Capitolo 28

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La festa era iniziata.
La musica risuonava nel castello.
I violini ed i flauti, facevano sognare gli animi.
Gli invitati erano già arrivati a corte.
La tavola principale era guarnita di ogni prelibatezza.

- Ed è con immenso piacere che ora, do il benvenuto alla festa, a vostra Maestà, Re Enrico.
E a sua maestà, la Regina Eleonora, accompagnata dalle sue Dame e dalla piccola Grace. - ci annunciò il coordinatore di sala.

Notai gli sguardi pieni di amore e stupore di certi invitati alla vista mia e di Grace.
Era tutto così surreale.
Molti nobili danzavano.
Altri conversavano.
I bambini giocavano spensierati.

E poi lo vidi.
L'uomo più affascinante della sala, venire nella mia direzione.

- Lady Dyan. Piccola Grace. È un onore per me vedervi stasera. - dice con tono galante e garbato Riccardo. Poi mettendosi in ginocchio e rivolgendosi a Grace disse: - mi fareste l'onore di questo ballo? -

Grace saltò in braccio a Riccardo, ridendo.
Lei si teneva stretta a lui.
Ballarono a lungo.
Non uno, non due, ma ben tre balli consecutivi.
Grace non lo voleva più lasciare andare.
Sono così felice del legame che hanno instaurato.
Ogni sera, prima di rientrare nelle nostre stanze dopo la cena, andavamo a far visita a Riccardo, e lui per darle la buona notte, le raccontava storie incredibili sul mondo; e lei lo ascoltava incantato.

La musica si abbassò.
Si sentii il rumore di una forchetta picchiettare su di un bicchiere di cristallo:
- Ho un annuncio da fare. - era il Re che parlava dal sesto gradino della scala principale, della sala da ballo. - A seguito di avvenimenti recentemente accaduti, e grazie all'amore puro e incondizionato di una ragazza, ho finalmente ritrovato mio fratello. Sono qui stasera per dirvi che ritiro il mio decreto fatto vent'anni orsono. Pertanto, ritornano a mio fratello titolo e terre a lui di diritto. - un applauso invase la sala.

- Ora direi di alzare i calici e brindare a Re Enrico e al principe Riccardo. Che possano essere sempre uniti e mai più separati. Salute! - Brinda la Regina.

Brindiamo tutti a questa meravigliosa notizia.
Inaspettatamente favolosa.

- Un attimo di attenzione prego. - Dice Riccardo. - Ho anch'io un annuncio importante da fare. - si mette in ginocchio. - Lady Dyan. Sin dal primo istante, dal nostro primo incontro, ho capito quanto donna meravigliosa foste. E ogni volta che avevo la possibilità di rivedervi il mio cuore si infiammava di piacere e amore. Ho capito che sareste stata voi la donna della mia vita. Per questo vorrei chiedervi; Lady Dyan di Burton, volete concedermi l'onore di diventare mia moglie? -

Risposi senza pensarci troppo: -Si!-

Mi mise al dito l'anello.
Un anello stupendo con cinque piccoli diamanti incastonati.
Mi bacia.
Tutti applaudono ancora felici.

Noto sul viso di Riccardo un sorrido che sino ad oggi non avevo mai visto prima.
Era un sorriso meraviglioso.
Contagioso di felicità.

Mi strinse forte.
Troppo forte forse 
Mi sentivo svenire.
Girava tutto.
L'emozione, l alcool e la stanchezza non aiutavano di  certo.

- Vuoi sederti un momento mia cara? - mi dice preoccupato Riccardo.

- Si, credo sia meglio. - dico appoggiandomi al suo braccio cercando un appoggio.

Mi fa sedere nel terrazzo principale. Hanno riempito le terrazze di sedie per i fuochi d'artificio.
Dopo esserci seduti noi all'esterno, gli invitati ci seguirno.
Erano tutti in trepidazione per l'esibizione pirotecnica.
Re Enrico acconsenti ad anticipare lo spettacolo di luci.

Quei fuochi illuminavano non solo il cielo, ma ogni ala del castello.
Dopo diversi colpi di stelline scintillanti nel cielo, mi volto verso Riccardo e dico: - Credo di essere incinta. -

Lui mi guarda stupito. La sua bocca era aperta. I suoi occhi grandi e sbarrati però si riempirono subito di felicità.
Mi abbracciò fortissimo e mi disse: - te l'avevo detto che un giorno tutto sarebbe andato per il verso giusto. -

Aveva ragione. E niente e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea.

Ero nel posto dove volevo essere. Con le persone che volevo al mio fianco . Non avrei potuto desiderare di meglio.

Lo spettacolo di luci termina, e io corro da Brittany e Cathleen per mostrargli l'anello.
Sono così eccitata per la proposta ricevuta dal mio principe.

Nel contempo Re Enrico ordina a due guardie di andare a prendere il prigioniero Lord Becket, e di chiamare il Boia.

La serata stava per concludersi.
Dopo tante emozioni positive, stava per chiudersi anche l'ultimo capitolo della mia vita, prima di poter voltare pagina.

Si sente gridare dal cortile.
Delle guardie sono rivolte a terra. Inermi.
Riccardo accorre insieme a Re Enrico e altre dieci guardie in soccorso.
Era tutto inutile. Erano ormai morti.
Riccardo notò immediatamente che il cancello della prigione era aperto.
Corse insieme alle guardie a vedere all'interno.

Torno fuori dalle prigioni una guardia correndo. Andò a suonare la campana dell'allarme. Fece risuonare il suono che si emette quando un prigioniero evade oppure quando un prigioniero è morto.

Decido di lasciare Grace a Brittany e Cathleen, e di correre da Riccardo.

Al mio arrivo lo trovo con lo sguardo e gli occhi bassi: - mi dispiace moltissimo Dyan. Ma io vi proteggerò da ogni cosa, ve lo prometto. -

Non capivo.
Poi entrai.
La cella di Lord Becket era vuota.
Le catene sciolte.
Nessun corpo all'interno.
Solo una scritta col sangue, che mi fece rabbrividire: "Tornerò."

Forse il mio incubo non era affatto finito.

Al contrario.

Era appena iniziato.

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