Capitolo 37

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Mi lancia sul letto senza tanti scrupoli -Peter, hai in programma di uccidermi per caso?-

-Sono delle foto troppo imbarazzanti, non le puoi vedere, ero proprio piccolo piccolo!-

-Ma dai, sono... la tua ragazza!- si paralizza facendo subito una faccia sconvolta, che con il passare dei secondi diventa un sorriso sempre più interessato -No? Ho detto qualcosa che...?- oddio

Continua misterioso -No, non..- nel frattempo è ancora sopra di me intento a tenermi bloccata, ma si solleva sui gomiti per darmi meno peso addosso. I nostri nasi sono a poco più di dieci centimetri l'uno dall'altro -solo che...- mi guarda le labbra e si blocca

-Cosa?- ora sto inziando seriamente a proccuparmi.

Se scoprissi che in realtà non vuole? Che figuraccia avrei fatto, a dirgli che ci ritengo segretamente fidanzati quando magari non è nemmeno vero? No, ora non voglio nemmeno immaginarmelo...

Però non credo che si comporterebbe in questo modo, se non fosse della mia stessa idea! E' ancora qui, insomma, mi sembra evidente! Spero... ora mi stanno venendo dei dubbi

-Solo che... cosa, Peter?- le mie parole iniziano a diventare un vago suono di sofferenza, quando non sento ancora arrivare una risposta da parte sua

-Solo che... stavolta HO VINTO IO- ride -l'avevo detto che avresti infranto le regoleeee! DIO SE AMI INFRANGERE LE REGOLE! Avevo ragione, hai resistito a malapena tre giorni dal mio arrivo al compound!- continua a ridere

-Santo Dio!- tiro fiato un attimo, cercando di riprendermi

-Ti ho fatto prendere spavento eh?!- un ghigno pervertito gli solca il viso -sei sbiancata in 1,3 secondi HAHA-

Sospiro attirandolo su di me per un abbraccio -Non farlo MAI più, ti prego. Mi sono sentita male, dico sul serio!- è di nuovo disteso come prima e sento i suoi muscoli rilassarsi su di me

-Avevo detto anche che il conto da pagare sarebbe stato salato. Salatissimo!- alza una mano facendo pendere un oggetto tra le sue dita: l'orologio! Non ci credo, è riuscito a riprenderselo senza che me ne rendessi conto!

-Come? Com'è possibile?- cerco di riafferrarlo ma lo allontana con un gesto veloce, si sa che il motivo della sua scaltraggine sia dovuto dal ragnetto, in realtà...

-No, non serve, non ci riuscirai. Sono imbattibile qui- già, purtroppo lo so anche io

-Come hai fatto a togliermelo? L'avevo agganciato al passante laterale della cintura, me ne sarei logicamente accorta, se qualcuno si fosse avvicinato-

-Bene, allora non sei abbastanza attenta. Te l'ho visto addosso poco dopo che siamo entrati, quando ti sei tolta la giacca e l'ho rimosso mentre tu e Zia May eravate intente ad umiliarmi. Credevi forse che non me ne sarei accorto?-

-Non pensavo lo trovassi subito- si è dimostrato davvero più attento di quanto mi immaginassi

-Ti guardo costantemente... non mi sfugge nulla- eccogli tornare il sorrisino

-Come dovrei interpretare questa tua affermazione?-

-Come un "non ti stacco gli occhi di dosso".-

-Ah no?- dal tono sembro quasi permalosa per il fatto appena successo

-No-

-Quandi mi guardi...-

-Si- si rialza

-E mi guardi senza che io me ne accorga...-

-Logicamente- mi lascia qualche bacio sul collo per chiudere il discorso -direi che ti ho fatto soffrire abbastanza per oggi- sghignazza -pop corn?- prende la ciotola dal comodino e me la porge

Complicated | Morgan StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora