Capitolo 18

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Brittany era entrata nelle mie stanze, senza nemmeno bussare alla porta, con le chiavi che usano le domestiche.

Per un attimo ci fu silenzio.

Poi Brittany disse:
"Quindi l'uomo misterioso, era il Re? Tutto questo mistero perché avevi una tresca con il Re? Cosa siete voi? Dyan sarà la vostra favorita?"

Riccardo corre a chiudere nuovamente la porta a chiave.
Io nel mentre mi avvicino a Brittany, che si trovava in uno stato di shock, e le chiedo di calmarsi.

"Brittany non è come pensi davvero. Guardalo bene. Non è il Re. E poi per chi mi hai presa scusa? Pensi davvero che io possa fare una cosa del genere alla mia Regina? Non pensavo avessi così poca considerazione per me." Dico con tono seccato ma speranzoso in una sua comprensione.

"Se anche volessi provare a crederti, quest'uomo è la fotocopia di Re Enrico e se non è lui potrebbe essere solamente suo..." Gli occhi di Brittany si ingigantirono e le palpebre smisero di battere per qualche secondo, per poi proseguire con un tono di paura ma convinzione: "Fratello Riccardo".

Brittany inizia ad indietreggiare, andando anche a sbattere contro un mobiletto.

"Brittany siediti per favore. Dobbiamo raccontarti molte cose. Ma tu devi promettere che cercherai di ascoltare fino in fondo." Chiedo con estrema gentilezza.

Io e Riccardo raccontiamo a Brittany ogni cosa sin dall'inizio.
Dei nostri incontri.
Di Lord Becket.
Del nostro volere una vita insieme e creare una famiglia tutta nostra.
Del desiderio di Riccardo di parlare con Re Enrico.

"Brittany di qualcosa ti prego." Chiedo preoccupata alla fine del racconto della nostra storia che ha fatto Riccardo.

"Sono senza parole. Voglio credere alle vostre parole. E se è vero quello che avete detto su vostro padre, Re Enrico va informato al più presto, prima che venga ritrovato Lord Becket. Il Re è convinto che voi stiate radunano un esercito, arruolando pirati, ladri e gente poco raccomandabile per assediare il castello e rivendicarne il trono." Disse con mia sorpresa Brittany.

"Brittany ho promesso a Riccardo che avrei fatto il possibile per aiutarlo a colloquiare con suo fratello. Ma ho bisogno di aiuto qui all'interno del castello. Tu ora sai la verità. Ti andrebbe di aiutarci?" Le domando gentilmente.

"Non saprei cosa rispondere. Io ero venuta qui a chiederti scusa per il mio comportamento egoistico che ho avuto stamattina nei tuo confronti al villaggio, e ora mi ritrovo questa valanga di notizie e segreti addosso." Fa un respiro profondo prima di dire: "però ti aiuterò. Non ho la minima idea di come fare. Ma ci proverò te lo prometto."

Faccio un salto e mi aggrappo al suo collo con le braccia.

"Grazie grazie grazie Brittany!" Dico entusiasta.

"Ve ne sono grato Lady Brittany. Non è scontato credere alle parole di uno sconosciuto. Vi ringrazio di cuore." Ringrazia Riccardo.

"Non ringraziatemi, ancora non ho fatto nulla. Dyan a proposito ho saputo del funerale della più piccola delle bambine. Hai bisogno di una mano anche in questo? So quanto possa essere difficile per te dopo quello che hai passato prima di venire tu stessa in convento con noi."

Il silenzio piomba nella mia stanza.
Ma cerco di fare subito chiarezza per non avere segreti con Riccardo.

"Avevo una sorella. È morta di tubercolosi all'età di 4 anni. Forse per questo motivo vorrei poter donare alla piccola Grace una vita migliore di quella che ho avuto io. Senza nulla togliere al convento delle suore. Sono cresciuta in mezzo ad amore, amicizia, porridge e fango. Sono grata di quanto io abbia ricevuto nella mia vita sino ad oggi."

"Ogni giorno mi sorprendete sempre di più, con la vostra gentilezza e caparbietà. Vi aiuterò in ogni momento, vi sarò vicino e vi sosterrò. Se vorrete prendere l'impegno di tenere la piccola Grace con voi, ora, sono ancora più certo di quanto già lo ero prima, che sarete una madre eccezionale." Mi dice a cuore aperto my Lord.

Mi bacia ardentemente. 
In quel bacio ho sentito il suo amore.

"Brittany credi che il Re e la Regina accetteranno di farmi tenere con me la piccola Grace?" Chiedo impaziente.

"Beh non saprei. Ma cosa ne dici se ora andiamo insieme a vedere come sta in infermeria e poi andiamo a parlare direttamente con i Reali?" Mi risponde felice.

"Oh mio Dio , si!" Esulto. Poi rivolgendomi a Riccardo dico: "Vediamoci stasera sempre qui nelle mie stanze vi prego. Ho bisogno di voi."

"Dyan volevo proprio oarlarvj di questo. Per questo motivo sono venuto nei vostri alloggi. Dopo aver saputo di Lord Becket, ho contattato alcuni conoscenti, che hanno deciso di aiutarmi a trovarlo. Non tornerò al castello finché non avrò trovato Lord Becket. Non me ne vogliate mia cara. Ma voglio giustizia per voi."

"Certamente, capisco." Dico un po affranta. "Ma siate prudente ve ne prego. Voi siete l'unica cosa certa che ho in questo momento. Tornate da me."

"Tornerò ve lo prometto Dyan. E quando tornerò, non vi lascerò mai più sola."

Mi stringe a se.
Un ultimo lungo bacio fra le nostre labbra.
Un suo bacio sulla mia fronte.
Un arrivederci.

"Lady Dyan, Lady Brittany. A presto."

Esce dalle mie stanze attraverso i cunicoli come al solito.
Già mi manca.
Ho paura.
Ma ora devo pensare alla piccola Grace.

"Dyan, andiamo? La piccola Grace ha bisogno di te." Mi dice teneramente Brittany mentre mi porge la mano. "Sarò sempre dalla tua parte Dyan. Sia tra gli amici che tra i nemici, in ogni ostacolo che la vita ti porra davanti. Io sarò lì per te."

"Grazie Brittany. Non ho parole per la tua gentilezza."

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