Capitolo 17

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"Dyan. Ho appena saputo dalle guardie del tuo ritorno e di quello che è successo a quelle povere bambine. Ma hai lasciato le tue amiche sole in città? La bambina morta non era necessario portarla fino a corte. Potevate lasciarla al villaggio. L'avrebbero sepolta nella fossa comune. Ora invece oltre che occuparci di un orfanella e trovarle posto in un convento, dovremo anche seppellire l'altra bambina." Mi dice immediatamente la regina mentre scendevo le scale del grande salone.

"Io vi credevo una persona più umana vostra maestà! Grace, la bambina che ora si trova in infermeria, si è occupata della sorella malata per molte settimane dopo la morte dei genitori. Ha solamente sei anni quella piccola creatura, e si è già fatta carico di moltissimi compiti che non spettavano a lei. Non hanno potuto salutare i genitori quelle bambine quando sono morti nell'incendio al granaio in città. Un gesto di gratitudine alla bambina trovo sia il minimo. Poterle dare l'occasione di salutare sua sorella, e di poter avere una tomba sulla quale ricordarla..."
Le mie parole furono dure.
Temo di aver ferito sua maestà dicendo questo, ma non mi importa.
Quella bambina ha sacrificato tanto per sua sorella di appena 3 anni.
Era il minimo che potessi offrirle.

"Beh allora organizza tu il tutto. Al più presto però. Non voglio avere in giro il corpo di una bambina malata nel castello. Se entro domani sera la bambina non avrà una tomba, ordinerò di riportarla in città e farla seppellire nella fossa comune a nord, dove hanno seppellito anche i resti dei corpi dell'incendio al granaio. Così potrò dire alla mia anima di aver fatto un gesto amorevole e aver ricongiunto la figlia con i genitori." Aveva appena finito di dire ciò con tono superfluo, che intonò subito un'altra frase: "Oh giusto. Quasi dimenticavo. Lord Becket è stato avvistato ieri sera nella foresta di Dean. Sembra che qualcuno lo abbia aggredito. Forse un lupo, un orso ... Magari persino un uomo. Quel che so per certo è che ora ho impiegato tutte le guardie dell'esercito a setaccio della foresta. Lo troveremo."

Avevo capito che Lord Becket lo avessero già catturato, non che lo avessero solamente avvistato.
Riccardo ne era al corrente?
O forse lo avevano catturato ma lui o qualcuno lo avevano liberato?
Quante domande avevo.
Devo assolutamente trovare Riccardo e parlargli.
Probabilmente utilizzando i cunicoli del castello è già al corrente della situazione di Lord Becket, ma meglio informarlo in caso contrario.

Mi reco nelle mie stanze.
Mi assicuro di non essere disturbata da nessuno.
Mi guardo intorno e fingo di raccogliere un fazzoletto di stoffa da per terra, per essere certa di non essere stata seguita.
Entro in camera.
Chiudo tutto.
Tiro le tende per evitare che qualche domestica o stalliere, passando dai giardini sul retro del castello, guardi dalle finestre.
Mi avvicino all'arazzo per prendere il cunicolo nascosto li dietro, ma nel momento che sposto il telo...

"Mi stavate cercando?" Dice con tono beffardo e un sorrisetto stampato sul viso.

Io sobbalzo dalla paura.
Speravo di vederlo ma non così velocemente.
È una paura piacevole, ma mi ha colto molto di sorpresa.

"Tranquilla Dyan, sono io. State tremando come una foglia. Venire qui fra le mie braccia avanti."

Scoppio a piangere.
Non ne conosco il vero motivo, ma fra quelle braccia mi sentivo davvero a casa, e il mio corpo ha iniziato a lasciare andare lo stress, la rabbia, e le pressioni.

"Dyan che cosa vi succede?"

"Sinceramente non ne ho idea. Credo sia l'insieme di moltissime cose. Ho pressioni dalla regina per la festa del 25 agosto. Devo pensare a un modo per farvi colloquiare con vostro fratello senza essere ucciso. Dopo quello che è successo stamattina dovrò organizzare un funerale per una bambina di appena tre anni e devo trovare un modo per farmi perdonare da Brittany e Cathleen. Non so davvero come fa..." Mi interrompe dicendomi:

"Voi non dovete farvi perdonare niente da Brittany e Cathleen. Siete la persona più vera, umile, dolce ed altruista che io abbia mai conosciuto in vita mia. Sono onorato di avervi incontrata e che siate entrata a far parte della mia vita. Vi sono eternamente grato di questo. Non dovete sentirvi in obbligo di fare niente per me. Troverò un modo per parlare con mio fratello e risolvere la questione nom temete. E per quanto riguarda la bambina, siete stata la sua salvezza. Senza di voi quella bambina probabilmente sarebbe morta. Sono passato accanto all'infermeria e ho sentito il medico che parlava con Re Enrico, dicendogli quanto voi siete stata la sua salvezza. Quindi ve lo ripeto. Voi non avete nulla da temere." Mi dice tenendomi le braccia con le sue grandi mani e guardandomi con i suoi occhi profondi e ricolmi d'amore.

"La Regina Eleonora vuole trasferire la bambina in un convento. Io so cosa significa. Da una parte è una buona cosa. Si riceve istruzione. Ci sono altre bambine... D'altra parte, ne ha gia passate davvero tante questa piccola creatura. Non vorrei che un altro cambiamento così grande possa destabilizzarla. È così pura e fragile." Gli confesso con la voce rotta dalle lacrime per la tristezza.

"Tenetela con voi." Mi dice serio. "Tenetela con voi. Sareste come una madre per lei. E nonappena sistemerò la faccenda con mio fratello, vi sposerò e andremo a vivere insieme. Porteremo anche lei e la cresceremo come fosse nostra figlia. Le daremo altri fratelli e sorelle e ritroverà la felicità. Ve lo prometto."

Era così serio.
I suoi occhi facevano trasparire tanta sincerità.
Io volevo tanto che tutto questo si realizzasse.
Lo desideravo con tutta me stessa.

"Io vi credo. Voglio credere in noi."

Ci lasciamo andare in un bacio intenso e passionale.
Lui inizia a slacciarmi il corsetto.
Io gli apro la camicia.
Le nostre mani sono ovunque.

Nel mentre, rumori alla porta.
Un tintinnio di chiavi si avvicina.
Stiamo per staccarci quando:

"Dyan volevo scusarmi per stamattina al villaggio ma..."

Era troppo tardi.

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