Capitolo 21

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Mi siedo per terra.
Fra l'erba ed i fiori profumati.
Apro le mie braccia e lei si fionda su di me, alla ricerca di un posto sicuro, dove possa essere soltanto una bambina, senza più doversi preoccupare di tutto e di tutti.
Quell'abbraccio avrei tanto voluto durasse in eterno.

- Direi che la bambina è stata chiara. Voi cosa ne pensate Maestà? - chiede la Duchessa alla Regina Eleonora.

- Vista la possibilità di scelta data da parte vostra alla bambina, non posso far altro che accettare di far tenere la piccola a Lady Dyan. - poi dopo aver bevuto un altro sorso di te, la Regina si rivolge direttamente a me - Dyan sia chiaro, non farò favoritismi solamente perché ora dovrai badare a lei. Dovrai adempiere comunque ai tuoi doveri. -

- Certamente vostra maestà. Grazie! Ve ne sono davvero molto grata! Non ve ne pentirete vostra Grazia. - dico entusiasta.

- E se ci sarà bisogno, Dyan potrà contare anche su di noi vostra Grazia. - dice Brittany sorridendo.

Le sorrido.

Con Brittany é così. 

Non importa quanti diverbi io e lei possiamo avere; alla fine ci ritroviamo sempre.

È questo che amo di lei.

È un amica sincera e leale.

- Grace vieni, andiamo a preparati un posto per dormire nelle mie stanze. - dico alla piccola accarezzandole i capelli. Poi dico, rivolgendomi alla regina: - domattina dopo la prima colazione, nel campo di Asthon, svolgeremo il funerale della piccola Anna. Se vorrete presenziare, credo che a Grace farebbe molto piacere vostra maestà. -

Grace annuisce timida mentre si aggrappa alla mia veste.

Salutiamo la Regina e la Duchessa e ci congediamo.
Ora dovevo prendermi cura di un'altra persona, oltre che di me stessa.
Ma sono pronta per questa nuova sfida.
Questa bambina la amo come fosse mia.
La crescerò con tutto l'amore che ho nel cuore.


Stiamo per rientrare nel castello quando dalla cima della torre, nella corte principale, quando sento la guardia di vedetta gridare:
- Re Enrico, e le sue guardie sono di ritorno! Tirate giù il ponte levatoio! -

Mi si gela il sangue nelle vene.
Un brivido di paura mi fece tremare ogni singola parte del corpo.
Avranno sicuramente trovato Lord Becket.
Altrimenti per quale motivo avrebbero fatto ritorno così presto a corte.

Ci troviamo nel corridoio esterno, a Sud del castello, e proprio in quel momento il mio sguardo scorge Chrytal, mentre fa rientro al castello con i cesti vuoti dei dolci e del pane, donato al villaggio colpito da un incendio qualche giorno fa.
Chiedo a Chrystal se può portare Grace nelle mie stanze al sicuro e di aiutarla a preparare il suo letto.

Lei accetta di aiutarmi, e prende in braccio la piccola Grace, ormai stanca dalla lunga giornata avuta.

- Ti raggiungo subito Grace. Devo fare una cosa con Brittany, ma poi sarò subito da te. Promesso. - dico baciandole la fronte.

Sono agitata.
Nervosa.
Impaurita.
Bramo vendetta.
Spiegazioni.
Scuse.

Brittany percepisce tutto questo.
Mi conosce così bene.
Mi abbraccia.
Mi stringe forte e mi sussurra:
- Qualsiasi cosa accadrà, io sarò al tuo fianco. Vedrai che andrà tutto bene. -

- Brittany ho paura per Riccardo. Se Lord Becket parlasse io... - mi interruppe mettendomi una mano sulla bocca.

- Shht! Ora basta pensare ai "se". Vediamo cosa succede e affrontiamo questa cosa, un passo alla volta. D'accordo? -

- D' accordo. - dico a fil di voce

Entrano dal ponte in questo momento.
Prima Re Enrico.
Poi una decina di guardie.
Nessun prigioniero.
Di Lord Becket nemmeno l'ombra.
Un miscuglio di emozioni mi invade.
Il suono degli zoccoli dei cavalli al galoppo, che risuona sul ponte di legno,  mi rituona in testa; come a ricordarmi che quell'incubo, non era ancora finito.

Erano passate poche ore dalla partenza di Riccardo, ma io ero già piena di domande.

Paure. 

Insicurezze.

Brittany mi prende la mano. 

La seguo pensando mi stesse portando da Grace.

Pochi passi più avanti vedo anche la Regina Eleonora arrivare a passo spedito in direzione di Re Enrico.

- Enrico, dov'é Lord Becket? Avevate detto che avreste fatto rientro solo quando avreste catturato quel traditore della corona. - dice la Regina con tono arrabbiato. 

- Mia cara abbiamo problemi ben più grossi ora. Due delle mie guardie sono passate dal villaggio questa mattina e hanno sentito dire alla locanda, che mio fratello Riccardo é nei paraggi e sta arruolando sempre più persone per assediare il nostro castello. Persone poco raccomandabili come pirati, ladri... Siamo in grave pericolo mia Regina. Dobbiamo chiudere tutte le entrate. Rafforzare la sicurezza sulla corte principale. Tenere i nostri soldati sull'attenti. Potrebbe procedere con l'assedio in qualsiasi momento. É imprevedibile quell'uomo. Lord Becket non é più la priorità in questo momento. Darò alle guardie l'ordine di ucciderlo non appena ne abbiano la possibilità. Mio fratello va fermato al più presto... ho sbagliato a lasciarlo in vita anni fa. Sono stato debole. -  conclude con rabbia e disprezzo.

- Io non credo che voi abbiate sbagliato Sire, ma che voi siate soltanto... - dico a gran voce, ma Brittany interviene immediatamente in mia difesa prima che io potessi finire la frase e mettermi nei guai.

- Quello che Lady Dyan voleva dire, é che non siete un Re debole. Al contrario, siete un Re rispettabile, saggio. Un Re, di cui il popolo può fidarsi. Non siete quel genere di Re che incute timore e nient'altro. - conclude Brittany dandomi un colpo al braccio e ribadendomi la frase - Non era forse questo che volevi dire al nostro Re, Dyan? - 

- Ma certamente. - mi limito a dire sforzandomi di sorridere e nascondendo il rammarico.

-Le parole dette dalle Dame da compagnia della mia Regina non hanno molto valore ora. Ma vi ringrazio per le belle parole Lady Brittany. - ci dice il Re, rivolgendosi più che altro a Brittany.

Ma io potevo davvero perdere questa occasione per dire al Re quel che pensavo di suo fratello?

Ovviamente, no.

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