La solita storia

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Ero contenta di aver fatto pace con Nathan, eravamo tornati allo stesso rapporto di prima. Mi aveva confessato di non essere più innamorato di me e mi faceva piacere. Mi spiegò anche che Cindy era solo un ripiego per dimenticarsi di me, non pretendevo che si giustificasse però ero colpita dalla sua onestà.
Questa sera il vecchio gruppo si sarebbe riunito anche se mancavano all'appello Summer e Justin. Dovevo parlare assolutamente anche con lei al più presto.
Ci saremmo visti tutti a casa di Shein e Jack verso le 19. Nathan mi venne a prendere e andammo. Più tempo passavo con lui più scoprivo nuovi tratti che aveva adottato che mi piacevano un sacco. Oltre all'aspetto fisico che era migliorato di gran lunga lo vedevo diverso in tutto il suo essere.

''Mi stai ascoltando?''

''Scusami stavo pensando ad una cosa'' gli sorrisi e lui fece lo stesso.

Entrammo e notai che Jack ancora non c'era, dove poteva essere?

Dopo l'arrivo di tutti ci sedemmo ad ordinare le pizze mentre sceglievamo il film. Mi recai al piano di sopra per andare al bagno. Ero immersa in un po' di pensieri, ad esempio 'dove sta Jack?'.
Mi scontrai di colpo con qualcuno.

''Stai attenta cretina'' Rachel. Stava rigirando la maglietta così da potersela mettere.
Mentre il mio cuore si frantumava vidi uscire Jack dalla camera. Ormai stavo piangendo e lui non disse nemmeno una parola. Cosa avevo fatto di male per meritarmi tutta questa cattiveria?
Prima Jack che mi fa soffrire, poi Kyle e infine Summer che non mi parlava più.
Uscii di casa correndo e piangendo come una ragazzina e mi sentivo davvero una stupida per essermi fidata di lui e delle sue parole.

''Ashley che succede?'' Nathan mi seguì fuori.

''Jack. Rachel. Io....'' non riuscivo a parlare ero davvero disperata e mi sentivo morire. Quel momento l'ho fotografato nella mia testa e sarebbe rimasto impresso. Jack si era portato via un parte di me. Lui si vedeva ancora con lei mentre io gli andavo dietro come un cagnolino credendo a tutto quello che mi diceva. Ogni volta che piangevo per lui mi autocommiseravo, chiedendomi cosa avessi di sbagliato. Cosa non andasse in me. Perché non mi amava? E perché mi doveva prendere in giro?
Non torni a casa ma andai al lago. Quel luogo era diventato il mio posto segreto per liberare i pensieri e in quel momento ne avevo davvero tanti.
Presi un sassolino e lo feci rimbalzare sulla superficie. Mi tornò in mente la prima volta che Jack mi portò lì e si mise a fare la stessa cosa che stavo facendo io. Anche un misero ed inutile sasso mi ricordava lui. Sentii dei ramoscelli scricchiolare e percepivo che c'era qualcun altro oltre a me. Se fosse stato Kyle chissà cosa mi avrebbe fatto e non sapevo cosa sarei riuscita a fare io. Non mi girai, rimasi lì tranquilla a pensare e se fosse stato Kyle, che avesse fatto ciò che voleva. Ormai non avevo più niente da perdere. Vidi l'ombra avvicinarsi sempre di più ma non avevo paura, avevo capito chi era. Si sedette vicino a me e sospirai. Si mise a lanciare i sassolini e a guardare le piccole ondine che si formavano grazie al rimbalzo delle pietre.

''Non è come credi'' iniziò.

''Credo proprio di si invece. Ma sai che ti dico. Non mi interessa, d'altronde, io e te non siamo mai stati una coppia e mai lo saremo. Voglio solo avvertirti del fatto che da oggi non mi farò più prendere in giro da te. D'ora in poi tu per la tua strada ed io per la mia'' mi alzai e me ne andai.

Erano passate due settimane e ancora non mi parlavo con Jack. Ero triste, davvero tanto. Ma ormai che cosa potevo farci? Per lui ero un gioco e a me non piaceva che si giocasse con me.
Quella notte non riuscivo a dormire, mi giravo e rigiravo nel letto come un involtino. Sentii la finestra aprirsi. Era un po' che non lo faceva, mi era mancato.

''Non vuoi parlarmi?'' non risposi. Sentivo che si stava spogliando, alzò le coperte e si mise accanto a me mi accarezzò le spalle.

''Mi manchi''

''Tu no'' mi alzai, presi il cuscino ed andai nel soggiorno. Avrei dormito lì. Non riuscivo a sopportare la sua presenza.

Quel giorno a scuola ci sarebbe stata la riunione del corpo studentesco e quindi avrei visto Jack.
Una volta entrati non mi degnò nemmeno di uno sguardo, notai però che non stava vicino a Rachel. Strano, solitamente gli sta appicciata come una gomma da masticare.

''Rilassati'' Nathan mi fece l'occhiolino e gli sorrisi, Jack squadrò Nathan come se volesse ammazzarlo. Era geloso? Ma faceva sul serio? Non avevo parole.

''Pensi che mi voglia uccidere?'' mi chiese sottovoce facendomi ridere.

''Probabile''

''Brutta bestia l'invidia'' concluse la riunione e andammo tutti via. Fui l'ultima ad uscire per sistemare le sedie e sentii la porta chiudersi.

''Stai con Nathan adesso?''

''Che c'è sei geloso?'' non mi rispose.

''Proprio lui dovevi scegliere?''

''Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda'' presi lo zaino e me ne andai.

''Tutto ok?'' mi chiese Nathan appena uscii dall'aula.

''Si e mi è venuta in mente un'idea'' avevo un sorrisetto malizioso.

''Cioè?'' mi chiese confuso.

''Devi baciarmi davanti a Jack"

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