Capitolo 16

110 6 0
                                    

La città era caotica.
Dopo il temporale che c'è stato stamattina presto poco prima dell'alba, le strade sono fangose.
Per questo abbiamo impiegato di più del solito per arrivare qui.
Il silenzio che era piombato nella carrozza continuo fino alla città.
Era impressionante vedere molte sfaccettature di personalità e titoli misti alla povertà in questa cittadina.
La povertà si vedeva in ogni angolo.
Bambini che vanno a rubare un pezzo di pane a casa di altre famiglie.
Bambine che rubano mele al carro del mercato in piazza.
Vedo due bambine raggomitolate in un angolo a destra del mercato.
Proprio dietro un mucchio di frutta e verdura marcia buttata li a decomporsi.
Decido di avvicinarmi.
L'odore che arriva da lì è nauseabondo.
"Bambine buongiorno. Cosa ci fate lì per terra? Non sentite che puzza c'è?"

"Dyan ma che fai? Vieni via da lì!" Mi dice Brittany a gran voce dalla parte opposta della piazza.

Non ci faccio caso e continuo a guardare le bambine.

"S-s-alve signorina ..." Mi parla a denti stretti per il freddo la più grandicella.

"Piccola stai congelando! Siete tutte bagnate dal temporale di stamattina! Dobbiamo spostarvi da li. La tua mamma e il tuo papà sono qui al mercato?"

"N-no. I nostri g-genitori sono morti nell'incendio del granaio un paio di settimane fa..." Mi risponde trattendo le poche lacrime rimaste nel suo corpicino esile.

"E dimmi piccola, l'altra bimba è tua sorella dunque?"

"S-si signorina. Ma dorme da due giorni ormai. N-non riesco a sve... a sve... "

"Non riesci a svegliarla tesoro?" Chiedo preoccupata.

Mi fa cenno di no con la testa mentre trema avvolta dal freddo.
Il sole in quella piazza non aveva ancora fatto capolino, e il terreno era ancora zuppo dal temporale estivo di questa mattina.

"Guardie! Guardie presto! Ho bisogno di aiuto qui per queste bambine!" Grido sperando che qualche guardia mi senta chiamare.

"Dyan ma che stai facendo? Dobbiamo fare delle compere e programmare la festa al castello non abbiamo tempo da perdere!"

"Tempo da perdere Brittany? Davvero aiutare delle bambine lo chiami tempo da perdere? Va pure con Cathleen a fare le tue commissioni. Io torno al castello con loro!" Dico con tono fermo e deciso.

"Lady Dyan..." Eric, la guardia che nel frattempo ha raggiunto le bambine mi chiama con voce rotta per poi dirmi sottovoce appena mi avvicino a lui: "Lady Dyan... la bambina più piccola non ce l'ha fatta. Penso sia morta da un po. Non reagisce."

Ero nel panico.
Non sapevo cosa fare.
Volevo aiutarle e invece ho trovato questo scenario che mai mi sarei aspettata di vedere questa mattina con i miei occhi.
Poi d'istinto mi uscirono le parole:
"Avvolgete la più piccola in un telo e portiamola al castello insieme alla sorella più grande." Poi rivolgendomi direttamente alla bambina dico "Mi prenderò io cura di te ora. Io sono Dyan. Vieni piccola. "

Le porgo la mano ma vedo che trema ancora troppo e non ha forze per reggersi in piedi.
Corro alla carrozza.
Prendo una coperta di lana che è nello scomparto sotto i sedili.
Torno da lei e la avvolgo cercando di riscaldarla un pochino.
La prendo in braccio e la porto in carrozza sotto lo sguardo di disappunto di Brittany e lo sguardo intenerito di Cathleen.
Eric intanto avvolge la più piccolina e porta anche il suo corpicino esanime nella carrozza.

"Come ti chiami piccola?" Chiedo coccolandola.

"G-grace. Mi- mi chiamo Grace. E lei si chiama Anna."

"Da quanto non mangi Grace?" Chiedo preoccupata e ansiosa per la sua risposta.

"Tre giorni credo. Io e Anna avevamo trovato nel mucchio di frutta e verdura un cestino con delle mele ancora buone. Ne abbiamo mangiate due a testa. Poi Anna ha iniziato ancora a tossire forte e a sputare sangue. Dopo un po si è addormentata e io non mi sono mossa per non svegliarla."

Le sue parole mi fecero venire i brividi.
Quando amore c'era in un essere umano così piccolo.
Quanta bontà e altruismo in quel minuscolo cuoricino che batteva a fatica.
Gli porgo il cesto che ha preparato Arlo, aveva ancora all'intero due panini e alcuni dolcetti.
Si fionda a mangiarli con una foga mai vista prima.
La carrozza riparte.
Tornerà più tardi a prendere Brittany e Cathleen nonappena ci avranno lasciate al castello.

"Quanti anni hai Grace?" Chiedo accarezzandole i capelli arruffati e bagnati.

"Ho 6 anni" .

Mi si gela il sangue.
Non potevo permettere che una bambina così piccola vivesse per strada da sola.
Le ho promesso che avrei pensato io a lei.
Ed è quello che farò.

La Dama e il Peccatore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora