Capitolo 18

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-Pagina diciassette?- siamo seduti l'uno in fronte all'altro, nello studio del sesto piano. È grande e ben illuminato

-Si, cos'è che non hai seguito?- sistemo tutto l'occorrente sul tavolo, risfogliando appunti e pagine del libro

-Ehm... Tutta la lezione di mercoledì-

-Sei un disastro!!!- spalanco gli occhi e scoppio a ridere -Guarda che in realtà è una cavolata, specialmente per te, non serve che io ti spieg...-

Mi interrompe -No no spiegamelo lo stesso, tu sei... insomma... brava-

-D'accordo- gli espongo nuovamente l'argomento che abbiamo affrontato a lezione, ma sembra comunque distratto nel guardarmi -Ci sei fin qui?- abbasso la testa per incrociare il suo sguardo

-Certamente- si riprende drizzando la schiena

Voglio proprio vedere -Ok, me lo ripeti allora?- mi alzo iniziando a camminare per la stanza ed attorno al tavolo, mentre cerca di formulare una vaga risposta. Logicamente incompleta

Sbircia negli appunti in cerca della soluzione, ma sfortunatamente per lui, me ne accorgo all'istante. Richiudo il quaderno davanti ai suoi occhi, facendogli un sorrisino -Riprova-

-Si... le molecole all'interno della soluzione si muovo per osmosi-

-Mmm- non mi convince -Che tipo di molecole, Peter?- se risponde giusto...

-Le molecole del solvente-

-No Peter!!!- mi sbatto una mano in fronte -Non mi stavi seguendo. Che fastidio-

-No! Ti stavo prestando attenzione, invece-

Appoggio nuovamente gli appunti -Sì, a me, non a biologia!- gli faccio cenno di indietreggiare con la sedia. Un po' titubante, mi da' retta lasciandomi sedere sulle sue ginocchia. È paralizzato, come godo -Forse se mi avvicino senti meglio- l'ironia in realtà è la mia arma segreta. Il passo successivo è suo, probabilmente senza nemmeno rendersene conto, fa cadere una mano sulla mia gamba. Ricomincio allora a spiegargli, nonostante sentissi perfettamente il suo sguardo pesarmi addosso -Non sono le molecole del soluto, l'osmosi è un tipo di diffusione secondo gradiente di concentrazione, esclusiva delle molecole d'acqua- stavolta mi sembra di avere la sua attenzione -Ora è più chiaro?- cerco di rimanere concentrata

-Chiaro- facciamo poi qualche esercizio extra, per assicurarci che l'argomento sia stato compreso a pieno. Controllo l'orario dall'orologio a parete, prima di rialzarmi. Sono trascorsi svariati minuti oramai -Aspetta- La mano di Peter fa pressione sulla presa, impedendomi di tornare in piedi. Se ne era accorto perfettamente allora! Anzi, l'aveva fatto apposta!!! -Forse è meglio se ripassiamo ancora un po'- una smorfia gli si stampa sulle labbra

-Forse è meglio se mi riporti sul tetto di quel bel palazzo...- MERDA! Non so come mi sia uscita una cosa del genere. Oh cielo! No no no no no. Sono la prima ad essere stupita di me stessa, oltre che terribilmente imbarazzata. Dannazione!

-Si, decisamente una proposta più allettante- sorride ridacchiando -Dai andiamo- afferra la mia mano e mi solleva, conducendomi fino alla porta di camera sua. La apre per poi farmi cenno di entrare silenziosamente ed, assicuratosi che nessuno ci abbia visti, inizia a cercare qualcosa nella valigia. Non gli ho nemmeno lasciato il tempo di disfare i bagagli da quando è arrivato. Poverino, forse sono troppo invadente. In un attimo si inizia a spogliare, togliendosi come prima cosa la maglia. OK. Non me lo sarei aspettata assolutamente. Ha un fisico fantastico, scolpito alla perfezione ed è così...

Lo guardo.
Mi guarda.
Realizzo in quel momento
-CHE FAI?- Gli chiedo preoccupata

-Mi metto la tuta, ovvio- Stranamente disinvolto

Complicated | Morgan StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora