Capitolo 8

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Entro in quella stanza scortata da due rudi guardie. La camera puzza di tabacco. Ci sono vestiti in ogni angolo, sparsi qua e là.
Il letto è ancora sfatto.

- Volete qualcosa da bere mia cara? - mi dice Lord Becket mentre si serve del Wiskey.

- No veramente... vorrei andare alla festa... sapere sono una Dama della Regina e devo aiutare sua maestà ad accogliere gli ospiti, devo coordinare la servitù... - non faccio in tempo a finire la frase che subito vengo interrotta.

- Suvvia Dyan. Siete in tre ad aiutarla. Non si accorgerà nessuno della tua mancanza. Non siete poi cosi indispensabile. -

Io spero vivamente che qualcuno se ne accorga. Non sapevo nemmeno se Brittany fosse riuscita a vedere Esmeralda. Ero nel panico.

- Tenete. Vi avrei cercata al ballo per darvi questo piccolo e brillante dono e chiedervi la vostra mano ma ... ora siete qui. Quindi perché aspettare? - dice Lord Becket.

- Io dovrei proprio andare ora. Devo raggiungere la mia regina, e so che voi avete questioni politiche da discutere con il Re. Direi che la vostra proposta possa essere rimandata di qualche ora, non vi pare? Potreste lasciarmi andare a servire vostra grazia, e nel mentre potreste godervi del buon vino prima di parlare con il Re. Potrebbe essere un buon accordo. - esordisco cercando di nascondere la mia voce tremolante di paura.

- Oh Dyan. Siete una guastafeste. Politica, politica e ancora politica! Le alleanze sono già pianificate, stasera con il Re dovrei solo formalizzarle firmando un pezzo di carta. Sopravviverà se le firmerò domattina dopo una notte di passione con la mia futura sposa. Ora venire qui. - dice Lord Becket avvicinandosi a me.

Si avvicina sempre di più e con la sua mano sinistra mi stringe le guance.

- Siete una creatura così pura Dyan. Un piccolo cerbiatto indifeso. Ora vi farò vedere cosa può ottenere un uomo come me. -

La sua stretta è forte. Appoggia il bicchiere di whisky sul tavolino con tale brutalità che il cristallo si crepa e dell'alcol cola sul tappeto.
Mi avvolge con il suo braccio sui fianchi.
Sento la sua puzza addosso.
Sono bloccata. Pietrificata.

- Siete una sgualdrinella Dyan. Ora fatemi vedere come si soddisfa il proprio futuro marito! - Lord Becket e la sua erezione non premettevano nulla di buono.

Mi dimeno.

- Vi prego di lasciarmi. Lasciatemi mi Lord! - sento le sue mani salire sulle mie cosce -Aiuto! Aiutatemi vi prego! -

Un calore mi invade parte del viso.
Mi ha colpita con la sua mano.
Mi manca il respiro.
Un altro colpo.
Più forte.
Cado a terra.

- È così che pensate di soddisfarmi Dyan? Mi prenderò quello che mi spetta! Che voi lo vogliate o meno! - dice con tono feroce Lord Becket sedendosi sopra al mio corpo debole e tremolante.

- Vi prego lasciatemi! Aiuto! - grido con la poca forza rimasta.

Mi dimeno.
Lui mi chiude la bocca e chiama Kurt e Nail.
Le sue due guardie entrano.
Piango.
Mi dimeno ancora di piu.
Gli mordo la mano e di riflesso ricevo un altro colpo al viso.

- Tenetela ferma! Avrà quello che si merita! -

Mi tengono le braccia ferme.
Ho ancora il Lord seduto sopra.
Mi afferra il collo.
Mi sento soffocare.
Dolore.
Calore.
Lui di forza entra dentro di me.
Forse era quella la mia fine.
Avrei tanto voluto che lo fosse. 

D'improvviso un forte rumore dalla porta.

Sono stordita non capisco cosa sta succedendo.

Sento solamente sollievo alle braccia. Le guardie non mi tenevano più.

Suoni di spade tintennano nella mia testa.

Vedo uomini cadere a terra.
Inermi.

Il mio collo si libera da quella presa così stretta.
Posso respirare di nuovo.
Sono ancora stordita.
Il peso sulle mie gambe e sul mio bacino non ci sono più. 

Sento delle voci in lontananza.

Qualcuno si avvicina a me.

Vedo tutto nero.

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