Capitolo 24

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Passai il resto della serata nei miei pensieri.

Dopo aver messo a letto la piccola Grace, mi ritrovai a pensare a Riccardo.

Pensai a come fosse stato possibile che Lord Becket avesse ferito Riccardo. Da quello che mi aveva raccontato lui, aveva colpito il Lord con una freccia. Inoltre è parecchi giorni che vaga per la foresta di Dean.

Qualcuno lo aveva aiutato?
Aveva trovato un dottore, un druido o una strega che lo aiutasse con le sue ferite?

Era tutto così surreale.

Cathleen poco prima che mi addormentarsi passo nei miei alloggi e mi disse che Riccardo era arrivato su di un carro adibito al trasporto del fieno. Che era in gravi condizioni, malconcio e sporco di fango. Ma sapevo che era in buone mani ora.

Negli occhi di Re Enrico avevo letto sincerità. Mi fidavo ciecamente sul fatto che avrebbe mantenuto la sua parola; anche se la parola di un Re, per molti, non vale niente.

Ieri era proprio una classica giornata di quelle in cui tu ritrovi a pensare che per ogni buona notizia, ce ne sono altre due brutte dietro l'angolo. Pronte a trafuggerri il cuore e renderti completamente succube delle tue paure più grandi.
Una delle paure più grandi che ho in questi giorni e perdere chi più amo al mondo.
E così mi trovo catapultata ad oggi.
Dopo aver dato l'ultimo saluto e aver sepolto la sorellina di Grace, la piccola Anna.

Ieri sera dopo aver cenato non ho portato fuori dal castello Grace a festeggiare come avrei voluto. Non volevo trasmetterle altre sensazioni ed energie negative.

Decido di prendere Grace e andare da Arlo.
Così potrò anche scusarmi di non essere passata ieri sera a prendere il cestello.

- Salve Arlo! - lo saluti dal fondo della cucina.

- Dyan! La mia gioia più grande è tornata! Vi aspettavo ieri sera. E tu devi essere la piccola Grace. - dice Arlo mentre si strofina la mano nel grembiule bianco attaccato alla vita. - Che piacere fare la tua conoscenza! - dice Arlo tutto emoziobato, con un sorriso stampato in volto.

- Scusatemi Arlo. Ci sono stati avvenimenti inaspettati che hanno cambiato completamente j nostri piani per la serata. Volevo sapere se avevate ancora qualche dolcetto per poter fare una ricca colazione allo stagno con la piccola Grace. -

- Certamente Lady Dyan! Tenete. - mi dice porgemdoni un cesto ricolmo di leccornie. - avevamo preparato questo cesto per farvelo recapitare nei vostri alloggi, ma visto che siete passata, ve lo consegno personalmente. In questo cesto potrete trovare crostatine di mele e di fragole. Piccoli bignè ai lamponi. Panini e ficaccine sfornati questa mattina presto. Ho preparato personalmente alcune conserve all'albicocca, alle more e alle fragole. Vi ho messo alcuni vasetti all'interno del cesto. Mi sono permesso di metterci anche due bottiglie di latte fresco di mucca, munto questa mattina mentre erano ancora al pascolo. -

- Voi siete straordinario Arlo, ve ne sono veramente grata. È un gesto davvero molto apprezzato. Porta gioia al mio cuore. - dico abbracciandolo.

Prendo in mano il cesto, e l'altra mano la porgo a Grace.
Ci incamminiamo ai giardini sul retro del castello, dove è presente uno stagno.
In questo periodo è ricco di girini e stracolmo di pesciolini rossi.
Arlo nel cesto ha preparato anche in sacchetto di pane raffermo sbriciolato da poter dare come cibo ai pesci.
Grace sorride.
È felice.
La guardo mentre tocca la coda ai girini, e scoppia a ridere quando li vede scappare.
La osservo mentre, con passo furtivo, fa scappare gli uccellini che arrivano allo stagno cercando uno spuntino fresco.
Il mio cuore è in pace grazie a lei.
Ma la mia mente è costantemente in pensiero per Riccardo.
Non ho ancora avuto sue notizie.
Non so nemmeno se il Re abbia interrogato Lord Becket.
Sono all'oscuro di ogni cosa, e sento la disperazione salire.

D'un tratto, mentre Grace mangiava allegramente qualche dolce dal cesto di Arlo, i miei occhi scorgono Brittany e Cathleen correre nella nostra direzione.

Mi alzo velocemente dal telo steso a terra.
Mi do una scrollata alla veste, ma prima che potessi chiedere per quale motivo le loro gambe avessero tanta fretta, Cathleen dice ancora con il fiatone, ma con un enorme sorriso che andava da guancia a guancia:
- Riccardo si è svegliato! Il Re vorrebbe vederti e accompagnarti da lui! Corri Dyan! Corri! -

Brittany nel frattempo aveva già arruffato il telo sul quale io e Grace eravamo sedute e lo teneva sotto braccio. In mano aveva già il cesto da colazione e stava dicendo anche a Grace di correre con noi.

Grace non se lo fece ripetere due volte. Iniziò a correre più che poté. Cathleen e Brittany la seguirono a ruota, e io, dopo alcuni attimi di blocco, inizio a correre come non avevo mai corso prima d'ora.

Arriviamo nella corte del castello e Re Enrico è già lì.
Lo vedo sulla cima delle scale, davanti al portone, pronto ad attendermi.
Sorrideva.
Un buon segno.
E a me serviva tanta positività ora, quindi mi bastò questo per tranquillizzarmi.

Prendo in braccio Grace e vado dal Re, mentre Cathleen e Brittany riportano in cucina il cesto , e il telo alla fontana per essere lavato.

- Deduco che la corsa di questa mattina sia stata frutto della notizia del risveglio di mio fratello. - mi dice il Re sorridendomi.

- Esattamente vostra maestà. Ho appena preso atto della notizia e sono trepidante nel vederlo di nuovo. - dico con il cuore in gola per la corsa.

- Seguitemi dunque. Siete sicura di voler portare con voi anche la bambina? - mi chiede gentilmente.

- Certamente. Anzi, a dirla tutta è stato proprio vostro fratello Riccardo a dirmi di tenerla con me. Ha detto che un giorno potremmo essere una famiglia. - dico emozionata mentre camminiamo verso la sala dell' infermeria.

Il Re non risponde verbalmente, ma con un cenno di accettazione, sorride e continua a camminare.

Arriviamo nella sala dove è stato portato Riccardo.

Lo vedo lì.
Davanti a me.
Pare dormire.

Il medico si rivolge a me e al Re dicendo:
- Forse le ferite riportate, e il molto sangue perso, potrebbero aver influenzato la sua memoria. Potrebbe non ricordarsi di qualsiasi cosa. Siate cauti nel parlare con lui. -

- Avanti dottor Norman. Spaventerete la mia amata così! - disse aprendo un occhio e cercando di sorridere mascherando il dolore.

- Siete sveglio! Siete davvero sveglio! - lascio scendere dalle mie braccia la piccola Grace, che in preda all'emissione abbraccia la gamba del Re, mentre io mi fiondo su Riccardo.

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