Capitolo 14

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Mi alzo svogliata quando sento F.R.I.D.A.Y. parlare, mi preparo e faccio colazione come al solito per poi uscire a prendere il bus con Chiara e Peter. Durante il tragitto in bus abbiamo ripassato le materie della giornata ed in particolare filosofia, per il test.
Varcata la soglia di scuola capisco di non essere psicologicamente pronta per affrontare questa giornata con le miliardi di domande ed i complimenti che mi sommergeranno tra qualche minuto, riguardo la conferenza di ieri.

Stiamo camminando nel corridoio, quando sento qualcuno tirarmi lo zaino da dietro, impedendomi di proseguire a camminare. Mi giro scocciata pronta ad uccidere chiunque fosse stato -Ma oh!-
Quando vedo la faccia Cole mi blocco, in tutta risposta, mi fa una simpatica linguaccia, stringendomi le spalle con un braccio. È parecchio più alto di me, la mia faccia arriva all'altezza del suo petto che stamattina sembra particolarmente messo in risalto dalla camicia.

-La mia Avenger preferita!- mi struscia un pugno in testa, spettinandomi qualche ciocca di capelli

-Come stai?- gli chiedo incuriosita -Ti vedo in forma smagliante stamattina!-

-Tutto bene, grazie. Congratulazioni per le cariche che ti sei aggiudicata! Sono molto contento per te- che caro. Non sembra affatto come me lo aveva descritto Chiara il primo giorno di scuola, o perlomeno non più! -Ho lasciato la squadra di basket - ecco svelato il motivo

-Oddio no, perchè?- non me lo sarei mai e poi mai aspettata, lui era il capitano!

-Diciamo che sono sorte delle tensioni nel gruppo ed ho preferito così, ora sto puntando al corso di teatro. Mi è sempre piaciuto, in realtà, ma non volevo farlo sapere in giro. Poi ieri quando ho sentito il discorso che hai fatto in TV ho avuto la conferma che la cosa migliore è sempre fare ciò che ci rappresenta, perciò...-
Wow, non pensavo di avergli fatto quell'effetto, voglio dire, non pensavo di avergli dato l'input!

-Ma è fantastico, sono sicura che se ti piace, andrai alla grande a teatro. Solo il fatto che ti renda felice è la prova che la scelta presa è quella giusta- gli sorrido -Non rinunciare mai a te stesso-

-Grazie Morgan, anche se magari hai l'impressione di non aver fatto nulla, le tue parole mi hanno dato la motivazione giusta per affrontare questo cambiamento- sono stupita davvero, non l'avrei immaginato -E sono sicuro che non sono l'unico a cui hai fatto questo effetto!-
Mi fa girare indicandomi una folla di persone accalcata davanti all'aula del giornalino scolastico -Ti consiglio di darci un'occhiatina, parlano di te;)-

Santo cielo -Di me?-

-Eh certo, di chi altrimenti? Di me?!- si fa una risatina

-Allora vado subito, grazie- una volta salutato, mi butto nella folla anche io.

Appena le persone attorno a me si accorgono della mia presenza, iniziano a complimentarsi e farmi spazio per raggiungere liberamente il tavolo colmo di copie dell'editoriale. Ne prendo una all'istante e leggo il titolo "Le nostre caratteristiche ci rendono unici"
Ma è quello che ho detto ieri in conferenza!!!

Sorrido spontaneamente realizzando quanto sta succedendo attorno a me, mi volto verso la scuola e l'unica cosa che riesco a dire e un sincero -Grazie-
Si alzano parole di supporto ed incoraggiamento. Come può essere successo così, tutto ad un tratto?!

Mi dirigo in classe di corsa con la mia copia di giornale in mano, arrivo al posto e lo faccio svolazzare davanti agli occhi dei miei amici, sbattendolo energicamente sul banco

-Cielo, è questo che stanno prendendo tutti là fuori?- mi chiede Ned

-Sii esatto!- lo abbraccio

-Ma è incredibile Morgan!- esulta la mia migliore amica. L'intera edizione di questa settimana è dedicata a me e al mio discorso tenuto durante l'intervista di Christine.

Complicated | Morgan StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora