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Una volta scesi nella sala da pranzo io e Jimin ci accomodiamo ma appena vedo sua madre venire dalla cucina con diversi piatti mi alzo per aiutarla "Oh tesoro stai tranquilla faccio io."

"Le posso tranquillamente dare una mano." obbietto ma lei scuote la testa "Torna a sedere." annuisco e mi riaccomodo accanto a Jimin.

"Per quanto rimarrete?" chiede il signor Park.

"Fino al primo pomeriggio poi torneremo." risponde Jimin.

"Perchè? Non potete rimanere fino a domani?" chiede la signora Park sedendosi a tavola con noi.

"No, questa sera c'è una festa a cui vorremmo partecipare e perciò torneremo prima." risponde Jimin iniziando a mangiare.

"Oh ok...speravo che rimaneste di più." ammette "Siccome poi non potremo vederci."

"Lo so mamma ma tanto ci potremo vedere quando tornerò dalle vacanze."

"Mh...mi dispiace che rimarrai da solo quei tre giorni...Jo che ne dici di venire qui?" chiede speranzosa.

"Veramente a-avevo pensato di far venire Jimin da me." dico con un piccolo sorriso "Sa nella mia stessa città ci sono altre nostri amici e così ho pensato di farlo venire a stare da me per quei giorni, senza che rimanga da solo."

"Oh che bello! Andrai giusto?" chiede al figlio.

"Io since-"

"Si verrà." rispondo al posto suo e Jimin mi lancia un'occhiata ammonitrice mentre io bevo un sorso d'acqua.

"Sai, sei la prima ragazza che questo cretino porta a casa." dice Jinyoung pensando tra se e se ma l'abbiamo sentito tutti.

"Jinyoung le parole!" lo rimprovera la madre dandogli uno schiaffo dietro la nuca.

"Davvero?" chiedo io con gli occhi leggermente sgranati purando poi lo sguardo su Jimin che annuisce in modo quasi impercettibile.

"Sai sono contenta che tu sai venuta, sei davvero una brava e simpatica ragazza." mi elogia la signora Park mettendomi in imbarazzo e le rivolgo un sorriso che sparisce quando sento Jimin sussurrare "Pf...un angelo proprio." gli tiro un calcio uno stinco e lui si morde il labbro per non rilasciare un urlo di dolore "Jimin tutto ok?" chiede il padre.

"Si, si tutto apposto." risponde mentre mi lancia un'occhiataccia.

"Di dove sei Jo?" mi chiede suo fratello.

"Di Daegu." rispondo "Qualche giorno devo venirci anche io dicono che le ragazze di Daegu sono molto carine e vedendo t-"

"Ma la finisci?!" sbuffa Jimin guardandolo male mentre io rido sotto i baffi.

"Perchè? Sei geloso hyung?" chiede Jinyoung istigandolo.

"Sei un cretino."

"Lasciali perdere fanno sempre cosi." mi rassicura la donna "Forza sparecchio io qui, voi andate." dice iniziando a sparecchiare e chiedo una seconda volta se abbia bisogno di aiuto ma mi spinge verso Jimin allontanandomi da lei "Faccio io, tu vai."

Jimin ride per la mia espressione imbronciata e con un cenno del capo mi fa segno di seguirlo e mi porta nel salone "Per che ora abbiamo il treno di ritorno?" chiedo sedendomi accanto a lui sul divano in pelle nera.

"Alle cinque."

"Mio Dio così tardi? Arriveremo alle sette e dovremmo stare al Blue Moon alle nove!" dico facendo i calcoli.

"Non ce la fai con due ore a prepararti?" chiede con una piccola risata.

"No!" dico sbuffando e poggiandomi con la schiena allo schienale nero come la pece.

𝕚𝕥 𝕨𝕒𝕤 𝕒𝕝𝕝 𝕒 𝕔𝕠𝕚𝕟𝕔𝕚𝕕𝕖𝕟𝕔𝕖•𝑝𝑗𝑚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora