La confessione di Cindy

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Quel giorno dopo aver finito le lezioni avevo visto mio fratello baciarsi con una ragazza. Sarà stata Brittany? Non lo so, ma in quel periodo era sempre contento ed allegro e se il motivo era quella ragazza allora già mi stava simpatica. Jack non venì a scuola quel giorno perché non gli era suonata la sveglia ma aveva promesso che mi sarebbe passato a trovare. Era strano e furtivo come se mi stava nascondendo qualcosa.
Aprii l'armadietto per posare gli ultimi libri per poi tornare a casa. Cadde un biglietto.

'Quando meno te lo aspetti'

Cosa stava a significare quella frase? Ero molto confusa ma cercai di non pensarci. Raggiunsi Liam in macchina e notai che aveva un sorriso a trentadue denti che fece sorridere anche me.

''Come mai questa allegria?''

''Prometti di non dirlo a nessuno?''

''Promesso''

''Mi sono fidanzato!'' come sospettavo.

''Mi sembri felice''

''Lo sono davvero''

''Sono contenta per te fratellone''

''Grazie Ashley. Voglio fartela conoscere al più presto''

''Va benissimo, mi fa piacere''

Dopo cena mi feci una rapida doccia e poi finii di studiare. Tirai fuori il quaderno degli appunti e presi la pagina che mi serviva 'Discorso di fine anno' quel titolo mi metteva ansia. Mi era stato affidato il compito di scrivere il discorso di fine anno. Ma mancavano ancora due mesi e mezzo alla fine della scuola e sinceramente non volevo pensarci. Iniziare a scrivere questo discorso voleva significare iniziare ad accettare che Jack presto se ne sarebbe andato e questa cosa mi spaventava non poco. Sentii bussare dalla finestra.

''Era troppo tempo che non lo facevi'' gli dissi facendolo entrare.

''Già. Ti sono mancato?''

''No'' fece una faccia stranita.

''Scherzavo, permaloso'' mi prese i fianchi e mi baciò.

''Che cos'è?'' mi chiede guardando il foglio del discorso. Se lo portò alla mano e cominciò a leggere.

'Buongiorno a tutti' si esatto avevo scritto solo quella frase.

''Cavolo mi sono commosso'' fece finta di asciugarsi una lacrima.

''Sei un idiota Miller'' risi e gli diedi un pugnetto. Mi strinse a sé e mi guardò negli occhi. Stava per dirmi qualcosa, ma cosa? Dalla sua bocca non uscì niente. Non capivo davvero cosa gli stesse succedendo. Cosa doveva confessarmi? Guardai fuori dalla finestra e rividi la sagoma che da tempo non ci perseguitava.

''Jack!'' gli indicai la figura.

''Ma chi cazzo è?''

''Non lo so ma questa storia mi sta facendo davvero paura''

''Ci sono io, stai tranquilla'' mi abbracciò e mi posò il mento sulla testa.

''Ragazzi che ne dite se organizziamo una bella serata come hai vecchi tempi?'' propose Nathan stringendo Shein a sé. Erano così carini ed ero un sacco felice per loro. Si vedeva che si amavano.

''Noi due ci siamo'' disse Jack facendo unire le nostre mani.

''Anche noi!'' aggiunsero Mike e Brooke.

''Ragazzi io ci sono ma posso portare una persona con me?'' chiese mio fratello.

''Se ci vuoi presentare il fidanzato noi approviamo'' disse Mike facendo ridere tutti Liam escluso.

''Coglione è una ragazza'' ridemmo ancora più forte.

''Certo che puoi Liam'' disse Brooke per farlo clamare un po'.

''Grazie Brooke menomale che non sei idiota come il tuo ragazzo'' gli diede un leggero scappellotto in testa per fargli capire che scherzava.

''Perfetto allora stasera da Nathan ok?'' chiesi e tutti mi confermarono.

Andai a casa di Jack per 'studiare' ma ovviamente facemmo tutto il contrario. Ci mettemmo a cucinare i famosi pancakes alla Miller e studiare fu solo un lontano obbiettivo mai portato a termine. O meglio, mai iniziato.

''Hai deciso cosa dire nel discorso?''

''No per niente. In realtà, non ho molta voglia di farlo. Forse lascerò il compito a Nathan''

''Secondo me 'buongiorno a tutti' era molto toccante''

''Smettila'' risi.

''Dai seriamente. Perché non vuoi?'' si avvicinò.

''Perché la vedo come la conclusione di una tappa, l'inizio di un ulteriore percorso verso la crescita. La consapevolezza che Liam andrà via e non abiterà più con me, che Mike e Nathan se ne andranno e saranno lontani e poi...che tu andrai via e ci vedremo veramente poco se non più'' mi scese una lacrima.

''Ashley'' mi guardò, la sua voce era calda e tranquilla ''La lontananza è solo un ostacolo. Se tu corri e c'è un enorme macigno che ti intralcia la strada cosa fai? Smetti di correre?  No gli passi accanto. Non stare male per un ostacolo che si può superare, vai oltre il macigno! Stare lontani può essere doloroso, ma il bene che due persone si vogliono non cambierà mai se il sentimento è forte e reale. E ti prometto una cosa. Quando finiremo l'università, scappiamo via io e te. Ci stai?''

''Certo'' risi asciugandomi le lacrime. Mi baciò e volevo davvero godermi qual bacio. Lo volevo tra le mie braccia per sempre.

Il giorno dopo a scuola mentre mi dirigevo in classe mi sentii afferrare e chiudermi in un'aula vuota. Era...Cindy? Aveva un occhio nero e le labbra gonfie. Avevo una vaga idea del perché ma non volevo accettarlo.

''Kyle è tornato'' incassai il colpo e cominciai a tremare.

''Cosa ti ha fatto?"

''Dal nulla è tornato e si è presentato a casa mia. Mi ha violentata e infine picchiata. Jack mi aveva avvertita la sera che gli diede una lezione. Che stupida che sono'' iniziò a piangere e d'istinto la abbracciai.

''Oh Ashley. Mi dispiace così tanto per quello che ho fatto'' mi ero quasi scordata dell'episodio della festa, ma adesso era irrilevante e di poco conto.

''Io dovevo dirtelo. Adesso è te che cerca''

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