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A distanza di mesi la convivenza tra i due ragazzi andava a gonfie vele.
Su richiesta, che è stato più un obbligo, si erano divisi equamente le spese nonostante il ragazzo fosse contrario ma ormai aveva capito che contro la mora era abbastanza difficile avere la meglio.
Non avevano alcun problema nel seguire le lezioni anche se diverse volte nei primi giorni saltarono le lezioni siccome la sera andavano a dormire fin troppo tardi e il mattino dopo erano troppo stanchi per intraprendere le lezioni. Diversamente da prima di andare a convivere non andavano più tutte le mattine al blue moon per la colazione ma se la preparavano a giorni alterni anche se di solito era Jimin che si alzava prima e quindi preparava da mangiare per entrambi, Jo non l'avrebbe mai detto ma il suo ragazzo era abbastanza bravo in cucina anche se non gliela mai detto esplicitamente altrimenti avrebbe cominciato a montarsi la testa anche se aveva ricevuto molteplici complimenti dalla mamma della ragazza che aveva insistito tanto per andare a vedere la casa e i due ragazzi la ospitarono un'intera giornata per farle vedere non solamente la casa ma anche la bellissima città in cui vivevano. I genitori dei due ragazzi si erano successivamente conosciuti durante una seconda cena avvenuta a casa dei due su richiesta di entrambi i parenti e i due ragazzi furono felici di vedere che si trovavano bene tra loro, soprattutto Hyunjin e Jinyoung che presero in giro i due per tutta la serata e prima di andarsene se la scamparono solamente perché erano presenti anche i signori Park e la signora Lim.
Inizialmente i due erano talmente impegnati che neanche si vedevano nonostante abitassero nella stessa casa poiché Jo continuava a lavorare al bar e Jimin cominciò ad andare nell'ufficio del padre per prendere familiarità con il lavoro siccome la laura stava iniziando a farsi vicina, i tre anni base stavano per finire per il ragazzo e questo lo portava a mettersi ancor più sotto con lo studio mentre la ragazza sopportava le sue continue crisi cercando di aiutarlo nel miglior modo possibile. Dopo qualche mese però Jo venne presa come stagista in un'azienda abbastanza importante grazie all'aiuto del padre di Jimin che era amico del capo dell'azienda e dopo qualche prova le venne affidato addirittura un ufficio tutto per lei dove le venivano dati dei semplici incarichi da svolgere per aiutarla poi ad arrivare preparata alla laurea che, a differenza del suo ragazzo, sarebbe arrivata l'anno successivo. Con l'inizio del nuovo impiego, che fortunatamente non andava ad influenzare gli orari dell'università, i due cominciarono a vedersi un po' più spesso e il ragazzo quando aveva del tempo libero andava a trovarla anche se per poco. Sicuramente il tempo della giornata che passavano di più insieme era la sera, i due erano soliti ordinare d'asporto durante i giorni lavorativi mentre il sabato e la domenica si dedicavano insieme alla cucina e lì nasceva il problema perché l'intera stanza veniva poi immersa dagli ingredienti che usavano per cucinare ma alla fine si ritrovavano sempre seduti sull'enorme divano a mangiare ciò che avevano ordinato e preparato mentre chiacchieravano allegramente e si lasciavano andare a qualche effusione. La sera era anche il momento preferito dei due che accoccolati sul divano o sul loro letto si raccontavano cosa avevano fatto durante la giornata e di tanto in tanto si lasciavano qualche dolce bacio proprio come succedeva la domenica, giorno in cui si svegliavano abbastanza tardi e rimanevano per tutto il giorno a letto a guardare la tv e a fare l'amore senza mai stancarsi l'uno dell'altra, quel giorno però era tutta un'altra storia perché i due, circondati dal caldo afoso di luglio, si trovavano in ospedale seduti in sala d'attesa con l'ansia a mille. Non sarebbe dovuto succedere quel giorno ma almeno una settimana più tardi però in quell'esatto momento i due si stavano facendo prendere dall'ansia e Jo era sull'orlo del pianto mentre stringeva forte sia la mano di Jimin che quella di Hoseok che era più agitato della ragazza. Si sentivano continue urla di dolore e la ragazza si era ritrovata a pregare tutti i santi che stessa andando tutto bene e che sia la piccola sia la madre stessero bene e quando finalmente le urla incessanti della sua migliore amica e quelle di Taehyung, dovute probabilmente alla tanta forza con cui Lyla gli stesse stringendo la mano, cessarono e vennero sostituite da un tenero pianto. A quel punto la ragazza scoppiò a piangere e saltò dalla sedia appena Taehyung uscì dalla sala parto con la quella piccola creatura in braccio che aveva smesso di piangere e sbatteva le piccole labbra. I due incontrarono lo sguardo e scoppiarono a piangere ancora di più dove aver visto gli occhi lucidi dell'altro contemporaneamente e Jo si avvicinò lentamente alla piccolina bella che pulita avvolta nel suo pigiamino lilla che sonnecchiava tra le braccia del papà. In genere è difficile dire a chi assomigliassero i neonati ma Jo giurò di aver visto in quei piccoli occhietti che si aprirono appena lo stesso sguardo profondo del padre e il nasino morbido e delicato della madre, senza dire una parola allungò un dito per farlo afferrare alla piccola che iniziò a giocarci mentre Taehyung avvicinava sempre di più la bambina a lei per fargliela prendere in braccio e anche se con la paura di farla cadere Jo la prese rivolgendo le sue prime parole a quell'esserino "Ciao piccolina." sussurrò con voce flebile e cercando di fermare le lacrime. Non sapeva neanche più da quanto tempo avesse desiderato prendere in braccio la figlia della sua migliore amica e avere l'onore di sentirsi chiamare zia solamente per un legame affettivo anziché di sangue e finalmente l'aveva in braccio e quella piccoletta sembrava uno scricciolo talmente esile che con un solo movimento sbagliato si sarebbe potuto rompere. Jimin l'affianco poggiando una mano sul fianco della fidanzata e con dita leggere accarezzò la guancia morbida della bimba mentre gli altri ragazzi si avvicinarono per osservarla, Minjee fremeva dalla voglia di prenderla in braccio ma aveva così paura di farle male che si rifiutò di farlo ma le lasciò un tenero bacio sulla fronte.

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𝕚𝕥 𝕨𝕒𝕤 𝕒𝕝𝕝 𝕒 𝕔𝕠𝕚𝕟𝕔𝕚𝕕𝕖𝕟𝕔𝕖•𝑝𝑗𝑚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora