Capitolo 6

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-È Quentin Beck quello? Non è in carcere da sei mesi?- urla Chiara presa dal panico

-Ascoltatemi- annuiscono tutti e tre -Portate tutti in palestra e rimanete là fino a quando non tornerò, assicuratevi che nessuno esca. Chiara vai in dirigenza e comunica agli altoparlanti di seguirvi. Voi due, invece, fate entrare tutti, una volta raccolti nell'atrio dirigeteli dove vi ho detto. Quentin mi starà cercando per i suoi motivi da psicopatico... non posso rimanere qui o vi metterò in pericolo. Devo condurlo fuori città perché non faccia del male a nessuno. Mi metto in contatto appena posso con la base per mandarvi i soccorsi. Non preoccupatevi-

Loro fanno quello che gli dico aiutandomi a far entrare tutti, controllo che non sia rimasto nessuno all'esterno della struttura ed inizio ad allontanarmi. Una presa al braccio, però, mi blocca facendomi voltare -Morgan!- è Peter -stai attenta ti prego- mi stringe in un abbraccio fortissimo, facendomi rilassare un attimo nelle sue braccia.

-Tranquillo, andrà tutto bene- gli sorrido -infondo so difendermi da sola, no?- gli faccio un sorrisone. Sgancio la fibbia del mio orologio, dal cinturino metallico, attivando l'armatura che si materializza grazie alle nanoparticelle.

Qualche attimo a seguito, mi alzo di quota, attirando l'attenzione di Quentin

Si avvicina lentamente -Eccola qui, la nostra amata Morgan-

-Sentivi la mia mancanza da dietro le sbarre?-

-Moltissimo, hai cambiato scuola per caso?-

-La questione non ti riguarda- queste chiacchiere non mi convincono

-Abbiamo un discorsetto da terminare e non volevo aspettare ancora a lungo!-

-Sai cosa... dovresti darti al bingo, in quei club per vecchietti, hai presente? Potresti sfogare lì i tuoi fallimenti! Ci sono club del bingo in carcere? -

-La parlantina l'hai presa dal papi?! Sei anche cresciuta...-

-Smettila. Cosa vuoi?-

-Oh nulla, dovevo solo aspettare che arrivassero loro- spuntano alle sue spalle un centinaio di droni armati

-Perché non inviti i tuoi amici a seguirmi?-

-Ci ho già pensato, non preoccuparti- sorride

Sfreccio verso la periferia della città, attivando i propulsori al massimo per guadagnare tempo.

-F.R.I.D.A.Y. mettiti in contatto con la base, fai evacuare d'urgenza la mia scuola e manda soccorsi sulla 32esima, servono pompieri e forze dell'ordine-

-Procedo- mi risponde la voce

I droni stanno iniziando ad avvicinarsi, ed io devo pensare velocemente a come fare. Aprono il fuoco con dei proiettili che mi colpiscono, ammaccando di tanto in tanto l'armatura.

Se trovassi un modo per rallentarli, potrei gestirli più facilmente... Ho un'illuminazione improvvisa. Devio verso la costa.

-F.R.I.D.A.Y. avevamo collaudato l'armatura con l'acqua?-

-Solo quando ha voluto provare a planare sotto al getto degli spruzzini nel giardino, Signorina-

-Va bene. Esamina i droni e dammi il modello della loro scheda madre- mi si presenta davanti l'ologramma della struttura -Pare che Beck non avesse mai pensato di fare una gita al mare-

Davanti agli occhi mi appare una scritta rossa -Il signor Stark la sta chiamando, Signorina-

-Avvisalo di portarsi un bikini- riattacco.

Sfioro la superficie dell'acqua allontanandomi dalla costa ad una distanza sufficiente da non mettere nessuno in pericolo.
Mi alzo ulteriormente di quota, aspetto che i droni siano abbastanza vicini a me e nel momento in cui mi stanno per raggiungere, incerto il senso di marcia, lanciandomi nel blu dell'oceano.
Continuando a seguirmi. Alcuni smettono di funzionare nel momento in cui entrano in contatto con l'acqua, altri invece resistono ed iniziano a sparare. Come immaginavo l'acqua rallenta notevolmente la velocità dei proiettili, ed il sale inizia a danneggiare i circuiti elettrici delle loro schede.

Complicated | Morgan StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora