Capitolo 5

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Vedo i miei occhi colorarsi di rosso.

Un calore mi ricopre il volto e le spalle nude. Come fosse una coperta.

Volevo aprirli, ma sapevo che mi sarebbe bastato questo gesto per tornare alla realtà, e dimenticare le mie fantasie nei sogni ormai finiti.

- Lady Dyan, Buongiorno! - dice Chrystal con un fil di voce, ma abbastanza per farmi svegliare - sua maestà la regina, in compagnia di Lady Brittany e Lady Cathleen, vi attendono per la colazione nella grande sala. Vostra grazia vorrebbe discutere con le sue dame per l'organizzazione della festa in maschera. -

La festa in maschera. Chrystal stava parlando proprio di quella festa in maschera? Dell'attesa festa, dove finalmente potro dare un volto all'uomo misterioso?

- Perché non mi hai svegliata prima Chrystal?! Sono in ritardo. Ed io non posso permettermi di arrivare tardi da sua maesta! - dico a gran voce.

- Chiedo perdono Lady Dyan, io pensavo.. -

- Non scusarti Chrystal. Piuttosto, aiutami a vestirmi!- Non potevo assolutamente perdermi i dettagli sulla festa in maschera. A mio modo di vedere le cose, quella sarebbe stata la MIA festa in maschera.

Nella fretta di uscire dalle mie stanze per raggiungere la Regina Eleonora e le mie amiche, scorgo Re Enrico in un angolo. Sta colloquiando con il capo delle guardie del castello, e un altro uomo, ma il cui volto non mi è famigliare.

Alcune parole riesco a sentirle però. '' Assedio '' e '' Riccardo ''. Chi era Riccardo? E perché stanno farfugliando di nascosto parole su di un assedio?

Volevo saperne di più, ma ero gia in gran ritardo.

Arrivo quasi di corsa alle porte delle stanze della Regina:
- Vostra Grazia, sono mortificata del ritardo scusatemi. Non succederà più, è una promessa. - dico ancora con il fiatone per la gran corsa.

- Siediti Cara. Accomodati. Abbiamo molti dettagli su cui discutere. La festa è alle porte. -

Ma mentre Brittany, Cathleen e la Regina parlavano, io non potei fare altro che ripensare a ciò che avevo appena sentito da Re Enrico.

Ma ecco che dopo molti cenni di capo e mezzi sorrisi di assecondamento...

- Dyan? -

- C-come dite vostra grazia? - ero completamente con la testa altrove.

- Stavamo parlando di un idea per unire mistero ed eleganza ricordi? - interviene Brittany

- Oh ma certo. Mistero ed eleganza per la festa in maschera. Assolutamente una meravigliosa idea. - dico sperando che qualcuno non capisca, che con i pensieri sono altrove. Ma Brittany..

-Dyan stai bene? Ti vedo turbata, è successo qualcosa? - poi però senza nemmeno darmi il tempo di rispondere conclude con - Se così non fosse, e sei solo stanca, vorremmo avere una tua proposta per le decorazioni in sala. Mi raccomando. Eleganti ma con un velo di mistero. -

- Candelieri con fili di perle. E dei nastri di tulle bianchi fra le colonne portanti di sala. - esordisco senza pensarci troppo, per evitare altri sospetti.

- Ottima idea. Tu si che hai buon gusto. - dice Brittany.

- Peonie bianche e bouquet di rose rosse- aggiungo.

- Meraviglioso. Lo trovo un abbinamento divino Dyan. - aggiunge la Regina Eleonora.

- Vostra grazia, mi sento poco bene, vorrei chiedervi il permesso di congedarmi. Non me ne vogliate. - affermo sperando venga accolta la mia richiesta.

- Permesso accordato Dyan. A più tardi. E se avessi bisogno per qualsiasi cosa chiama Chrystal. Le dirò di starti vicina e di eseguire ogni tua richiesta oggi, cosicché tu possa riposarti. Ora va a riposarti cara. -

- Vi ringrazio -

Mi alzo e mi dirigo verso le mie stanze. Ma dal corridoio noto nel cortile principale, il comandante delle guardie e l'uomo che poco porta colloquiava con Re Enrico, parlare furtivamente con altri soldati.

Mi sporgo per cercare di sentire meglio:
- Ma cosa gli starà dic.. -

Stavo parlando a filo di voce fra me e me, quando vengo subito interrotta.

- Fatemi indovinare... Volete sapere di cosa sta discutendo il capo delle guardie con i miei soldati, dopo avermi visto parlare con lui e la mia spia stamani davanti alla cappella giusto? - esordisce Re Enrico con un sorrisetto soddisfatto in volto.

- Re Enrico io non volevo... e come sapete che io.. -

- Suvvia Dyan. Sono il Re. Per me anche i muri hanno occhi e orecchie. Vi ha visto una domestica prima mentre stavo parlando nei corridoi e mi è stato riferito. Avanti cosa avete sentito. -

- Sono mortificata. Ho sentito solo le parole ''Assedio'' e ''Riccardo''.  Ma non mi dovete dare spiegazioni vostra grazia. Non succederà più che io origli le vostre conversazioni-

- Dyan si rilassi. Ebbene; Riccardo è mio fratello. Gemello a dire il vero. Nostro padre a suo tempo scelse me come suo erede al trono. E questo torto Riccardo non riuscì mai a digerirlo. Uccise mio padre durante una battuta di caccia tra padre e figli. Mi minaccio dicendomi che se io al ritorno a corte, avessi rivendicato il mio diritto al trono, avrebbe ucciso anche me. Non lo temevo. E mio fratello non era cosi scaltro da tenersi i piani per se. Al nostro ritorno quando si seppe che mio padre fosse morto, i sospetti per Riccardo vennero subito fuori. Io confermai quanto successo. Rivendicai il mio diritto al trono, e come primo editto nella veste di Re d'Inghilterra, decisi di bandire mio fratello dal castello e dal paese. Non lo condannai a morte. Volevo che vivesse conoscendo la storia che stavo scrivendo. Ho ricevuto notizie da inviati in tutto il mondo, i quali mi dissero che mio fratello si fosse rifugiato in Spagna. Ma recentemente ho scoperto che probabilmente, mio fratello non ha mai lasciato il paese. - disse con un tono amaro - e ora mi sono giunte voci, le quali parlano di mio fratello e di un armata di soldati, arruolati da lui in persona, pronti ad assediare il mio castello, per rubarmi la corona. - concluse con un sospiro che valse più di mille parole.

La sua preoccupazione era palpabile come l'aria.

- Mi dispiace tanto, io non ne avevo idea. - dico.

- E come avresti potuto? La regina è informata di questi avvenimenti, devo chiedervi pero di non farne parola con nessun altro. Potrebbe scatenarsi il panico a corte e non è quello che vogliamo succeda. I miei uomini sono pronti e nessuno entrerà o lascerà il mio castello senza la supervisione del capo delle guardie. Mi fido di voi, e so che non ne farete parola con nessuno. -

- Certamente vostra maestà. Avete la mia parola. -

- Lady Dyan. Buona giornata. -

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