Capitolo 23

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Racconto loro ogni cosa.

Come aveva fatto Riccardo con Brittany, quando ci ha sorpresi in un momento passionale nei miei alloggi.

Racconto loro ogni singolo dettaglio.

Emozione.

Ricordo.

Ragguaglio loro sulla prima volta che vidi in volto Riccardo.

La mia paura che provai al primo istante, quando vidi il suo volto.

Racconto loro pero quanto le sue parole mi abbiano calmata, rassicurata. Convinta.

Si convinta. 

Perché inizialmente avrei voluto gridare aiuto. Mi ero sentita raggirata, usata, manipolata. 

Poi pero dopo averlo ascoltato, dopo aver percepito le emozioni che provava nel momento che raccontava la storia della sua vita, e di come mi ha salvata da Lord Becket, ho cambiato completamente idea su di lui. 

Raccontai loro tutto questo, e alla fine, quando io ormai avevo esaurito le parole, un profondo silenzio calo nella stanza. 

Gli occhi della Regina erano persi. Come se stesse immaginando Riccardo dirmi tutte quelle cose.

Il Re, a mia sorpresa, pianse silenziosamente.

Quelle lacrime scendevano lungo le sue guance e andarono ad inumidirgli la folta barba.

Brittany era ancora li. Seduta accanto a me a tenermi per mano. Non la lascio nemmeno un momento durante il mio racconto. Mi dava forza e sostegno, come aveva sempre fatto d'altronde.

Poi d'un tratto il silenzio si ruppe.

Bussarono alla porta dello studio del Re.

- Non posso ricevere visite al momento! Andatevene! Tornate piu tardi. - disse il Re a voce alta per farsi sentire oltre il portone di legno, mentre con la manica della sua camicia di seta bianca si asciugava gli occhi ancora brillanti dalle lacrime.

- Sire é una questione che non puo attendere! É un affare che richiede immediatamente la vostra presenza. - Dice insistentemente una delle guardie alla porta.

- Entrate. - dice Re Enrico. 

Subito la guardia entra e fa un breve inchino con la testa.

- Ebbene qual'é questa questione di vitale importanza che necessita di farmi interrompere dei colloqui importanti per il regno? Avanti parlate ora! - Re Enrico appare seccato.

- Un uomo é venuto al castello a cavallo, ha detto che un suo conoscente aveva ritrovato Lord Becket e lo stava imprigionando, quando purtroppo é stato ferito in modo molto grave. - dice la guardia.

- Ora Lord Becket dov'é? Lo voglio vivo! - ma prima che la guardia potesse rispondere Re Enrico aggiunge: - E il povero sventurato, portatelo al Castello, potrà ricevere cure dal medico di Corte, visto che ha aiutato alla cattura di Lord Becket. - 

- Lord Becket ora é nostro prigioniero. Lo stanno portando le nostre guardie al castello proprio in questo momento mentre parliamo. E con lui c'é anche l'uomo che é stato gravemente ferito da Lord Becket vostra maestà. Ma dovreste sapere un'altra cosa Sire. - il suo tono d'improvviso appare impaurito.

- Avanti allora. Ditemi quest'altra questione della quale dovrei essere informato. - Dice il Re mentre si alza dalla sua scrivania e si rimette la corona in testa, che aveva tolto in precedenza mentre raccontavo la mia storia.

- Delle guardie a voi fidate perché al vostro servizio da lunghissimi anni, hanno riconosciuto l'uomo come... - 

- Come? Come chi, avanti! - dice con tono insistente.

- Vostro fratello Riccardo. -

Un altro breve silenzio agghiacciante. 

Cosa dirà ora il Re. 

Mi auguro terra fede a ciò che mi ha promesso in precedenza.

Ma prima che potessi pensare ad altro, o dire qualcosa, la guardia aggiunge:

- Il capo delle guardie mi ha chiesto di riferirvi, che attraverso il vostro segnale, vista la pericolosità del soggetto in questione, lui si offre volontario per ucciderlo. -

Ucciderlo? 

