Jack (4)

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Lasciai il falò e gli altri all'improvviso perché volevo parlare con Ashley. Per tutto il tempo del suo 'discorso' la guardai. Tutte le cose che aveva detto, io lo provavo solo con lei e con nessun'altra.

''Ehi'' stava leggendo un libro. Era così bella e intelligente.

''Jack, entra'' lo posò e mi fece spazio accanto a lei.

''Quel discorso...''

''Si?''

''A chi era riferito?'' volevo strapparle di bocca quel 'per te'.

''A nessuno in particolare'' stava mentendo, glielo leggevo dagli occhi. Non voleva dire che era per me per paura che la rifiutassi, ma io la amavo con tutto il mio cuore e questo ancora non lo aveva capito.

''Va bene'' le sorrisi.

''Posso sfrattare Shein stanotte e dormire con te?''

''Se proprio devi'' ridemmo e ci sdraiammo.

''Ashley credimi, sono davvero innamorato di te''

''Anche io Jack''

Quella mattina passai a casa di Ashley per andarla a prendere. Gli ultimi giorni di campeggio trascorsero bene e in serenità.

''Sei pronta?'' le chiesi entrando dentro casa. Ormai per i genitori ero un terzo figlio e lo stesso era Ashley per i miei. Suo padre non era tanto propenso a farla venire in moto ma ogni volta cedeva. Alla fine si fidavano di me.

''Jack ti va di venire a cena questa sera? Magari anche con la tua famiglia'' mi chiese Mary. Guardai Ashley che era diventata rossa come un pomodoro, era troppo carina quando si imbarazzava. Accettai educatamente l'invito di sua madre e poi uscimmo per andare a scuola.

''Oggi c'è la riunione per il corpo studentesco?"

''Si'' mi rispose. Era strana.

''Tutto ok?''

''Si è solo che. Tu sai di Shein e Nathan no?''

''Purtroppo si'' posai il casco nell'armadietto.

''Beh, non so come possa reagire Liam''

''Se ti può rassicurare ci ho parlato''

''E?''

''Gli piace un'altra ragazza mi pare Brittany''

''E chi sarebbe?''

''Fa matematica con noi, è carina e simpatica niente di più'' la guardai e vidi la sua finta faccia arrabbiata.

''Perché quella faccia?'' risi mettendo i libri nello zaino.

''Carina e simpatica?''

''Sei gelosa?''

''No no per carità. Adesso vado. Ciao!'' confermato, era gelosa. Mi faceva ridere quando si ingelosiva.

Avevo dato appuntamento ad Ashley fuori scuola dopo le lezioni. Feci per andare da lei e la vidi in lontananza poggiata sulla mia moto, se l'avesse fatta cadere poteva anche sognarselo il passaggio. Una voce mi chiamò.

''Jack'' la conoscevo benissimo.

''Che vuoi Rachel?'' perfetto adesso Ashley ci avrebbe visti parlare e si sarebbe arrabbiata con me.

''Devo parlarti''

''Va bene ma sbrigati''

''Ho visto la tua ragazza baciare Nathan'' ecco un'altra bugia per separarmi da lei. Ero sicuro al 100% che non si fossero baciati perché quel fesso stava con mia sorella e sapeva che se avesse fatto un passo falso lo avrei ucciso e poi Ashley non lo avrebbe mai fatto. Feci finta di crederle solo per farmi lasciare andare.

''Non è la mia ragazza ma grazie di avermelo detto Rachel. Ci vediamo''

''Di niente Jack'' si aggrappò al mio collo e mi baciò.

''Ma che problemi hai?'' la staccai in maniera rude.

''Hai detto che non state insieme''

''Vaffanculo Rachel''mi girai verso Ashley, stava correndo via. Andai velocemente verso la moto e la raggiunsi a tutta potenza.

''Ashley!'' La chiamai.

''Vattene!''

''No''

''Torna a baciare Rachel'' odiavo quella ragazza, perché doveva sempre mettersi in mezzo a me e Ashley? La sua vita era davvero così tanto noiosa e infelice? Provai in tutti i modi a farla salire sulla moto ma non ci fu verso. Tanto l'avrei rivista quella sera a casa sua, non poteva scappare.

Dopo gli allenamenti andai con Liam a casa sua per la cena, i miei sarebbero arrivati dopo.

''Fermati qui'' gli dissi passando davanti un negozio di fiori. Scesi e comprai due bei bouquet, uno per Ashley ed uno per la madre.

''Per chi è il secondo mazzo?'' Mi chiese Liam.

''Per quella testa dura di tua sorella''

''Miller sei diventato un tenerone'' aveva ragione, quella ragazza mi aveva cambiato. Insomma, Jack Miller non avrebbe mai comprato dei fiori per una ragazza. Cosa mi era successo?

''Pensa a mettere in moto'' partimmo e ci recammo a casa sua. Appena entrammo porsi il mazzo di fiori alla madre che mi ringraziò centomila volte. Ero contento che gli fossero piaciuti.

''Questo è per te'' diedi l'altro alla ragazza dalla testa dura come il marmo che quella sera era più bella del solito. Indossava una maglietta nera a maniche corte con una giacca leggera verde militare e dei jeans neri strappati sulle ginocchia. Era vestita in maniera molto semplice ma era comunque uno splendore. I suoi capelli erano lucenti ma il suo volto era triste, tutta colpa di Rachel. Notai che si era truccata. Perché lo aveva fatto? Lei non aveva bisogno del trucco era bellissima anche senza.

''Grazie'' arrossì di colpo quando prese i fiori. Forse avevo sbagliato a darglieli davanti a tutti. Perché non ne facevo una giusta? Suonarono il campanello, erano i miei genitori. Si presentarono ed andammo in sala da pranzo.

''Possiamo parlare?'' la bloccai per un braccio.

''Adesso no''

''Fratello lasciala stare'' mia sorella mi guardò storto. Mi dava fastidio quando faceva la maestrina. A tavola si stavano coalizzando contro di me per farmi fare qualche figuraccia e Liam invece di aiutarmi rideva insieme a loro. Cazzo, io volevo solo parlare con Ashley!

''Allora Jack a che college andrai?'' mi chiese Jhon.

''Non lo so ancora bene. Ma credo qualche college di Boston'' si sentii un rumore di piatti cadere dalla cucina. Mi girai. Era stata Ashley.

''Hai le mani di burro?'' le chiese Liam per prenderla in giro.

''Scusate'' mi alzai per andarla ad aiutare.

''Che succede?'' le chiesi sottovoce.

''Niente. Non pensavo andassi così lontano tutto qui'' buttò i cocci e fece per tornare al suo posto. Le presi la mano e la feci girare verso di me.

''Io non c'entro niente'' le dissi riferendomi al bacio.

''Lo so'' ammise abbassando lo sguardo e le presi il mento con due dita per farmi guardare. Mi persi nel suo sguardo. Come faceva ad essere così bella?

''E allora perché sei arrabbiata con me?''

''Perché mi fa male vederti con altre ragazze'' le asciugai la lacrima che le rigò il viso e le diedi un bacio sulla fronte per rassicurarla. Nessuno riusciva a comprendere quanto fossi innamorato di lei. Ogni volta che mi svegliavo era il mio primo pensiero. Avevo preso una decisione. Le avrei chiesti di diventare ufficialmente la mia ragazza. Lo sapevo che lei stava male perché in fin dei conti non eravamo niente e anche a me non stava più bene quella situazione. La volevo tutta per me, non volevo più condividerla con nessuno. Dovevo solo trovare il momento giusto per chiederglielo.

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