finiti anche nei guai a scuola e quando Jaebum veniva a prenderci ci faceva una bella tirata di orecchie."

"Non avrai avuto molti amici ma per lo meno hai vissuto la tua vita." dice scrollando le spalle "Comunque pensavo che Lyla la conoscessi già da prima dell'università."

"Jo, l'ho conosciuta in facoltà e siamo diventate subito amiche." dico io "Mi ha letteralmente slavata. Ero nel panico non conoscevo nessuno e lei è stata dolce con me fin dall'inizio sedendosi vicino a me alle lezioni che avevamo insieme e incitandomi sempre a colazione. Inizialmente ero schiva non sapevo se mi stesse prendendo in giro con un comportamento così dolce ma poi ho imparato ad essere più aperta con lei e le ho raccontato alcune cose di me e lei mi ha raccontato delle cose di lei, per questo ci siamo unite molto." spiego.

"Hey anche io voglio sapere delle cose su di te." sbuffa facendomi ridere.

"Quando reputerò giusto il momento lo farò." dico stringendogli appena la mano.

"Vieni in questo bar! Ha delle ciambelle buonissime!" dico tirandolo per un braccio.

Continuiamo a visitare la città fini a tardi, tanto che ceniamo anche fuori casa e quando siamo tornati mia madre stava già dormendo, mentre i miei fratelli stavano guardando la tv.

𝕚𝕥 𝕨𝕒𝕤 𝕒𝕝𝕝 𝕒 𝕔𝕠𝕚𝕟𝕔𝕚𝕕𝕖𝕟𝕔𝕖•𝑝𝑗𝑚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora