Un giorno a scuola...

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Nelle settimane successive giravo sempre o con Mike, o con Nathan, o con Liam o con Jack. Avevo davvero paura di Kyle anche se non si fece mai vivo. Jack invece era davvero strano, era sempre nervoso e trovava delle scuse per non vederci. Era assente e sospetto. L'unica idea che mi passò per la testa era che si stava stufando di me. Anche gli altri erano molto strani, forse stavo esagerando con la storia di Kyle e quindi si stavano infastidendo. Non lo so, fatto sta che ero un po' amareggiata.

Quel giorno mi ignorarono tutti e non ne capivo il perché. Entrai in classe e c'era solo il professore che leggeva il giornale. Non ero in anticipo, anzi.

''Scusi professore, dove sono tutti?''

''Signorina Davis cercavo proprio lei'' aveva un tono arrabbiato, cosa avevo fatto?

''Venga con me!'' mi prese per un braccio e mi trascinò per tutta la scuola fino in mensa.

C'era tutta la scuola e quando mi videro iniziarono a parlarsi all'orecchio tra di loro. Che stava succedendo?!

''Ashley'' la voce che ormai conoscevo benissimo mi chiamò e tutti quanti posarono lo sguardo su di lui. Stava in piedi sopra un tavolo.

''La nostra storia inizia qui'' mi avvicinai.

''Qui tu hai sentito per la prima volta il mio nome e ti chiesi chi fossi io. Oggi, dopo otto mesi posso rispondere io stesso alla tua domanda 'Chi è Jack Miller?'.
Jack Miller è un ragazzo. Un ragazzo alto, con i capelli neri e gli occhi color ghiaccio. Un ragazzo che quando un suo amico gli disse 'questa è la mia ragazza' presentandoti, già ti amava ancor prima di stringerti la mano. Vidi questa ragazza dai capelli ramati, con il suo fascino intellettuale, degli occhi capaci di stregarti e una bellezza disarmante. Ashley mi ha insegnato delle cose. Chi di voi mi conosce da tanti anni sa che Jack Miller non avrebbe mai regalato dei fiori ad una ragazza. Sa che non avrebbe mai smesso di fumare per una ragazza o che non si sarebbe mai fatto coinvolgere dalle tipiche frasi come 'fumare fa male'. Sa che Jack Miller non ha mai sorriso parlando con una ragazza e soprattutto sa che Jack Miller, non avrebbe fatto mai salire nessuno sulla sua moto...nemmeno una ragazza. Da quando ti ho conosciuta ogni volta che ti vedevo mi si stringeva lo stomaco, provavo gelosia anche se un ragazzo di parlava o guardava. Mi sentivo fortunato quando stavo con te. Mi piace vederti sorridere perché sei bellissima quando lo fai. Mi piace vedere la tua faccia sorpresa e felice ogni volta che entro dalla finestra, mi piace guardarti mentre dormi perché trasmetti serenità, mi piaci tu Ashley Davis. Mi piaci tu perché mi hai insegnato ad amare, a voler bene e a fare la cosa giusta. Ashley io ti amo e non lo dico tanto per dire, io ti amo davvero. Voglio costruirmi un futuro con te, voglio avere una mini te che legge i libri sul divano come fai tu o un piccolo me che però ha tutti i tuoi tratti. Sei la perfezione e io mi sento onorato ad averti nelle mia vita perché me l'hai migliorata. Mi hai trasformato da un ragazzo che ne cambiava una al giorno fregandosene di farle piangere in un ragazzo gentile, affettuoso e altruista. Per mesi ho cercato di tenerti stretta a me, a volte andavi via ma poi ritornavi sempre. Ma voglio che le cose cambino. Voglio averti con me SEMPRE, senza il terrore di perderti perché ho bisogno di te. Le dichiarazioni d'amore non sono il mio forte, mi sono dovuto fa aiutare dai nostri amici. Incredibile. Se in questi giorni mi hai visto strano e assente è perché cercavo in tutti modi di chiederti una cosa ma in maniera indimenticabile. Quello che voglio chiederti è.
Ashley Davis, vuoi essere la mia ragazza?'' scoppiai a piangere e mi fiondai tra le sue braccia.

''Jack'' non riuscivo a finire la frase. Non riuscivo a credere che avesse fatto tutto questo per me. Mi sentivo invincibile, potevo toccare il cielo con un dito. Ero innamorata di lui e non me lo sarei fatto scappare, anche io avevo bisogno di lui e del suo amore.

''Certo che voglio essere la tua ragazza'' un applauso collettivo invase tutta la mensa insieme ad urla e congratulazioni. Ma in quel momento per me esisteva solo lui.

''Adesso stiamo insieme quindi posso prendermi le tue felpe quando voglio''

''Non credo proprio'' mi scansò dall'armadio.

''Intanto quella nera sta ancora nella mai cameretta'' gli feci la linguaccia.

''Prima o poi me la riprenderò, la mia povera felpa'' ci sdraiammo sul letto.

''Hai finito il discorso?''

''Si...'' sospirai un po' sconsolata.

''Ehi'' mi accarezzò la guancia ''Andrà tutto bene, io sono qui'' mi baciò.

''Dai fammelo leggere così ti do il mio parere''

''Assolutamente no, è una sorpresa. Non l'ho fatto leggere nemmeno a Nathan''

''Sei scorretta Davis''

''Questa è la politica'' feci spallucce e scoppiammo a ridere.

Quella sera avevamo organizzato una serata tra amici a casa mia. Il gruppo ormai aveva le sue coppie ed era una bellissima cosa. Brittany era una ragazza fantastica, davvero carina ed un sacco simpatica. Rendeva mio fratello felice e quindi aveva dieci punti in più a prescindere. Io e Jack entrammo mano nella mano.

''Ce l'avete fatta voi due'' ci disse mio fratello indicando le nostre mani unite.

''Anche tu'' disse lui indicando Brittany che venne a salutarci.

''Se tratti male tua sorella ti do un pugno'' disse a Liam. Quanto la adoravo?

Le cose andavano finalmente per il verso giusto e nella mi vita tornò la felicità. 

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