Ma cos stava sccedendo? 

Dov'era Riccardo in quel momento?

- No. Portatelo a corte. Vivo. - dice il Re, prima di guardarmi.

Mi fissa intensamente nei miei occhi gonfi e stanchi di trattenere le lacrime. 

Poi, quando la guardia ormai stava per chiudere nuovamente la porta aggiunge:

- Le circostanze con mio fratello Riccardo sono cambiate. Ho bisogno che riceva tutte le cure necessarie e che rimanga in vita. Conto su di te per far si che la voce arrivi a tutti. Nessuno dovrà torcergli un capello. Sono stato chiaro? - comunica Re Enrico.

- Certamente vostra Maestà. - e salutando, la guardia lascia lo studio del Re.

Re Enrico e la Regina Eleonora si guardano intensamente negli occhi.

Volevo anche io un amore come il loro. 

Un amore cosi profondo, che per comunicare bastano solamente gli sguardi.

Con Riccardo l'avevo trovato. 

Per questo motivo non doveva morire. 

Doveva resistere e combattere per noi. 

Per il nostro futuro.

Per la piccola Grace.

Doveva combattere ed essere ancora piu coraggioso di quanto non lo sia stato fin'ora. 

Coraggioso come me, che ho avuto il coraggio di raccontare tutto al mio Re, con la speranza che mi credesse e che non mi condannasse a morte per alto tradimento alla corona.

Ora avrei solamente voluto stringere Riccardo e Grace fra le mie braccia e far sparire tutto il resto.

- Dyan. Vi chiedo perdono per il comportamento poco Reale avuto oggi nei vostri confronti. Come Brittany vi ha gia affermato in precedenza, ora voglio dirlo anche io. Io e la Regina vogliamo credere alle vostre parole Lady Dyan, ma ho bisogno di sentirle anche da mio fratello, capite? - mi dice con tono rispettoso e gentile.

- Certamente. Capisco a pieno la vostra situazione ora. - poi stringendo la mano ancora piu forte a Brittany, chiedo: - Prima di ricevere la mia punizione, posso salutare la piccola Grace e Riccardo? Ve ne prego. - Le lacrime ormai avevano preso il sopravvento.

Lo sguardo allibito dei Reali e le parole della Regina mi fecero pero ricredere: - Dyan, qui nessuno vuole punirti mia cara. Sei come una figlia per me, o lo avete forse dimenticato? L'amore é un brivido che ci invade il cuore all'improvviso. Non sempre siamo pronti ad accoglierlo, ma se lo facciamo, come tu hai fatto con il principe Riccardo, ci trasmette una forza innata. -

- Lady Dyan tutto quello che la mia Regina ha detto, non sarei riuscito a spiegarlo con parole migliori di quelle che ha usato. Siete una donna forte e caparbia. Sicuramente questo é uno dei motivi che ha fatto innamorare Riccardo. Il medico di corte si prenderà cura di lui non appena arriverà al castello. Ora devo andare a torturare Lord Becket nelle segrete. Perche voi non andate a cenare con le vostre amiche e con la piccola Grace? Nonappena Riccardo riceverà le prime cure e sapremo le sue condizioni, vi mandero a chiamare. -

- D'accordo. Vi ringrazio moltissimo vostre maestà. Siete come una famiglia per me, e non vi avrei mai potuto tenere all'oscuro di assedi o altro se ne fossi stata al corrente. Quello che vi ho tenuto nascosto, era solamente un amore proibito. - dico cercando di far capire le mie buone intenzioni.

- Lo capiamo benissimo Dyan. Ora va mia cara. Io, te, la piccola Grace e le tue  amiche ci vedremo domattina al campo di Ashton per i funerali della piccola Anna. Ora andate, e stanotte cercate di trovare risposo nella vostra mente. - 

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