Freddo.
Una stanza vuota.
Quadrata.
Pareti bianche con pietre a vista.
Intrinseche travi di legno sul soffitto.
Al lato nord, una grande vetrata.
Nel lato sud, una porta in legno massiccio con placche di ferro e chiodi forgiati a mano.
Tre uomini.
Lord Becket.
Kurt e Neil, le sue guardie.
Colpi sul viso.
Stavolta non percepisco dolore.
Mi buttano a terra.
Sono pietrificata.
Tutto diventa sfuocato.
Ma sento un rumore.
È la porta degli alloggi di Lord Becket.
Sento gridare il mio nome, ma il bruciore che percepisco fra le gambe mi annebbia i sensi più di quanto io sia già stordita.
Rumori di spade.
Un respiro smorzato.
Due.
"Non farlo ti prego" sento implorare.
"Mi servi vivo. Per ora" sento da una voce famigliare.
Un urlo.Mi sveglio sudata, spaventata e incapace di capire quanto appena successo.
Cosa era appena accaduto?
Il mio subconscio sta cercando di dirmi qualcosa.
Forse se mi riaddormentassi potrei capire meglio.
Forse non era stato Lord Becket ad uccidere le guardie come pensano tutti.
Ma allora chi?"Lady Dyan vi siete svegliata vedo. Come vi sentite? State meglio? Volete che vi porti una tisana di salvia per i dolori?" Mi domanda Chrystal premurosa.
"Sto meglio Chrystal, non preoccuparti. Piuttosto; sai dove sono Brittany e Cathleen?" Chiedo ancora con voce assonnata.
"Sono state convocate nelle stanze della Regina Eleonora. Con un certa urgenza pure."
"È successo qualcosa mentre dormivo?" Chiedo con un leggero velo di ansia.
" Non ne ho idea Lady Dyan. Non sono a conoscenza dei motivi. So solo che mi hanno chiamata per assisterla. Sono davvero dispiaciuta di non poterla aiutare in questo."
" Tranquilla Chrystal non è assolutamente colpa tua. "
Terminata da poco la conversazione con Chrystal, sento bussare alla porta.
Con il cuore in gola e un fil di voce dico:
"Avanti".
Entrano silenziosamente il Re e la Regina accompagnati da Brittany e Cathleen.
Prima che ordinassero di richiudere la porta, noto davanti al portone delle mie stanze ci sono due guardie.
Mi perdo nel guardarle."Non preoccuparti mia cara Dyan. Quelle guardie sono qui per proteggerti nel remoto caso che Lord Becket voglia fare ritorno a Palazzo." Mi conforta la regina.
Accenno un sorriso imbarazzato.
Poi un silenzio contemplativo calò nella stanza.
" A cosa devo l'onore delle vostre visite vostre maestà? " Chiedo per rompere il quel silenzio ormai troppo prolungato.
"Dyan, non sappiamo ancora esattamente perché Lord Becket abbia agito in quel modo, e quali erano realmente le sue intenzioni. Due cose però sappiamo per certe. La prima, è che sei riuscita a far firmare in qualche modo le carte per l'alleanza a Lord Becket, e anche se lui non tornasse più, suo fratello è pronto a supportarci. E di questo te ne siamo eternamente grati. Per il resto, abbiamo saputo da fonti interne al castello, che qualcuno, dopo aver udito le tue urla, si sia presentato negli alloggi di Lord Becket. Non sappiamo ancora di chi si tratti. Ne tanto meno perché abbia agito in quel modo.
Ma da quel momento del Lord non vi è più traccia.
Quindi qualsiasi ricordo, seppur frammentato ti tornasse alla memoria, ti preghiamo di informarci tempestivamente.
Da quando hai parlato ieri con Cathleen e Brittany, c'è qualcosa di nuovo che hai ricordato?" Mi chiede il Re con tono sicuro e fermo."Beh veramente qualcosa c'è. " prendo fiato prima di continuare e poi alzando lo sguardo dico "potrei aver ricordato qualcosa. Rumori più che altro. Urla e colpi di spade. Io ero a terra quasi priva di sensi... i miei ricordi sono ancora molto vaghi."
"Pensi che tornando nei suoi alloggi accompagnata dalle tue amiche potresti ricordare qualcosa?" Mi chiede la Regina con il suo dolce fare.
"Mia cara forse Dyan non è ancora pronta per questo passo" cerca di prendere le mie difese Re Enrico, ma lo interrompo tempestivamente.
"Penso di si. Spero di potervi essere d'aiuto" .
"Molto bene allora. Guardie! Scortate Lady Dyan, lady Brittany e Lady Cathleen negli alloggi di Lord Becket. Non perdetele mai di vista e obbedite a ogni loro richiesta." Dice il Re con tono superiore e deciso.
Usciamo dalla stanza, noto subito un clima surreale.
Gli addobbi della festa in maschera sono ancora appesi alle mura.
La cera delle candele ancora sul pavimento.
I fiori erano ormai appassiti.
E dei petali fluttuavano
L'odore dell'alcol si annuvolava in tutto il salone centrale.Arriviamo davanti agli alloggi di Lord Becket.
Le mie gambe tremano.
Avverto una sensazione strana.
Ho paura, anche se so che lui non è qui.
È come se il mio corpo e la mia mente siano completamente scollegati in questo momento.
Nella mia mente c'è lucidità.
Nel mio corpo un mix di paura, adrenalina..."Sei pronta?" Mi chiede Brittany.
"Sono pronta. Prima entriamo, prima tutto questo incubo finirà." Dico sicura.
Anche nella stanza di Lord Becket non era stato toccato niente dalle domestiche del castello. Le finestre chiuse facevano da ristagno ad un aria pesante e cattiva.
I mozziconi di sigari sul pavimento avevano lasciato il segno della cenere sulle piastrelle.
Le macchie di sangue sul tappeto, ormai secche, giacevano in attesa di essere lavate, per poter cancellare ogni ricordo di quella notte.
Bicchieri rotti.
Schegge di vetro in tutta la stanza.
Un tavolino rovesciato a terra.
Una tovaglietta insanguinata.
E poi vidi lei.
Una rosa rossa con una spilla aperta sul gambo.
Una boutonnière di cui non ho ricordo indossasse Lord Becket, ne tanto meno le sue guardie personali.
Un tonfo al cuore.
L'uomo misterioso che avrei dovuto incontrare al ballo.
D.
Era sua.
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La Dama e il Peccatore
RandomIL ROMANZO CORRETTO E FINITO È DISPINIBILE IN TUTTE LE LIBRERIE E SU AMAZON ❤️😍 1260. Inghilterra. Lady Dyan, una dama di compagnia della Regina Eleonora di Provenza, fantastica su un uomo misterioso che incontra in diverse occasioni senza però ved...