Solo amici

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Per i giorni seguenti cercai di cancellare Jack dalla mia testa. Lui in verità mi cercò ad ogni ora di ogni giorno ma il dolore che provavo era troppo forte per essere sovrastato dalla voglia di vederlo.
Dio solo sapeva quanto avrei voluto perdonarlo e fare finta di niente. Poter tornare tra le sue grandi braccia accoglienti ed affettuose o poter tornare a guardare il suo sorriso che era il più bello del mondo. Il calore che mi dava quel dannato sorriso non era paragonabile nemmeno al fuoco scoppiettante del camino in una fredda giornata di dicembre.
Mi ero innamorata e come una povera illusa quale ero ci cascai con tutte le scarpe e non riuscivo a liberarmi, mi teneva stretta a sé e a tutto il male che mi procurava. 'Devi essere forte Ashley' mi ripetevo ogni mattina quando mi guardavo allo specchio. Non credevo possibile che una persona potesse fare questo effetto, che potesse renderti dipendente da essa. Ma una cosa era certa. Dovevo liberarmi da quella dipendenza e riuscire ad uscire dalla fossa nella quale ero caduta e levarmi le scarpe.

Quella mattina mi svegliai con la luna storta. Mi buttai sotto la doccia, mi vestii e andai in camera di mio fratello perché doveva accompagnarmi a scuola. Stava ancora sotto le coperte quindi salii sul letto ed iniziai a saltare come una pazza.

''Cogliona ho la febbre!'' non poteva dirmelo prima?

''Ma smettila che avrai 36.5 sei proprio un uomo''

''Vaffanculo Ashley'' si rimise sotto le coperte.

''E adesso chi mi accompagna a scuola?''

''Esci e falla finita''

''Vabbè farò una corsa''

''Esci, fidati di me'' gli alzai il dito medio senza che mi vedesse ed uscii fuori casa. Mi chiusi la porta alle spalle e vidi Jack poggiato sulla moto. Rigai dritto facendo finta di non averlo visto ma mi bloccò. Per un momento ebbi un flashback di quando Kyle mi afferrò per un braccio e mi chiuse nella stanza ma scacciai subito quel pensiero.

''Dove vai?'' mi chiese.

''A ballare'' quel giorno ero proprio acida.

''Ti accompagno, sali'' mi porse il solito casco rosso e nero.

''Non ci salgo su quella moto''

''Va bene allora ciao'' ma chi si credeva di essere? Prima si presenta fuori casa mia senza che nessuno glielo avesse chiesto e poi faceva anche il prezioso. Però cavolo, mi serviva proprio quel passaggio.

''D'accordo. Vengo con te'' fece un sorriso compiaciuto, che grandissima faccia da schiaffi che aveva. Però era bellissimo.

Arrivati a scuola mi arrivò un messaggio di mio fratello 'Ti avevo detto di fidarti ;)' alzai gli occhi al cielo e non gli risposi. Mi levai il casco, lo ringraziai e feci per entrare ma mi bloccò il polso.

''Manca ancora un po' all'inizio delle lezioni, ti va di parlare? Me lo devi'' mi sorrise.

''Se me lo imponi che me lo chiedi a fare?''

''Rimango pur sempre un gentiluomo'' si alzò dalla moto e mi guardò. Come potevo dire di no a quegli occhioni azzurri? Accettai e risalimmo sulla moto. Mi portò sulle rive di un laghetto non troppo lontano dalla scuola e del quale non conoscevo l'esistenza. Ci sedemmo ed iniziò a tirare dei sassolini sulla superfice per vedere fin dove sarebbero rimbalzati. Lo feci anche io, sembrava divertente.

''Non sono stato io a mettere il bigliettino'' mi disse all'improvviso.

''Sarà strano ma non ti credo'' non era poi così strano.

''Vuoi che ti racconti tutta la verità?'' feci cenno di si con la testa ed iniziò. Mi disse che aveva escogitato tutto Rachel e che lo aveva incastrato. Prevedibile, però mi sembrava sincero o forse ho voluto credergli solo perché questa lontananza mi stava facendo soffrire.

''Ti amo Ashley, lo sai che non ti farei mai niente di male'' una cosa mi stupiva di quel ragazzo. Che nonostante non gli avessi mai detto che anche io lo amavo lui continuava a dirmelo. Allora probabilmente era sincero quando lo diceva. Questa cosa mi fece riflettere. Anche io lo amavo ovviamente e quindi mi sembrava il caso di dirglielo però non sapendo il perché mi bloccavo. Lui stava lì bello come sempre a fissare l'acqua dove si rispecchiava il sole mentre io lo fissavo come una maniaca nell'intento di dirgli che lo amavo.

''Mi perdoni?'' mi chiese dal nulla. Io non dovevo perdonargli niente, non è stata colpa sua. Non gli risposi e lo baciai.

''Lo prendo come un si'' ridemmo.

''Però voglio che per il momento rimaniamo amici ok?'' la sua faccia era contrariata ma alla fine accettò. Mi guardò per un attimo e mi sorrise, mi baciò senza nessun preavviso ed io non dissi niente.

''Non è molto da amici questo'' gli dissi sottovoce in mezzo ad un sorriso e ad un centimetro dalla sua faccia.

''Non voglio essere tuo amico'' mi ribaciò ed io mi persi completamente in lui.


Tornai a casa con un umore che era tutto l'opposto di quella mattina. Entrai in camera di mio fratello ed iniziai ad urlare come una ragazzina.

''Tu hai qualche problema a psicologico secondo me''

''Ti è scesa la febbre fratellone adorato?''

''Non dirmi che ti sei messa con Jack??!!!'' affondò la testa nel cuscino.

''No però abbiamo fatto pace'' feci un sorriso a trentadue denti e scesi in cucina.

''Non è una magnifica giornata papà?''

''Ehm direi di si. Tutto ok? C'entra il motociclista?'' non sapevo cosa rispondere.

''No tranquillo''

Non stavamo insieme eppure ero al settimo cielo. Ero innamorata e mi sentivo le farfalle nello stomaco, volevo urlare di gioia.

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Anche questo non è molto lungo ma era fondamentale metterlo.
Ashley si dichiarerà a Jack prima o poi?!🥰

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