Capitolo 7

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Indosso velocemente l'armatura quando raggiungo l'esterno e mi alzo in volo fermandomi a mezz'aria, all'altezza di alcuni palazzi lì vicino.

-F.R.I.D.A.Y. cercami Peter, ORA!- solo quando pronuncio quella frase mi rendo conto di quanto sia preoccupata per lui, capisco di tenerci davvero molto, non me ne ero resa conto fino ad ora.

Passano una decina di secondi.
-Si trova all'incrocio tra Manhattan Square e la 29esima- senza pensarci un attimo mi fiondo al punto indicato.

Atterro e mi guardo attorno, ritirando le particelle nell'orologio. Non vedo nessun volto familiare, compio qualche giro su me stessa per controllare in ogni direzione, ma l'unica cosa che ottengo è un capogiro assieme all'attenzione di centinaia di persone che iniziano a dirigersi nella mia direzione per chiedermi una foto o un autografo.
Devo assolutamente andarmene prima che la folla mi schiacci, peccato solo che l'armatura abbia giustamente deciso di non collaborare.
Ecco gli effetti dell'acqua venire a galla.... Pessima questa.

Sono bloccata qui, in mezzo alla strada, senza riuscire a vedere alcun possibile passaggio da prendere per uscire da questa situazione. Sto iniziando ad impazzire, inizia a girarmi ancora di più la testa e vengo pervasa da una sensazione stranissima, vorrei scoppiare a piangere. Mi sento come in trappola, devo andarmene il prima possibile. Forse se corro...

All'improvviso sento un braccio cingermi la vita ed alzarmi da terra, fino a portarmi ad una altezza inaspettata. Non posso far a meno di chiudere gli occhi. Ti tento chiusi, non li riapro fino a quando non sento di nuovo il suolo sotto ai miei piedi. Aspetto ancora un attimo per essere certa che la sensazione mi corrisponda, e recuperando un minimo di reattività, mi accorgo che sto ancora stringendo la persona che mi ha salvata da quella circostanza terribile.

Mi allontano di scatto quando me ne accorgo. Siamo sulla cima di un grattacielo.
-Ma... chi? UOOO calma- inizio a dare i numeri -Tu non sei lo stagista di mio papà?!- porto un dito sul meno per pensare, dopo qualche secondo trovo la risposta -Spiderman?!-
Annuisce.
È quel tipo che vedo nei video su internet, sembra davvero forte!
-Come sapevi che io ero lì? Perché...?- mi interrompo alquanto confusa, lui non dice nulla -Senti, io sto cercando un persona, potresti aiutarmi? Si chiama Peter Parker, secondo le coordinate di F.R.I.D.A.Y. dovrebbe trovarsi lì giù tra Manhattan e la 29esima...- mi fermo ancora.
Non capisco perché non mi voglia rispondere.
È qui impalato a fissarmi.
Lo fisso pure io, aspettando una sua reazione ma vedendo che non arriva, mi altero -Mi vuoi aiutare o no? Sono preoccupata per lui e tu dovresti aiutarmi, non sei un'aspirante eroe?- ancora nessuna parola, così mi avvicino minacciosamente a lui -Se ora non mi riporti giù da questo palazzo giuro che...- ancora una volta non riesco a formare una frase di senso compiuto, umiliante.

Lo guardo un attimo e presa da non so quale istinto gli tolgo la maschera per vedere chi è quel deficiente che non mi vuole degnare di una risposta.
La tolgo di scatto.
Penso di svenire. Mi sento sbiancare. Questa giornata sta diventando insostenibile

-EHM... MMM... MA... EH?- Ebbene, proprio Peter Parker. Il ragazzo più timido che io conosca. Spiderman. Stiamo scherzando?! Non può essere, lui non nuocerebbe nemmeno ad una formica!

-Sorpresa!- ridacchia un po' teso

Sono a dir poco sconvolta, a bocca aperta, ma contemporaneamente così felice di vederlo che non esito un secondo a fiondarmi tra le sue braccia

-Stai bene! Mi hai fatto preoccupare un sacco... CI hai fatto preoccupare un sacco- mi correggo

-Lo so, mi dispiace ma non potevo rimanere li a non fare nul...- lo interrompo lasciandogli un bacio sulla guancia.

Rimane pietrificato diventando tutto rosso, al che mi sfugge una risatina che lo risveglia subito. Tenta velocemente di infilarsi la maschera per nascondere il suo imbarazzo, ma con una mano blocco la sua, impedendogli di rimettersela totalmente. Ha solo gli occhi coperti, così sfrutto l'occasione per avvicinarmi ancora di più per prenderlo in giro.

Complicated | Morgan StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora