Capitolo 25

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- Auch! - dice tossendo Riccardo mentre mi fiondo su di lui per abbracciarlo.

- Oh mio Dio, sono mortificata. Vi ho causato altro dolore inutilmente! Perdonatemi Riccardo. - dico mentre mi asciugo il viso dalle lacrime piene di gioia.

- Non temete mia amata. Starò presto meglio. Sono forte. Vi ho promesso che un giorno mi sarei preso cura di voi. E intendo mantenere questa promessa. - disse continuando a parlare a denti stretti per mascherare ancora una volta il dolore. - Ma ora ditemi. Quella graziosa bambina che è venuta qui con voi a farmi visita chi è? La piccola Grace? -

Grace sorride nascondendosi timidamente dietro le mie gambe:
- Riccardo, vi presento Grace. La dolce bambina che ora vive con me a palazzo. -

Grace lo saluta con la mano.
Riccardo le fa cenno di avvicinarsi.
Lei si appresta ad andare da lui.
Egli, a fatica, sfila dalla sua tasca della giacca, poggiata lì vicino, una collana.
La dona a Grace mettendogliela fra le mani e dicendole:
- Speravo che con questa collana potesse accettare il mio invito ad un ballo della festa del 25 agosto, che si terrà qui a palazzo. Mi rendereste l'uomo mio felice del mondo... Ed un padre orgoglioso della sua bellissima figlia. -

Queste sue parole mi commossero.
Ma ciò che mi commosse ancor più fu la reazione di Grace.
Lo abbracciò così forte da far sussultare Riccardo per il dolore alle ferite.

- Mi piace il mio nuovo papà. È tanto gentile. E ora ho anche la mamma più bella e dolce del mondo con me. - disse Grace con la sua tenera e flebile voce.

- Sarete presente alla festa dunque? Re Enrico avete pensato alle mie parole dunque? - dico entusiasta stringendo la mano di Riccardo.

- Ebbene, Lady Dyan, inizialmente ero molto scettico, non lo nascondo. Ma poi le vostre parole, la vostra storia e tutto questo susseguirsi di avvenimenti mi ha portato ad un ripensamento. Ieri sera sono andato a parlare con Lord Becket, il quale appena mi vide iniziò a dare di matto. Era fermamente convinto che fossi io ad averlo seguito, ferito e appeso ad un albero nella foresta, la notte della festa in maschera. Lì ho avuto la conferma che mio fratello vi ama davvero. Ha rischiato la sua vita per voi. Ha rischiato di essere visto e scoperto, per salvare la sua amata. Sono venuto stanotte a parlare con lui, quando il mio paggio ha portato il messaggio da parte del medico di corte nei miei alloggi, dove mi diceva che Riccardo si fosse stabilizzato ed era sveglio.
Non vi ho avvistata prima Lady Dyan, per il semplice motivo che volevo poterci parlare da solo, per capire cosa stava succedendo. - mi spiega il Re in modo molto scrupoloso e dettagliato.

Mi racconta anche di come Riccardo sia stato aggredito e delle voci sull'assedio del castello:
- Vedete, mio fratello è stato tratto in inganno da persone che credeva amici. Persone che dicevano di volerlo aiutare a riallacciare i rapporti con la corona, si sono in realtà mostrati barbari, che volevano approfittare del legame e delle conoscenze di Riccardo al castello per poterlo assediare. Un esercito stava per essere lanciato contro il castello per essere assediato, ma dopo il ferimento di Riccardo da parte di un pirata, la metà degli uomini arruolati hanno capito che non vi era lui al comando e hanno cambiato idea. Fortunatamente l'attacco al nostro castello è stato sventrato, e per ora, non vi saranno assedi a palazzo. - continua meticoloso il Re. - Devo ringraziarvi Lady Dyan. Senza il vostro coraggio e il vostro amore, probabilmente avrei seguito il mio istinto ricolmo di rancore e avrei ucciso mio fratello, portandomi un dolore immenso nel cuore sino al giorno della mia morte, per l'errore commesso. Vi sono debitore dico davvero. Avete riordinato i miei pensieri e fatto pulizia nel mio cuore. -

- Ho seguito solamente il mio cuore Sire. Nulla più. Sono innamorata di vostro fratello. Per lui ho completamente perso la testa. -  dico felice.

