Capitolo 15

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"Lady Dyan, la colazione è pronta"

"Grazie Chrystal. Stamattina sono un po di fretta. Prendo il soprabito e vado in paese con Brittany e Cathleen per la festa del 25 Agosto. Da domani mattina tornerò a fare colazione in cucina con i croissant caldi di Arlo, e le sue dolci glasse." Dico sorridente e piena di energia.

"Solo se ve la sentite. La Regina mi ha detto di non affaticarvi troppo." Mi dice Chrystal con fare premuroso.

"Al contrario Chrystal, sono sveglia da ore, sono energica e da oggi voglio ripartire da zero, tornando alle mie abitudini."  Dico entusiasta.

Noto il sorriso di Chrystal illuminarle il viso:
"Sono felice che abbiate ritrovato il vostro sorriso."

Mi do un ultimo sguardo allo specchio.
Ho lasciato i capelli sciolti.
Sono cresciuti molto nell'ultimo periodo.
Raccolgo solamente con una moletta la parte davanti all'indietro.
Li allaccio dietro la nuca con una vecchia spilla donatami da Cathleen.
Una libellula d'oro con piccole pietre verdi e blu sulle ali.
L'ho sempre trovata così graziosa.
Trovo si intoni benissimo con il mio abito lungo verde di oggi.
Arrivo alle stalle con in po di anticipo.
Passo dall'entrata sul retro per prendere del pane secco e delle carote per i cavalli, ma al mio arrivo davanti ai loro box, noto solo le due cavalle gravide e il vecchio Stone nello stabbio.
Un brivido di paura mi sale lungo la schiena.
Capisco che il motivo della stalla deserta era sicuramente dovuto al ritrovamento di Lord Becket.
Mentre accarezzo i cavalli rimasti, arrivano anche Brittany e Cathleen.

"Dyan! Sono così felice di vederti sorridente! Mi sei mancata tantissimo! Hai messo la spilla per capelli che tu ho donato. Sono così contenta." Esordisce Cathleen appena mi vede.

Brittany mi abbraccia fortissimo. "Siamo tutti così felici che ti stia riprendendo."

"Grazie ragazze davvero. Ora dovremmo andare però. La Regina ci tiene alla nostra puntualità. Forza andiamo al cortile principale. Ci staranno già aspettando."

La carrozza era lì pronta.
Lucida e pulita pronta ad accoglierci.
Nella sua più reale bellezza.
Una carrozza rossa, con il tettuccio nero e ruote ed accessori color oro.
Era tutto così magico.
Dall'ultima volta che fui salita su di una carrozza, erano ormai passati parecchi anni.
Per andare in città preferisco andarci da sola a cavallo.
La giornata sembrava promettere bene, nonostante il tempo un po incerto.

"Dyan Aspettate! Fermo cocchiere, fermo!" Sento urlare dal retro della carrozza.
Mi sporgo preoccupata dalla finestra e noto Arlo, il pasticcere, con un cesto e un gran fiatone.

"Perdonatemi se vi ho spaventata Lady Dyan, volevo essere gentile e preparare qualcosa per il suo viaggio in città. A lei e alle sue amiche ovviamente.

"Arlo che pensiero carino grazie!" Dico con il cuore ricolmo di gioia e gratitudine "Ragazze guardate cosa ci ha portato per il viaggio! Panini caldi e dei piccoli dolcetti cremosi! Ve ne sono tanto grata grazie Arlo!"

"Figuratevi. L'ho fatto con molto piacere, in attesa che torniate a cucinare dolci con noi. Sapete mi servirà il suo occhio critico e la cura per i dettagli per la festa del 25 agosto!"

"Tornerò molto presto promesso. Non vedo l'ora di potervi aiutare. Ora andiamo che so sta facendo tanti. Arrivederci Arlo e grazie ancora per i panini ed i dolci!"

"Artivederci Lady Dyan!" Dice a gran voce perché la carrozza era ripartita.

Il viaggio in carrozza fino in città dura circa un ora. A cavallo avremmo impiegato molto meno tempo e avremmo fatto prima. Ma dopo gli ultimi avvenimenti, dubito fortemente che avremmo avuto la possibilità di uscire da quelle mura da sole.
Oltre il cocchiere, con noi c'è anche una guardia.
La Regina non vuole che andiamo sole in città dopo il ritrovamento di Lord Becket nel bosco.
Entro sera le guardie e quell'essere dovrebbero essere di ritorno al castello, e a quel punto, potrò avere la possibilità di guardarlo negli occhi e affrontare le mie paure.

"Ragazze non sono meravigliosi questi campi?" Dice rompendo il silenzio Cathleen, osservando i campi di papaveri.

"Assolutamente si!" Dice Brittany.

Io mi limito a un sorriso ed a un cenno.

"Avanti, sputa il rospo Dyan. Che succede?" Afferma sicura di sé Brittany.

"Non succede nulla" Mi limito a dire sorridendo e cercando di spostare il mio sguardo sui campo "Hai proprio ragione Cathleen, sono divini."

"No no. Tu non ce la stai raccontando giusta. Dyan ti conosco da più di vent'anni ormai. Siamo cresciute nello stesso convento. Tu e Cathleen per me siete come sorelle per me. Vi conosco troppo bene. E capisco immediatamente quando una di voi due mi sta mentendo o tenendo nascosto qualcosa. Quindi te lo ripeto... sputa il rospo avanti. Magari possiamo aiutarti."continua insistente Brittany.

"Dyan, Brittany ha ragione,se ci dici cosa ti succede, o semplicemente cosa ti passa per la testa, noi magari possiamo aiutarti." Mi dice contono calmo e pacato Cathleen.

"Ma non è niente. Sono solo un po preoccupata perché hanno ritrovato Lord Becket nella foresta e lo stanno portando al castello e quindi..."

Non faccio in tempo a finire che subito Brittany:
"Lo hanno trovato? E tu come lo sai? Poco prima di arrivare alle stalle sono stata con Cathleen negli alloggi della Regina e ne lei ne il Re hanno accennato a questo. Chi te lo ha detto?".

Panico.
Le mani iniziano a sudare.
Sento un calore che inizia a salirmi dal collo sino sul viso.
Probabilmente dopo aver visto tutti quei giorni nei campi, anche il mio viso voleva diventare color papavero.
Cerco di mantenere la calma e non dare troppi nell'occhio:
"Si è vero. Ho chiesto io ai Reali di mantenere una certa riservatezza. Non volevo trapelasse la notizia prima del suo arrivo al castello perché volevo godermi la mattina con voi in città. Ero certa che se ve lo avessero detto loro o vi avessi informata io stessa di Lord Becket, questi sarebbe stato l'unico argomento di chiacchiere di oggi."

Bene, avevo appena mentito alle mie amiche.
Ma se fossero venute a sapere la verità, cioè che io l'ho saputo da Riccardo, sarebbe andata sicuramente molto peggio.

"Dyan siamo la tua famiglia qui. Se ce lo avessi detto almeno, ti avremmo potuta sostenere. Capiamo bene anche noi quello che stai passando, e se ci avessi chiesto di non parlarne non lo avremmo fatto." Mi dice Cathleen cercando di rincuorarmi.

"Beh mi sembra però che ora ne stiamo parlando... " faccio notare un po seccata.

Piombo il silenzio in questa carrozza.
Gli sguardi persi fuori dalle finestrelle.
Non ci guardavamo più negli occhi.
Ognuno era persa nei propri pensieri.
Ma le nostre anime si tenevano per mano.
Ancora.

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