Capitolo 14

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Mi avvicino a lui prendendo la sua mano.

La stringo forte. 

Voglio che lui si senta al sicuro con me, come io mi sento al sicuro con lui.

Lui alza lo sguardo su di me.

Le lacrime scendono a frotte sul suo meraviglioso viso.

I suoi occhi blu oceano appaiono brillanti ed ancor più trasparenti facendo trapelare la sincerità del suo cuore.

Gli accarezzo il viso. 

Lui mi guarda con estrema gratitudine dicendomi:

''Mi dispiace moltissimo Lady Dyan. Ho come l'impressione che più io cerchi di fare del bene, più problemi vado a creare. Tutto quello che vi é capitato temo sia colpa mia e... ''

''Sht!'' lo zittisco prima che potesse continuare la sua frase ''voi siete un uomo meraviglioso. Mi avete salvato la vita. Probabilmente se non foste arrivati voi, Lord Becket al fine dei suoi atti crudeli che mi ha inflitto, mi avrebbe sicuramente uccisa, visto che come mi avete detto, era a conoscenza del mio piano di avvelenarlo. Quindi non vi permetto di dire che é tutta colpa vostra. Vi aiuterò. Vi sono debitrice per la vita.''

''Dyan tutto quello che ho fatto per difendervi, l'ho fatto perché vi amo. Mi sono innamorato di voi, della vostra sensualità. Del vostro carisma. Della vostra risata. Mi avete rapito anima, corpo, ma soprattutto il cuore. Siete un sogno vivente Dyan. Non voglio perdervi. Ma ora, per me sara ancora più complicato...''

Fa una breve pausa mentre si guarda intorno.

Io lo guardo rimanendo in silenzio, in attesa di un suo piano.

''Ricordate prima nei vostri alloggi? La prima reazione che avete avuto vedendomi in volto per la prima volta?''

''Certamente, come potrei dimenticarlo.''

''Ora immaginate la reazione di Lord Becket quando verra portato delle guardie di mio fratello a castello. Quella sera, nella foresta di Dean era buio. La fitta vegetazione impediva anche alla luce crepuscolare di penetrare fra le foglie ed i rami. Lord Becket crederà di aver visto mio fratello Re Enrico, e di essere stato ingannato dalla corona. Potrebbe far saltare l'accordo di alleanza se mio fratello gli risparmiasse la vita. Ma la cosa che più mi preoccupa, è che mio fratello saprà da quel inetto, della mia presenza a palazzo."

A questo non avevo pensato. Al 25 agosto mancavano ancora settimane. Non potevo aspettare così tanto tempo prima di poter aiutare Riccardo.
Dovevo farmi venire in mente un piano al più presto.

"Dyan... ora è meglio che rientrate nei vostri alloggi prima che qualcuno si insospettisse della vostra mancanza nelle stanze..."

Mi avvicino a lui ancora più di quanto già non lo sia.
È in ginocchio a terra.
Mi siedo sulle sue gambe, divaricando le mie. E mi spingo contro il suo petto.

"Io è qui che voglio stare." Sussurro al suo orecchio a fil di voce con fare passionale.

"Oh Dyan... mi fate impazzire! Ma non credo che sia il momento più adatto questo." Dice cercando di mascherare la sua erezione.

"Nelle stalle al nostro primo incontro non mi avete chiesto il permesso. Volete davvero farlo ora?"

Mi avvolse in un abbraccio passionale baciandomi il collo.
Sentivo il mio seno esplodere sotto al corpetto di pizzo.
Le sue mani toccarono ogni centimetro del mio corpo.
La sua bocca era la mia rovina.
Mi strinse i capelli dietro la nuca e mi disse:
"Ciò che voglio. Lo prendo. Non devo chiedere il permesso a nessuno. Men che meno a voi Dyan."

Sorrido beffarda ed eccitata come non lo sono mai stata, aggiungendo alle sue parole:
"Beh qui mi sembra tutto solo un gran mucchio di paroloni e niente fatti. Mi sbaglio forse my Lord?"

Mi spinge a terra con forza.
Le sue mani si spostano sul mio seno.
Lo stringe così forte, che i miei gemiti non resistono ad essere trattenuti ancora.
Mi stappa il corsetto e la sua bocca mi tinteggia di calore il corpo.
La sua mano scende sotto la leggera veste che ho indossato, e risale sino al punto più caldo del mio corpo.
Un movimento repentino mi fa voltare a terra e mi ritrovo con il mento poggiato sul terriccio delle aiuole di azzalee rosse.
Le mie mani vengono unite e trattenute con forza dietro la schiena, all'altezza del bacino.
Durezza e godimento erano entrati nel mio corpo con eccitazione alle stelle.
Movimenti intensi.
Duri.
Grossi.
Aveva raggiunto persino la mia anima questa notte.
Poi dopo un forte aumento di velocità, sento la sua testa poggiarsi sulla mia schiena.
Le mie mani erano di nuovo libere di muoversi liberamente.

"Chiedo venia per il vostro corsetto mia cara... sono mortificato. Mi avete acceso un fuoco dentro Dyan." Mi dice ancora con il fiatone.

"Non temete my Lord. Lo stesso vale per me. Vi chiedo scusa io. So che non è il momento più opportuno per questo genere di cose e che avete altro di cui preoccuparvi ora."

"Per voi il tempo lo troverò sempre. Anche da morto. È una promessa." Si asciuga la fronte  e continua: "Un giorno vi sposerò. E griderò al mondo intero il mio amore per voi. Ve lo prometto Dyan."

Sebbene quello per noi era un momento sbagliato, quelle parole mi diedero speranza.
Mi fecero sentire amata, come mai prima d'ora.

"Ora andate. Io cercherò un modo per recuperare Lord Becket e parlarci prima che lo faccia Enrico."

"State attento my Lord" Dico abbracciandolo.

"Riccardo. Per voi solo Riccardo mia cara. La formalità è per altri. E Davide non esiste più da stanotte. Sono tornato la persona che ero un tempo. E lo devo a voi Dyan. Siete la mia luce. Non smetterò mai di ringraziarvi."

"Buona notte, Riccardo."

"Buona notte, mia cara e dolce Dyan."

Dovevo assolutamente trovare un modo per salvarlo.
Lui doveva vivere.
Per me.
Per noi.



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