Ero finalmente felice.
Ero riuscita a salvare Riccardo.
Ora mancava solo un ultima cosa da fare.
Affrontare Lord Becket prima della sua esecuzione.

- Vostra altezza, è possibile essere accompagnata da Lord Becket? Avrei bisogno di affrontarlo. -

- Vi accomoagno io. - dice cercando di alzarsi sofferente Riccardo.

- Voi rimanete li sdraiato e riposate. È vostro fratello, il Re che ve lo ordina. Accompagnerò io stesso Lady Dyan da Lord Becket. - dice Re Enrico. - Venite mia cara. La bambina può rimanere ancora in po' a fare compagnia a Riccardo. -

Partiamo immediatamente.
Le prigioni sono vicine alla sala dell'infermeria.
Fra pochi passi, mi troverò davanti al mio assalitore, e potrò affrontare le mie paure.
Tremo.
Per quanto sia sicura di volerlo vedere per superare questo avvenimento, sono altresì preoccupata.

- Vostra maestà - salutano inchinandosi le guardie all'arrivo di Re Enrico nelle prigioni.

- Aprite la cella di Lord Becket. Lady Dyan necessita di colloquiare con il prigioniero. - ordina il Re.

Si aprono le porte della cella.
Lo trovo lì .
Appeso al muro, a braccia aperte.
Polsi, collo e caviglie sono legate a catene.

Ha lo sguardo basso. 

É ferito e malconcio.

Ma sveglio.

- Non sapevo che i prigionieri potessero ricevere visite dalle cortigiane. - dice Lord Becket faticando a parlare, mentre il suo ghigno beffardo e cattivo si faceva strada sotto i suoi baffi.

- Come osate? Dopo quello che mi avete fatto! - dico alzando subito la voce.

- Voi volevate solamente ingannarmi e avvelenarmi, per avere una mia firma su di un pezzo di carta. Sarei davvero io quello cattivo? - Non feci in tempo a rispondere alla sua provocazione, che continuò: - Oh giusto. Ora voi avete la mia firma. Ma io ho qualcosa di vostro, che al mondo nobiliare sta molto piu a cuore.- ride. - Ho fatto di voi la mia cortigiana personale quella sera. E ora, nessun uomo che saprà cosa vi é accaduto vi vorrà più prendere in moglie. - Dice continuando a ridere.

- Voi verrete decapitato. Fossi in voi cercherei di chiedere perdono a Dio, e a  tutti quelli  che avete fatto un torto. Potreste iniziare da me. - dico cercando di mantenere la calma.

Volevo delle scuse. 

Le pretendo.

- Io scusarmi con voi? Giammai. Piuttosto, vi ringrazio. Per essere stata un succulento bocconcino. - scoppia in una risata maniacale. 

Quell'uomo é delirante.

Impazzito.

Non avrei mai sentito le scuse uscire dalla sua bocca.

- Lord Becket, verrete giustiziato allo scoccare della mezzanotte, la sera del 25 agosto. Sarete l'intrattenimento per il finale di serata. - Dice il Re per aiutarmi a placare le risate del Lord. -Guardie é tutto. Andiamo Dyan. Quest'uomo morirà presto, e potrete tornare alla vostra vita. Chiudete la cella. - 

Sono sotto shock. 

Tutto mi sarei potuta aspettare, tranne questo.

Stiamo quasi per uscire dalle prigioni quando Lord Becket si mise a gridare: - Non vi libererete di me cosi facilmente Dyan. Io tornero. E voi diverrete mia. -

Trasalii.

La Dama e il Peccatore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora